Comanda Paolo. Tutto in mano a Paolo Maldini. La gestione calcistica dell'Ac Milan è in mano a Paolo Maldini. Se la parte amministrativa legata all'azienda Milan, quindi sponsor, brand, nuovo stadio e tematiche inerenti anche relative all'aumento del fatturato è sotto la gestione di Ivan Gazidis, per quello che concerne la sfera prettamente calcistica, è tutto sotto le direttive di Paolo Maldini. E' quello che ha sempre voluto Paolo, che ha aspettato ben 9 anni prima di rientrare nel Milan come dirigente dopo essersi ritirato da calciatore. Forse è anche più di quello a cui ambiva. E' il ruolo più importante nello staff dirigenziale, più della figura di presidente, che è più di rappresentanza e di pro forma, in alcuni casi, come in quello del Milan, nel ruolo che è ricoperto da Paolo Scaroni. E' di Maldini la responsabilità della scelta del nuovo allenatore per la prima squadra di calcio maschile, come è di Maldini la responsabilità della scelta del nuovo direttore sportivo, del nuovo management che lo affiancherà, del coach della squadra femminile e del responsabile del settore giovanile della squadra maschile. Ai comandi Paolo Maldini. E' una grossissima responsabilità. La rinascita è la ricostruzione del Milan è in mano a Paolo Maldini.

Il fatto che sia Paolo Maldini adesso a comandare tranquillizza e non poco. Lui ha sempre dichiarato che sarebbe tornato solo se ci fossero state le condizione per riportare il Milan ai livelli che più gli competono, se la proprietà fosse stata seria e il progetto di rilancio ambizioso. Se Paolo ha accettato di prendersi questa responsabilità è segno che, con le giuste tempistiche, c'è la concreta possibilità di riportare il Milan tra i pantheon dei top club mondiali. Ed è segno che la proprietà del Milan, Elliott management corporation di Paul Singer,sia seria e affidabile. La crescita sarà graduale, ci vorrà qualche anno, forse 3/4 anni per tornare a rivedere il Milan subito competitivo almeno in Italia, forse anche meno, ma l'obbiettivo verrà raggiunto.

Marco Giampaolo, Zvonimir Boban, Frederic Massara, Angelo Carbone, Maurizio Ganz e la promozione di Geoffrey Moncada, talent scout francese. Sono questi gli uomini che affiancheranno Paolo per il rilancio dell'Ac Milan nel primo anno dall'inizio da proprietario del fondo Elliott, colosso statunitense con un fatturato di circa 35 mld di dollari.

Molti supporter milanisti sono rimasti straniti, spiazzati, un pò anche delusi dalla scelta di Marco Giampaolo come allenatore della prima squadra calcistica maschile e dalla scelta di Massara come direttore sportivo. Metaforicamente molti tifosi rossoneri hanno fatto un passo indietro, come a non volerci credere, come a chiedersi perchè Paolo abbia puntato su elementi il cui pedigree non è certo dei più rinomati.

Marco Giampaolo, fratello di Federico Giampaolo, che tra l'altro ho conosciuto personalmente quando giocava nel Pescara, nasce a Bellinzona, in Svizzera il 2 agosto del 1967. E' stato elogiato da Sacchi che lo ha definito un maestro. E' stato un ex calciatore di ruolo centrocampista che ha giocato nel Giulianova, Gubbio, Licata, Siracusa, Fidelis Andria, dove come compagno di squadra ha avuto proprio Massara, e ora si ritroveranno nel Milan seppur in ruoli diversi, e Gualdo, dove chiuderà la carriera da calciatore nel 1996/97. La sua carriera da allenatore inizia nel 2000/2001 come vice allenatore nel Pescara calcio, dove ricopriva in precedenza il ruolo di osservatore, in una annata in cui il Pescara arrivò in 20esima posizione e retrocesse in Serie C1 e sulla panchina del Delfino si avvicendarono Delio Rossi, Giovanni Galeone, Tarcisio Burgnich e di nuovo Delio Rossi. L'anno successivo fece il vice allenatore a Giulianova, poi sempre vice a Treviso, mentre nel 2004/2005 fu allenatore in prima ad Ascoli e l'anno successivo, sempre ad Ascoli, tornò a fare il vice allenatore. Nel 2006/2007 inizia stabilmente la sua carriera da allenatore in prima a Cagliari. Successivamente allenerà Siena, Catania, Cesena, Brescia, Cremonese, Empoli, dove prese il posto di Maurizio Sarri e gli ultimi tre anni prima di approdare al Milan ha allenato la Sampdoria.

