Il mese di luglio per la Milano rossonera sembrava essere un momento in cui tutto si poteva immaginare, ma non che la squadra di Montella potesse arrivare a perdere tante certezze da lì a poco più di tre mesi. La cosa più triste inoltre risulta essere la “non” piena fiducia nei confronti dell’ex aeroplanino.

Fassone e Mirabelli, pur rinnovando la fiducia al tecnico, non hanno rinunciato, soprattutto il secondo, a lanciare frecciatine proprio nei confronti del Mister. “Tutti abbiamo un tempo”, recitava poche settimane fa Massimiliano Mirabelli, mettendo addirittura se stesso in prima linea come testimonial della campagna delle critiche rivolte a Montella.

Campagna acquisti Faraonica: uno dei tanti motivi che facevano spazio a pensieri rosei per il futuro è stato proprio questo; reparto difensivo “sistemato”. Musacchio , Rodriguez ma soprattutto Bonucci. L’ex bianconero, era riuscito ad infuocare  gli animi dei tifosi tanto da rendere l’intera piazza una bolgia al suo arrivo a Casa Milan. Parliamo di uno dei migliori difensori europei, perfettamente in linea agli standard milanisti e alle proiezioni che tutti avrebbero voluto che anche in parte si fossero realizzate. Per non parlare di Conti, un giocatore di elevata classe seppur giovane, ma con dimestichezza nel correre sue giù per la fascia che gli appartiene. 

Ma non è finita qui. A centrocampo è arrivato Biglia, nome altisonante con alle spalle diverse stagioni positive alla Lazio. Stagioni in cui ha dimostrato sempre di poter fare di più, ovviamente in un altro contesto, dunque quale soluzione migliore di un Milan nuova stella nascente?

Altro tassello possente è stato Kessiè. Muscoli e tenacia a tutto tondo per dare aria fresca ad un reparto troppo disunito. Infine Andrè Silva, Calhanoglu, Kalinic e Borini..quanta tecnica è presente tra questi nomi? Tanta, moltissima... eppure guardiamo la posizione del Milan in classifica.

Pochi proclami. Avere giocatori forti e dotati tecnicamente non significa avere una “squadra”. Squadra lo si diventa col tempo, squadra lo si diventa con le motivazioni e con il duro lavoro..lo si diventa con l’affinita tra compagni. Ma soprattutto lo si diventa con una cosa da non dimenticare mai, una cosa chiamata “sacrificio”.