Suona quasi come paradossale - anzi, togliamo pure il "quasi" -, da teatro dell'assurdo, la richiesta avanzata da Suso appena qualche mese fa. Il fantasista spagnolo, che a inizio stagione era considerato praticamente un intoccabile da Giampaolo, ma anche dal subentrante Pioli, chiedeva un ritocco dell'ingaggio sostanziale, passando dai 3 milioni di euro netti attuali a 6 milioni. Che, aggiungendo imposte e contributi vari, fanno circa 12 milioni di euro lordi.

Cifra mostruosa, non soltanto per il Milan, ma per la Serie A, visto che pochissimi giocatori arrivano a quegli stipendi. E, a dirla tutta, hanno anche ben altri rendimenti. Basti pensare a Ronaldo (il più pagato in assoluto coi suoi 31 milioni netti a stagione), Dybala, Lukaku, Ramsey, Douglas Costa. L'elenco include quasi soltanto giocatori della Juventus, e non è certo un caso, visto che la squadra bianconera spadroneggia in campionato da ormai 8 stagioni consecutive ed è lanciata verso il suo nono titolo di fila. In un club così, con ricavi altissimi e in costante crescita, compensi così, pur sorprendendo il comune cittadino, sono considerati normali.

Tutt'altri obiettivi sportivo e tutt'altro profilo economico ha ormai il Milan che, nonostante la mini rimonta in questo nuovo anno, resta lontanissimo dalle posizioni di vertice, staccato com'è di 10 punti dalla Roma, quarta in classifica e virtualmente in Champions. Ma allora, da dove sono spuntati i 6 milioni richiesti da Suso? Si tratta dello stipendio percepito da Gigio Donnarumma, il giocatore più pagato della rosa (e della storia) del Milan. Suso voleva un riconoscimento, anche economico, della sua leadership in rossonero. Ma, più che su stagioni brillanti, riteneva di poter contare sulla fine non lontana del contratto. L'accordo tra il club di via Aldo Rossi e l'ex fantasista di Genoa e Liverpool scade infatti nel giugno del 2021. A quel punto l'esterno destro spagnolo potrà accasarsi dove vorrà a parametro zero e dunque puntare a stipendi molto elevati, considerando anche la sua giovane età (è nato nel 1993).

Nel frattempo, però, è cambiato tutto. O meglio, la parabola discendente di Suso è continuata senza sosta.
Se a inizio stagione - Giampaolo tecnico - il trequartista spagnolo aveva dato già prova di scarsa lucidità, con l'arrivo di Pioli è riuscito a fare ancora peggio. Suso è diventato il bersaglio principale del tifo rossonero, l'uomo simbolo di una stagione disgraziata, che, prima dell'arrivo di Ibrahimovic, sembrava destinata a concludersi in un disastro completo.

Se il Milan è riuscito un po' a risollevarsi (tre le vittorie consecutive tra campionato e Coppa Italia), Suso è completamente uscito dai radar. E non certo per colpa dei tifosi, ma per scelta tecnica di Pioli, che ha deciso di puntare su Samu Castillejo. I fatti hanno dato ampiamente ragione al tecnico del Milan. E d'altronde, non ci voleva molto a capire che Suso, oramai, era diventato un peso insostinibile a livello tattico. Per molti non è una coincidenza se da quando l'esterno destro è finita in panchina i rossoneri hanno iniziato a giocare bene. Ma sarebbe ingeneroso addossare al 26enne iberico tutte le colpe della crisi vissuta dalla squadra. Suvvia, non esageriamo: si gioca pur sempre in undici...

L'ex esterno del Liverpool ha sin qui realizzato la miseria di un gol (quello su punizione contro la Spal) in tutta la stagione: è il dato più negativo da quando è arrivato in Italia. Intendiamoci: Suso non è mai stato un goleador, ma tra Genoa e Milan era sempre riuscito a raggiungere almeno quota 6 reti in campionato (7 il suo record). A questi numeri, tutto sommato discreti per un esterno, vanno sommati i tanti assist che Suso è sempre riuscito a produrre per i compagni. Quest'anno, invece, il 26enne di Cadice si è fermato ad appena 2 assist vincenti, uno col Brescia e uno col Bologna. La sua ultima apparizione in Serie A risale ormai a Milan-Sampdoria di quindici giorni fa. Una partita in cui Suso è riuscito a sbagliare proprio tutto: dal controllo palla ai passaggi più semplici, dai dribbling ai cross. Pioli a quel punto ha deciso che non si poteva più puntare su di lui per mettere dentro il suo connazionale Castillejo.

Con Samu in campo la musica è improvvisamente cambiata. Intendiamoci: Castillejo non ha la classe di un Douglas Costa o il sinistro magico di un Salah. Ma è un giocatore che comunque dà tutto, dando una grande mano alla difesa e supportando le punte. Resistenza e velocità sono i suoi punti di forza. al contrario di Suso.

Ora, non si tratta di stabilire chi sia il migliore tra i due, perché anche Castillejo ha avuto le sue difficoltà al Milan ed è diventato titolare solo negli ultimi 15 giorni. La cosa più importante è capire cosa fare con Suso. Che non è diventato scarso da un giorno all'altro, ma sembra non avere più nulla da dare al Milan. La sua crisi non è certo iniziata in questa stagione, ma si trascina ormai dall'arrivo di Gattuso, mentre con Mihajlovic e Montella era riuscito a fare vedere tutte le sue qualità. Il meglio, però, lo aveva probabilmente dato durante il periodo di prestito al Genoa, che lo aveva consacrato come uno dei migliori calciatori offensivi di tutto il campionato. Poi il ritorno al clun di appartenza.

Ora però l Milan sembra aver smesso di credere in Suso. E anche Suso vorrebbe lasciare il Milan quanto prima. Peccato che di offerte concrete, al momento, non ne siano arrivate. Né è detto che ne arrivino negli ultimi giorni di calciomercato. Il club di via Aldo Rossi vorrebbe una somma non inferiore ai 20 milioni, quando appena due stagioni fa il giocatore era valutato intorno ai 35 milioni di euro. Altri tempi. Quelli in cui Suso era considerato l'unico giocatore veramente di classe del Milan, anche se limitato dalla sua capacità di incidere solo ed esclusivamente in una zona del campo, la fascia destra, e con uno schema: il 4-3-3.

A lungo gli allenatori rossoneri, pur non credendoci troppo, hanno mantenuto il modulo proprio per non snaturare l'ex fantasista del Liverpool, che ha sempre manifestato un grande disagio quando ha giocato dietro a due punte, "alla Kakà", per intedersi. Con il 4-4-2 adottato recentemente da Pioli, per Suso non c'è spazio. Perché l'esterno destro rossonero non ha abbastanza resistenza e velocità per fare sia la fase difensiva, sia quella offensiva. Ben più adatto a questo modulo si è inevece rivelato Castillejo, grande protagonista contro l'Udinese con una giocata a centrocampo di altissima classe che ha fatto impazzire il Meazza e che ora spopola sui social network. 

Samu è ormai diventato un punto fermo del Milan, ma prima di considerarlo una garanzia, Pioli si aspetta da lui continuità. Suso è finito malinconicamente ai margini del progetto tecnico e, in assenza di offerte serie da altri club, rischia di passare in panchina tutta la seconda parte della stagione. Il rinnovo del contratto è diventato ormai un anacronismo.