Quanto il Milan sia considerato e stimato, a livello mondiale, è stato evidente in queste prime giornate di gennaio.

L'arrivo di Ibraimovic è stato commentato in tutto il mondo ed anche il suo gol, in amichevole, è stata ritenuta una notizia interessante. Il Milan piace, fa notizia, ma purtroppo i risultati sul campo sono tutt'altro che soddisfacenti. Da Galliani in poi gli sbagli fatti sono talmente tanti che rimediare non è per nulla semplice.
Gli acquisti fatti dal duo Fassone Mirabelli, che avevano "rifondato" la squadra a distanza di tre anni, non si sono dimostrati certamente dei "campioni" e gli ingaggi stipulati rendono difficili, se non impossibili, la cessione di molti di loro. L'arrivo di Leonardo, ritenuto da molti un professionista preparato e stimato, non solo ha portato alla "rottura" con Gattuso, ma ha lasciato in eredità gli acquisti di Laxalt e Castilleco, a chiusura delle cessioni di Lapadulla e Bacca e gli onerosi investimenti su Paquetà e Piatek, acquistati forse con troppa fretta.

Maldini e Boban in estate già sono stati bravi a tenere quei pochi giocatori bravi, che molte squadre vorrebbero acquistare e mi riferisco a Donnarumma e Romagnoli, comprando giocatori giovani e contenendo al massimo i nuovi ingaggi. Purtroppo la scelta dell'allenatore non ha premiato il loro lavoro, così come la scelta di Rebic, ma Hernandez e Bennacer dimostrano, ampiamente, la loro bravura e conoscenza di calcio.

Il tifoso medio, oltretutto amareggiato da una situazione che dura già da molti anni, evidenzia come troppi di questi giocatori non siano all'altezza di giocare nel Milan e vorrebbero la loro cessione, dimenticando che sono proprio i giocatori a non voler lasciare Milanello.
I nomi dei giocatori che si dovrebbero vendere sono noti: Calabria, Rodriguez, Kessie, Suso, Castilleco Paquetà, Chalanoglu, Piatek ai quali vanno aggiunti Borini, Biglia e Bonaventura, che a giugno saranno svincolati e Laxalt e Andrè Silva, in prestito. La vendita di soli due o tre di questi giocatori permetterebbe di poter fare altri investimenti, più utili e funzionali alla squadra, ma le offerte sono ampiamente al ribasso e quando interessano, come nel caso di Castilleco, richiesto da Espaniol e Villareal, con un ingaggio da 2,2 Milioni all'anno, è lui a rifiutare il trasferimento. Medesimo discorso per Kessie, richiesto in Inghilterra.

Appare quindi evidente che con questi presupposti riuscire a migliorare la squadra, nel breve tempo, diventa quasi impossibile. Bisogna sperare che ci sia un offerta per Piatek e che lui, che non ha un ingaggio proibitivo, accetti, con le probabili cessioni di Rodriguez e Borini che vogliono giocare e il ritorno in Germania di Rebic, ecco che due o tre giocatori potrebbero arrivare per sostituirli.

In questa situazione, con questa proprietà e con i vincoli finanziari, fare di più e meglio sembra impossibile.
Aggrapparsi ad Ibra serve solo per ampliare i rimpianti di quanto il Milan sia distante dalle squadre Top nel Mondo, o forse, per spianere la strada ad una nuova proprietà.