Ai tifosi piacciono un sacco i colpi di mercato. Ci piace fantasticare su nomi e posizioni e facciamo le nostre campagne acquisti mentali, togliendo ed aggiungendo, pagando e vendendo, tutto per un unico scopo: amore per la propria squadra/maglia.
Lo scorso anno TUTTI i media davano tra il 9 e il 10 al mercato monumentale del Milan. A un certo punto Fassone e Mirabelli diedero l'impressione a tutti quanti di poter comprare anche il Papa e Gig robot d'acciaio, tanta era la potenza di fuoco dei "nuovi cinesi".
Poi i nuovi cinesi non si sono mai visti, tranne 2 ufficialmente: Yonghong Li in qualche video stile Osama Bin Laden e un altro che é spesso in tribuna affianco a Fassone e di cui si sa veramente poco.
Prima il Milan veniva gestito dal Giannino (ristorante famosissimo a Milano). Galliani con i suoi tic e la sua cravatta gialla, soleva ripetere il mantra "non arriva nessuno se non parte nessuno". Ed in effetti cosí era. Con Fassone e Mirabelli, storia nota, il Milan ha sganciato circa 240 milioni di euro per 11 giocatori, un'intera squadra e i tifosi di tutta Italia a stroppicciarsi gli occhi perché non sembrava vero. Arrivati ad Aprile, mancano solo 5 partite in stagione per i rossoneri: Bologna fuori, Verona in casa, Juventus per la finale di Coppa Italia, Atalanta a Bergamo e Fiorentina a San Siro. Tutte, sulla carta, sembrano fondamentali. Ma conviene ai tifosi, che il Milan le vinca tutte?

La classifica dice questo: Atalanta 55, Milan 54, Samp e Fiorentina 51. Il massimo, per quest'anno, è il sesto posto appunto occupato dall'Atalanta. Il sesto dà l'accesso all'Europa League, un turno fastidiosissimo a fine Luglio che darebbe poi l'accesso ai gironi. Se i rossoneri dovessero entrare in Europa League incapperebbero in una serie di sanzioni come è capitato già all'Inter ed alla Roma (in misura minore) per via del tanto odiato Fair Play finanziario che sembra favorire nessuno, tranne le grandi potenze del nuovo calcio fatto di Petroldollari e Marketing.         
Che sanzioni le vediamo qua:
limitazione della rosa da 25 a 21 giocatori? Quasi certa.                                 
Limite nel tetto ingaggi? Quasi certo.
Sanzioni pecuniarie? Quasi certe.
Esclusione dalle coppe? Quasi impossibile.
Equilibrio nel saldo acquisti/cessioni? Quasi certo. Il quadro che quindi si prospetta, non è dei piú confortanti per il sodalizio rossonero. 

Gattuso sta provando a mettere ordine nella società che ama alla follía. Sembrava ci fosse riuscito, ma nelle ultime 4 uscite, sembra di rivedere il Milan di Montella, Brocchi, Inzaghi, Mihajlovic e gli spettri ritornano come in una specie di maledizione. La vittoria della Coppa Italia il prossimo 9 Maggio contro la Juventus, darebbe nuova linfa e aprirebbe nuove finestre alle ambizioni e all'autostima di questo diavolo un pó acciaccato.                                      Personalmente venderei Bonucci e Donnarumma senza dubbi. Ricaverei ALMENO 100 milioni freschi freschi ma soprattutto risparmierei sugli ingaggi da top player, quali non si sono certo dimostrati. Suso, altro pezzo pregiato dell'argenteria di Via Aldo Rossi è un'incognita: è il giocatore con maggior talento insieme a Calhanoglu nella rosa, ma per un'offerta dai 40 in su ci penserei. Forse sarebbe meglio non andare in Europa, prendersi un anno sabbatico, leccarsi le ferite e decidere cosa si vuol fare da grandi. 

Il Diavolo negli ultimi 3 anni ha perso 255 milioni di euro, al lordo delle spese virtuose che la Uefa non considera nel Fair Play Finanziario. Ultimi 3 anni significa gestione Berlusconi/Galliani: stagioni 14/15 - 15/16 e 16/17.       
Quindi mi riferisco al Milan dei parametri zero, dei Zaccardo, dei Luiz Adriano, Bonera, Alex, Gustavo Gomez, Armero, Vangioni, Van Ginkel, Sosa etc. Lo scrivo non certo per infierire, ma per ricordarlo a un giornalista rossonero che scrive di Milan sempre in maniera spietata attaccando Fassone e Mirabelli (non certo esenti da colpe) dimenticandosi magicamente di parlare anche di altri ex dirigenti.

Mancano quindi solo 5 ostacoli per calare il sipario su una stagione sciagurata. A Maggio la Uefa si siederà al tavolo con i rossoneri (e non solo): le società che patteggiano col settlement agreement hanno come obiettivo principale soddisfare il vincolo del "break even", che prevede un limite di perdite massimo di 30 milioni di euro (compresi i 5 milioni di tolleranza) nelle tre stagioni prese in considerazione.   

É meglio per tutto il calcio Italiano ritrovare al piú presto la sua squadra piú vincente fuori dai confini Italici, il nostro calcio ne ha assolutamente bisogno.