Marco Giampaolo gioca con il 4/3/1/2 e applica un calcio propositivo. I calciatori senza palla si muovono all'unisono, il gioco è votato all'attacco, nella fase iniziale della manovra il rombo del centrocampo si mantiene lineare per poi muoversi in svariati modi quando ci si trova vicino alla difesa avversaria. Il playmaker davanti alla difesa è importante poichè dà ordine alla manovra ed è importante che possa avere sempre un compagno a cui scaricare la palla in assoluta tranquillità, ragion per cui il movimento senza palla è molto importante. Mentre si attacca il mediano e la mezz'ala vanno sul lato dove si sta svolgendo l'azione offensiva, mentre gli altri due centrocampisti, che può includere anche il trequartista mantengono la posizione per allargare l'avversario. Il gioco di Giampaolo prevede di essere sempre padroni del gioco, rischiando qualcosa in difesa. Le mezz'ale sono molto coinvolte e devono essere sempre assistite dalle punte alla quale possono scaricare il pallone e con il trequartiste e il terzino, che si muovono senza palla, si creano dei piccoli poli di possesso palla. Poi in base alle caratteristiche dei calciatori si vedrà se fare il palleggio corto o lungo. E' comunque un calcio offensivo fatto di possesso palla e movimenti sincronizzati senza la palla.

Massara è un ds che è cresciuto all'ombra di Walter Sabatini. Ha lavorato tanti anni al suo fianco, nel Palermo, nella Roma e nell'Inter ed è stato direttore sportivo della Roma. Ha una rete fitta di collaboratori che visionano tanti calciatori promettenti da diverse parti del globo terracqueo. Tra i vari meriti, Massara ha scoperto, specialmente durante il suo periodo collaborativo con Walter Sabatini. vari elementi come Abel Hernandez,  Ilicic, Pastore, Pjanic, Lamela, Marquinhos, Benatia, Strootman, Nainggolan e Manolas. E le loro cessioni hanno creato guadagni e plusvalenze rispetto al prezzo con cui sono stati acquistati.

Giampaolo e Massara non sono i profili che mi aspettavo. Se magari di primo impatto posso dire che non mi ispirano fiducia, tuttavia ho  grande fiducia in chi li ha scelti, mi fido di Paolo Maldini. Se li avesse scelti qualcun altro, gli avrei dato come voto sia a Giampaolo che a Massara 5, tuttavia il fatto che siano elementi voluti da Paolo Maldini mi fa propendere per un 6 politico. Spero che questo scetticismo su di loro possa essere zittito con i fatti e le vittorie.

Torna Zvonimir Boban. E' un grande colpo per lo staff dirigenziale del diavolo rossonero. Avrà rapporti con la politica del calcio e avrà anche voce nel calciomercato, specialmente nell'acquisizione dei centrocampisti mentre Paolo Maldini avrà un occhio di riguardo per i nuovi difensori da acquistare. Arriva al Milan dopo essere stato vice segretario della Fifa. Per il suo innesto nel management rossonero voto 9. Maurizio Ganz, ex calciatore di ruolo attaccante, che ha vestito anche la maglia del Milan, voto 6, allenerà il Milan femminile. Non è stata una scelta saggia rinunciare ad un monumento del calcio femminile e ad uno dei nomi più rinomati dell'universo calcistico femminile come Carolina Morace, che personalmente avrei confermato. Angelo Carbone, voto 6, anche lui ex calciatore del Milan con il quale ha vinto uno scudetto, una supercoppa Uefa, una coppa intercontinentale e una champions league, sarà il responsabile del settore giovanile, che andrà ristrutturato e rilanciato dopo la retrocessione della primavera in primavera 2.

Per Paolo Maldini, direttore tecnico dell'Ac Milan, che ha deciso tutto questo voto 3...+7, ovvero 10. Milan reloaded, la revolution di Paolo Maldini. Nulla sarà più come prima!