MILAN. MANCHESTER UNITED 0-1 (48' POGBA)
FORMAZIONE MILAN: 4/2/3/1:
G.DONNARUMMA, KALULU (21' ST DALOT), KJAER, TOMORI, T.HERNANDEZ, KESSIE' MEITE', SAELEMAEKERS, CALHANOGLU, KRUNIC (27' ST BRAHIM DIAZ), CASTILLEJO (21' ST IBRAHIMOVIC). COACH: PIOLI

Il Milan esce dall'Europa League. Doveva essere un obbiettivo da conquistare quello della "Serie B d'Europa" come la si può definire l'Europa League. Un obbiettivo che era alla portata del Milan e invece il Milan da un po' di tempo a questa parte persiste con gli errori.
Il primo errore è sicuramente di Pioli, che sbaglia la formazione. Se si voleva provare un falso nueve si poteva optare per Brahim Diaz e non Castillejo. Ibrahimovic quando è entrato in campo, nel 21' del secondo tempo, si è reso pericoloso con un colpo di testa e ha fatto molto più di Castillejo che è stato evanescente e fumoso. Non si è visto. Tonali è in decisa crescita, ed era preferibile mettere lui al posto di Meitè, che tra l'altro è stato uno dei protagonisti in negativo per il gol di Pogba su quel parapiglia nell'area del Milan, batti e ribatti e nessun calciatore del Milan che è riuscito a spazzare via la palla dall'area di rigore. Poi Pogba con una sua intuizione ha trovato l'angolo giusto e battuto Gigio Donnarumma. Verso il finale c'è stata una trattenuta ai danni di Ibra che poteva essere rigore tranquillamente ma non è stato concesso. Tuttavia questo, qualora fosse accaduto, poteva anche cambiare la sorte del Milan in Europa League, perchè con il rigore realizzato, si sarebbe andati ai supplementari, ma questo non nasconde i limiti di questa squadra.

Un altro errore è sicuramente da attribuire allo staff medico e ai preparatori atletici del Milan. E' vero che il Milan ha iniziato la stagione prima di tutti con i preliminari di Europa League, ma è altrettanto vero che tutti questi infortuni muscolari iniziano ad essere sospetti. Forse ci sono stati troppi carichi di lavoro e tra l'altro Calabria si è dovuto operare al ginocchio, e quindi presumibilmente resterà forse circa un mese. Una moria di infortuni notevole sta attanagliando questa squadra condizionandone la stagione. Il Milan non ha mai avuto la squadra al completo. Praticamente ha sempre giocato in emergenza, con diversi indisponibili.

Ci sono poi altri errori che vengono ripetuti, come quello che avviene a inizio ripresa. Continua a succedere. E' successo con il Napoli ed è successo contro il Manchester United, ovvero che il Milan prende gol all'inizio del secondo tempo. Ed è già successo, anche in altri frangenti. A questo punto questo tipo di errore è un fattore mentale, perchè la squadra abbassa la guardia e non ha la giusta concentrazione per tutto l'arco del match.
E poi c'è la sterilità offensiva. Questo Milan crea ma non concretizza. Al Milan mancano le prime punte. Manca un vero goleador, difatti le occasioni più importanti sono arrivate con l'ingresso di Ibrahimovic.
E dulcis in fundo c'è la proprietà, il Fondo Elliott, che sembra avere paura del successo. Il Milan in questo momento è il classico club che fa 30 ma non fa 31. Questa squadra ha bisogno di qualche ritocco, non di rivoluzione. Negli ultimi tempi il Milan è la squadra che arriva a un punto dalla Champions, come quando c'era Gattuso in panchina, che fa due finali di Coppa Italia, sempre con Gattuso in panchina e poi le perde, così come perde una finale di Supercoppa Italiana. Il Milan si ferma a un passo del traguardo. E questo cosa sta a significare? Che a questa squadra manca poco per fare quel salto di qualità, ed è sciocco non fare questo piccolo sforzo se si considera da dove si è partiti, nell'ultimo periodo di proprietà Fininvest con Silvio Berlusconi e Adriano Galliani al timone del club.

Il Milan è un club che non può limitarsi a partecipare. Lo dice la sua storia. Il Milan deve vincere. Il tempo della pazienza sta per terminare. L'asticella deve essere obbligatoriamente alzata e il Milan deve cominciare a conquistare trofei. L'Europa league doveva essere un obbiettivo e adesso è sfumato. Ibrahimovic a fine match ha parlato di vincere lo scudetto, ma obiettivamente ci vorrebbe un miracolo, e non mi risulta che Ibrahimovic sia in grado di farli. Poi se dovesse essere così, vuol dire che mi sbagliavo.
Nel primo tempo il Milan è stato meglio del Manchester United. Tuttavia, siamo sempre lì, manchiamo nell'ultimo passaggio, nel cinismo sotto porta. Nella concretezza. Mancano i gol. Ciò che non manca a questa squadra, sono gli infortunati e gli indisponibili, quelli abbondano sempre. Contro il Manchester United mancavano Calabria, Romagnoli, Leao, Mandzukic, Rebic. In avanti i convocati erano Ibrahimovic e il giovane canterano della primavera del Milan Tonin.

Il secondo tempo, a parte quella siesta sul gol, è stato simile, solo che il Manchester United è uscito un po' di più e per un tratto ha fatto il gioco e condotto il match, ma è stata una partita equilibrata, decisa da un'intuizione individuale, di uno degli elementi di spicco del match, uno dei top player della serata, ovvero Paul Labile Pogba. E' così che si risolvono questi big match spesso e volentieri, con una giocata di uno dei top delle squadre. 
Molti asseriscono che Ibra non aveva i 90 minuti nelle gambe ma personalmente lo avrei messo dal primo minuto e magari fatto uscire nel secondo tempo se si vedeva che non era in condizione di proseguire. E' stato il più pericoloso del Milan. Con Castillejo si è buttato via un tempo.
Buona partita di Tomori,
artefice di diversi interventi provvidenziali in difesa. E' sicuramente da riscattare. Senza se e senza ma. 28 mln sono anche pochi, quindi il Milan lo deve comprare e tenerselo stretto. Theo Hernandez è in un momento no. Nel primo tempo ha offerto qualche accellerazione delle sue ma nel secondo tempo è calato molto. Meitè in affanno, Kjaer leggermente sottotono contro Greenwood, specie nel finale. Calhanoglu è una brutta copia di se stesso. Irriconoscibile.  Castillejo irritante. Krunic bravo in copertura ma sciupone in attacco, dove manca una ghiotta occasione.  Sufficienti Gigio Donnarumma, Kalulu, Saelemaeker e Ibra. Kessiè fa sempre il suo dovere e lo fa bene. Brahim Diaz poco efficace. Buon impatto di Dalot. Prova negativa di Meitè.

Esce un Milan a testa alta. Così si dice. In realtà quando il Milan esce da una competizione lo deve fare sempre a testa bassa. Il Milan non è una provinciale che si deve limitare a partecipare e a fare bella figura. In Europa League, che non è la Champions League, il Milan doveva giocare per andare fino in fondo e vincere. Non è andato ai quarti il club rossonero. Passa il Manchester United e il Milan esce dalla competizione. A testa bassa. Ora testa al campionato, la qualificazione in Champions è vitale per questa squadra. E fondamentale per il proseguo del proprio progetto di crescita.

MIGLIORI IN CAMPO: TOMORI, KESSIE', IBRAHIMOVIC
PEGGIORI IN CAMPO: CASTILLEJO, MEITE', KRUNIC
VOTO ALLA PRESTAZIONE DELLA SQUADRA: 5