Sicuramente molti tifosi del Milan sono rimasti delusi dal comportamento di Gonzalo Higuain, arrivato in rossonero la scorsa estate nell'affare che ha riportato a Torino Leonardo Bonucci, osannato dai tifosi e atteso bomber che da anni mancava nella rosa milanista, andato via con il mal di pancia nel mercato di gennaio in direzione Chelsea. Molti di quei tifosi si saranno chiesti anche se Piatek, arrivato dal Genoa per 35 milioni di euro dopo un girone d'andata straordinario, sarebbe stato in grado di gestire la pressione nel vestire la maglia del Milan ed avrebbe mantenuto alte le sue cifre realizzative.

Vero, si è ancora agli inizi, si sono disputate poche partite, ma il bilancio pende già decisamente a favore del giocatore polacco e della società rossonera, e non solo dal punto di vista anagrafico (Piatek 24 anni da compiere, Higuain 31 anni compiuti lo scorso dicembre), neanche dal punto di vista finanziario (cartellino di Higuain dal valore di 54 milioni, quello di Piatek 35) o dell'ingaggio (9 milioni l'argentino, poco più di 2 il polacco).

Il Milan ci ha guadagnato 100 volte in questo affare, perché Piatek ha portato entusiasmo, gioca per la squadra, combatte, sorride e, soprattutto, segna, perché ha già realizzato 6 gol in 5 gare con la maglia rossonera, portando punti e vittorie importanti, come quella di settimana scorsa a Bergamo sul campo dell'Atalanta, mentre Higuain Oltremanica sta facendo decisamente fatica come tutto il Chelsea: doppietta nella roboante vittoria con l'Huddersfield (senza offese un Chievo del nostro campionato), poi solo sonore sconfitte e prestazioni indecorose nelle altre 3 gare, come l'ultima con il Manchester United o quella contro il Manchester City che ha visto i Blues perdere 6-0.

Il valore di Piatek cresce vistosamente (per alcuni potrebbe valere già dai 70 ai 100 milioni), portando il Milan a lottare per quel quarto posto che vorrebbe dire Champions League, quello di Higuain molto probabilmente scende di giorno in giorno, come le possibilità di riscatto del Chelsea e la partecipazione alla Champions il prossimo anno dei "Blues", soprattutto se il suo mentore, Maurizio Sarri, non cambia subito marcia incominciando a vincere le partite, con Gianfranco Zola pronto a prenderne il posto ad-interim e liberi sulla piazza allenatori del calibro di Zidane, ai possibili ritorni di Mourinho o Antonio Conte addirittura.