L’ Araba Fenice è un uccello mitologico che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte. Voglio paragonare il Milan a questa figura mitologica, che simboleggia il potere della “resilienza” (ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità) in quanto nonostante si è vista una squadra che si è completamente persa, la qualificazione agli ottavi può e deve rappresentare lo stimolo per rinascere.

Analizzando la partita si evince che Pioli ha esagerato con il tournover e ha completamente sbagliato alcuni ruoli: 
Leaõ chiamato a sostituire Ibra come prima punta è apparso spento e spaesato con l’aggravante che non ha ricevuto aiuto da troppi compagni fuori ruolo, infatti Calhanoglu è stato spostato a sinistra e Krunic riproposto nel ruolo di trequartista. In mezzo al campo la grinta di Kessiè (lasciato troppo solo da Meitè) non basta! Sulla corsia mancina viene proposto Dalot il quale preferendo la destra non riesce ad incidere. Male anche Romagnoli che mostra tutte le sue incertezze sul goal di Ben che con un perfetto diagonale infila Donnarumma. 

Fortunatamente nella ripresa Pioli si rende conto dei suoi sbagli e cerca rimedio togliendo Leaõ e Krunic per Ibra e Rebic con il croato che va sulla sinistra e Calhanoglu che ritorna centrale nella trequarti. 
Cambio di rotta! Ibra fa da playmaker e a 39 anni corre più di tutti gli altri dimostrando le sue doti da leader e la sua smodata ambizione, ma il Milan non concretizza. Subisce le ripartenze dei serbi, e si salva con un miracolo di Donnarumma. 

I dati di fatto sono che:
(1) Il centrocampo a due senza il miglior Bennacer non rende.
(2) Sulle fasce non attaccando e non difendendo gli esterni alti diventano passivi e di conseguenza il pressing offensivo si ritorce contro. Non attaccando la profondità , il punto di riferimento in attacco rimane solo analogamente non difendendo, nelle ripartenze gli avversari non trovano difficoltà a superare i due filtri di centrocampo. 
(3) La difesa mostra troppe insicurezze e gli avversari colpiscono senza fatica. 

“Cosa aspettarci allora?”
La qualificazione agli ottavi è sicuramente un traguardo importante che dovrebbe motivarci. Pioli ai microfoni di Sky ha definito il calo “psicologico” e non fisico, sicuramente la chiave sta nel approccio mentale ma anche ritrovare la forma fisica iniziale darebbe una svolta e metterebbe fine a questa crisi
“Contro la Roma domenica serve una buona dose di coraggio e tanta resilienza. “