Un esordio al San Paolo con una partita in meno ed il rischio concreto di trovarsi al 26 agosto già sotto di sei punti rispetto alla prima, era esattamente quello che non ci voleva per un Milan in eterna costruzione.
Vero che i nuovi innesti hanno innalzato il livello tecnico della squadra, ma è altrettanto vero che ci saranno in tutto 6/7 giorni per provarli negli schemi di Gattuso, sempre che esordiscano tutti.

Il Napoli esce da una vittoria a Roma difficile da pronosticare alla vigilia, e, sotto l’esperta guida dì Ancelotti sta rafforzando la propria consapevolezza di squadra che non ha alcuna intenzione di mollare all’Inter lo scettro di seconda forza del campionato.

I cugini, come avevo scritto altrove, dal canto loro, confermano la bontà di un progetto sotto traccia: erano una squadra assai ostica da battere lo scorso campionato, ora sono davvero forti. Il mio personale pronostico li colloca come seria pretendente allo scudetto.
L’Inter renderà difficilissima la vita ad una Juve in cui l’inserimento di CR7 è tutto da verificare e il cui reale obiettivo è la coppa con le orecchie.
Del Napoli si è già detto e sempre davanti a noi vedo la Roma: squadra con nomi molto importanti e ottimamente assortita.
Chi oggi vede il Milan obbligatoriamente quarto probabilmente non ha osservato attentamente, non visto! La partita col Real. Se lo avesse fatto avrebbe notato la solita filosofia di Gattuso: primo non prenderle. Questo significa o che il nostro tecnico in 10 giorni, con i nuovi innesti che lasciano comunque dei buchi paurosi, ha rivoluzionato la mentalità della squadra con Laxalt, Calabria, Castillejo che volano sulle fasce alla velocità di Serginho o Cafu’ per pennellare cross millimetrici per Cutrone ed Higuain, che Suso e Bonaventura hanno imparato a saltare tre uomini e soprattutto a passare la palla agli attaccanti, oppure che lo stesso Rino farà bene a trovare convincenti e vari schemi di attacco che nella partita in questione, come in tutta la sua gestione, di fatto non sono esistiti.

Se poi il “primo non prenderle” deve fare i conti con le amnesie difensive ormai croniche di Calabria o Rodríguez, che sono oggettivamente dei colabrodi, il rischio di uscire dal San Paolo, e non solo, con lo sguardo basso che ci accompagna puntualmente dal 2012, è assai concreto.

La società non sta guardando in faccia a nessuno: ha fatto piazza pulita di dirigenti, giocatori, consulenti. Ci mette un secondo a fare lo stesso con una guida tecnica che non riesca a perseguire la missione di riportare il Milan in alto!
Mi risulta che i contatti con Conte ci siano già stati...