Tutto può cambiare e migliorare. Il Milan sta vivendo l'ennesimo periodo di stallo, transitorio, precario sotto il profilo sportivo ma stabile sotto quello economico. Elliott sta investendo e investirà nel Milan, sia per quello che concerne l'acquisizione di nuovi calciatori e sia per quello che concerne le infrastrutture, ovvero il nuovo stadio di proprietà con relative attività interconnesse come hotel, centri commerciali, uffici e quant'altro. Il tutto insieme all'Inter. Il nuovo stadio sarà di proprietà di entrambe le squadre. E' da chiarire se il nuovo stadio si farà a Milano o a Sesto San Giovanni.

Che il fondo Elliott di Paul Singer abbia tirato fuori molti soldi per il Milan non vi é dubbio alcuno, casomai si può discutere sul fatto che gli ha spesi male. E questa critica va fatta sia alla proprietà ma soprattutto alla classe dirigente addetta alla sfera calcistica, ovvero a Paolo Maldini, Zorro Boban e Ricky Massara, e al piano industriale e sportivo redatto dall'amministratore delegato Ivan Gazidis, che ha imposto una linea verde particolarmente eccessiva ed estrema. E che a gennaio 2020 con molta probabilità correggerà il tutto dando il placet all'acquisto di elementi di esperienza.

Il denaro non è un problema. Il Milan viene sempre fatto passare come un club che non può spendere, Elliott viene criticato per questo in maniera errata. Poveri ma Ricchi, per parafrasare un film con Christian De Sica ed Enrico Brignano tra i protagonisti. Il Milan non ha una proprietà povera, Elliott é schifosamente ricco. La critica è sul piano industriale/sportivo. I soldi spesi sono tanti, nonostante il FFP, ma sono stati spesi male. La priorità é lo stadio, é questo fa arrabbiare molti supporter rossoneri che giustamente ragionano da tifosi, ma Elliott, nelle persone di Paul e Gordon Singer, che l'anno prossimo con molta probabilità potrebbe essere il nuovo presidente del Milan al posto di Paolo Scaroni, ragiona non da tifoso ma da imprenditore, così come il gruppo Suning con l'Inter.

L'obbiettivo di Elliott é valorizzare l'asset Milan, renderlo più di valore. Una squadra con uno stadio di proprietà assume più valore di certo rispetto ad una squadra che gioca in uno stadio importante e storico, ma che non é di sua proprietà, ed é in affitto. Nonostante i continui tira e molla con il comune di Milano, alla fine l'Inter e il Milan il nuovo stadio lo faranno. O a Milano o a Sesto San Giovanni, quest'ultima è l'ipotesi con meno ostacoli. Ma c'è anche il discorso campo. Se la squadra va male, i giocatori possono svalutarsi, che sono sempre asset in pancia alla società. E se il Milan non fa le coppe, sarà difficile attirare tanti sponsor che permetterebbero un incremento del fatturato. Va anche detto che la squadra é molto giovane, il Milan resta comunque un brand importante di fama mondiale, famoso in tutto il mondo, e con lo stadio di proprietà diventerebbe sicuramente un asset più appetibile anche per essere rivenduto da Elliott.

A tal proposito, nonostante le smentite, visto che comunque sono società quotate in borsa, e quindi é un atto doveroso, al Milan continua ad essere accostato Bernard Arnault come futuro patron del club rossonero. L'imprenditore francese é proprietario del gruppo del lusso LMVH, una multinazionale francese proprietario di marchi come Louis Vuitton, ma anche di altri marchi come Christian Dior, Bulgari e tanti altri, che opera principalmente nel settore alimentare, dell' editoria, alberghiero e soprattutto moda, con abbigliamento, accessori, gioielleria, cosmetici, orologi, profumi e quant'altro. I suoi interessi imprenditoriali si incrociano con Milano, che é la capitale mondiale della moda. Bernard Arnault ha un patrimonio stimato in 94,6 mld di dollari.

Nei mesi scorsi, il fondo Elliott, secondo alcune fonti, avrebbe rifiutato 600 milioni di euro offerti da Daniel Kretinsky, proprietario dello Sparta Praga, azionista di maggioranza di Energeticky e imprenditore nel settore economico dell'energia, dei media, retail e sport. Controlla MediaWorld, Saturn, Fnac e Darty. E' uno degli uomini più ricchi dell'est Europa. Si parla di un patrimonio di 2,6 mld di dollari, ma sono molti di più se si considerano le altre attività con altri soci.

Se Elliott ha rifiutato 600 mln e non ha proseguito la trattativa con Daniel Kretinsky, probabilmente ha altre trattative in ballo e la certezza di poter vendere il Milan, dopo l'approvazione del progetto stadio, anche a 800 mln o addirittura ad 1 mld di euro circa. Va anche registrato, da tante fonti, il continuo accostamento del gruppo LMVH al Milan. Va avanti da tempo e potrebbe essere una pista concreta nonostante le smentite. Le fonti sono le più svariate e secondo alcune potrebbe essere stato firmato un patto di segretezza tra Elliott e LMVH per la trattativa che porterebbe il Milan a passare tra le mani del colosso francese. La cosa potrebbe essere plausibile vista la quotazione in borsa della società.

Ma nel presente c'è il calciomercato che a gennaio vedrà il Milan, per forza di cose, protagonista. Considerato che a gennaio 2020 la finestra di mercato dura un mese, probabilmente molte trattative sono già inziate da adesso, se non da qualche mese. Il Milan necessita di profili di esperienza e di sicura affidabilità. 

Ibrahimovic viene accostato al Milan e al Bologna. E' ufficiale il suo addio ai Los Angeles Galaxy. L'ataccante svedese é libero di accasarsi a parametro zero. Per l'attacco del Milan viene accostato anche il nome di Moise Kean, anche lui assistito da Raiola, così come Suso, che ha cambiato agente passando proprio nella scuderia di Mino Raiola. Kean sta facendo male all'Everton, sia in campo, dove non gioca, e quel poco che gioca non segna nemmeno, e anche a livello comportametale, per alcuni ritardi in allenamento. Celik del Lille, Aurier e Sidibé sono i terzini accostati al Milan, mentre come centrali difensivi si insiste nell'accostare al club rossonero profili come Demiral e Rugani, mentre per il centrocampo vengono accostati profili come Xhaka dell'Arsenal, Modric del Real Madrid e Rakitic del Barcellona, ma occhio alle sorprese. Di nomi ne escono ogni giorno, vedremo quali si concretizzeranno. Ci saranno anche delle uscita come Kessié, Rodriguez, Castillejo e Borini, quest'ultimo piace molto anche in Italia a Fiorentina, Parma e Lazio.

La sensazione é che il Milan a gennaio possa fare come minimo dai 3 ai 5 acquisti. A gennaio la rosa del Milan subirà un leggero restyling con i fondamentali innesti di esperienza di cui una squadra giovane come quella rossonera necessita.

Tutto può cambiare. Il Milan é entrato in un vortice di cambiamenti che nel corso dei prossimi anni lo porterà ad avere un nuovo stadio, un nuovo progetto, una nuova proprietà e dei nuovi dirigenti. Un cambiamento che porterà il Milan a tornare, con i giusti tempi, ai fasti di un tempo, con un nuovo piano industriale. Occhio al presente ma il tempo del cambiamento sta arrivando. Teniamoci pronti. Nuove pagine di storia del Milan stanno per essere scritte.