Via dai vertici societari Leonardo, c'è Boban. Dimessosi Gattuso, in panchina sarà il turno di Giampaolo, per il quale manca solo l'ufficialità. Altissimo, poi, il numero di giocatori che, in scadenza di contratto, saranno costretti a trovare un'altra squadra: per alcuni - vista l'età e gli ingaggi a cui sono abituati - ci vorrà un'impresa epica per riuscire nell'intento. 

In mezzo a tanti cambiamenti, l'unico elemento di continuità, autentica bandiera rossonera, già capitano di tante battaglie, sarà Paolo Maldini. Il quale, dopo un "corteggiamento" di Gazidis durato mesi, ha deciso di proseguire la sua carriera da dirigente. Una notizia da accogliere in modo certamente positivo da parte dei tifosi, al di là di una stagione, quella passata, avara sì di soddisfazioni per il Milan, ma che ha comunque permesso a Paolo di fare esperienza diretta in società.

Un'ovvietà: non è scritto da nessuna parte che un grande giocatore - uno dei più forti di tutti i tempi - diventerà anche un grande dirigente. Ma le qualità, l'intelligenza, il carisma, la passione per fare bene, Maldini le ha tutte. L'opportunità che avrà di essere ancora un dirigente del Milan, con più poteri della passata stagione, vissuta un po' ai margini per l'ingombrante presenza di Leonardo, Paolo la merita. Poi, chiaramente, ci vogliono i fatti.

Il mercato rossonero, praticamente paralizzato fino alla settimana precedente, sembra ora vicino a entrare nel vivo. Già preso Krunic dall'Empoli per una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni di euro, bonus inclusi. Ma è chiaro che l'acquisto del centrocampista, 5 gol e 7 assist nella passata stagione (score di tutto rispetto), è finalizzato a rafforzare una panchina, quella rossonera, praticamente inesistente. Il vero problema sarà trovare i titolari: ne servono due, forse addirittura tre, nel caso in cui arrivasse una buona offerta per Frank Kessie, valutato intorno ai 35 milioni di euro. Il sogno si chiama Lucas Torrerira, ventitreenne centrocampista dell'Arsenal, il cui costo del cartellino è simile a quello dell'ivoriano, col club inglese che è disposto a trattare, non certo a fare sconti. 

Altro nome accostato con insistenza al Milan è quello di Sensi. Reduce da una buona stagione, è valutato anche lui, dal Sassuolo, intorno ai 35 milioni di euro. Cifra che sembra decisamente troppo elevata per un giocatore sì di qualità, ma che non ha esattamente la capacità di trasformare un reparto. Almeno per ora. Non diversa è la quotazione di Tonali, giovanissimo centrocampista che tanto bene ha fatto nel Brescia, dove però potrebbe rimanere ancora un anno. Improbabile, ormai, la conferma di Bakayoko, il quale, nonostante la buona stagione in rossonero, ha un ingaggio elevatissimo e un carattere difficile da gestire, oltre a sembrare poco adatto al gioco di Giampaolo.

Il vero dubbio riguarda Biglia: dopo un'annata deludente - tra partite mediocri e continui infortuni - è il caso di puntare ancora sull'argentino? L'impressione è che difficilmente l'ex laziale lascerà il Milan, complice uno stipendio che nessun club di basso e medio profilo sarebbe disposto a pagare. Il rischio è che faccia lo stesso percorso di Montolivo, lasciato completamente ai margini del progetto per 12 mesi. Poi ci sarebbe Bonaventura, che però rappresenta un rebus dopo il gravissimo infortunio subito a inizio campionato. Se a ciò aggiungiamo la fine del contratto di Mauri e Bertolacci - già ignorati da Gattuso - si capisce come il lavoro da fare sul mercato per rendere il centrocampo rossonero presentabile sarà immane.

E non sarà da sottovalutare la questione terzini: al momento i titolari sarebbero ancora Calabria e Rodriguez. Il primo è stato spesso fermo ai box per continui infortuni; lo svizzero non ha avuto problemi fisici, ma si è confermato su livelli appena sufficienti e a 27 anni è impensabile che faccia salti di qualità. Le riserve sono tante, ma, vuoi per ragioni tecniche, vuoi per ragioni di tenuta atletica, offrono pochissime garanzie. Fare finta di nulla rispetto a questi problemi significherebbe condannare il Milan a un'altra stagione di passione e il nome di Mario Rui non sembra scaldare il cuore dei tifosi.

Maldini, che di terzini si intende benissimo, essendo stato il più forte al mondo degli anni '90, se ne sarà accorto certamente. Non rimane dunque che attendere le prossime mosse di un mercato, quello rossonero, che si annuncia pieno di colpi, se non altro per quantità.