Cambiare la gestione tecnica di un club, non esime dalla programmazione; lo scorso anno i tempi ristretti dall'acquisizione della proprietà alla chiusura dl Mercato impedirono al duo Leonardo/Maldini di pianificare la campagna rafforzamento, che sostanzialmente si concretizzò negli acquisti di Higuain, Caldara Bakayko e Castillejo e nelle sette cessioni di Bonucci, Bacca, Antonelli, Locatelli,  Gomez, Kalinic e Andrè Silva, quest'ultimo boomerang di nuovo presente nella rosa attuale.

A gennaio il duo dirigenziale fu costretto a intervenire nuovamente sul mercato causa il mal di pancia di Higuain e l'infortunio di Bonaventura, che motivarono l'arrivo in rossonero di Piantek e Paquetà.

Un anno dopo sembra che la nuova gestione tecnica voluta da Gazidis e realizzata da Paolo Maldini con Boban, Massara e Giampaolo non abbia provveduto a pianificare un mercato organizzato, ma che al contrario sembra - più ancora della scorsa stagione- molto improvvisato.

Il Mercato è partito veloce con 5 acquisti nell'arco di circa un mese: Krunic, Hernandez, Leao, Bennacer e Duarte; sono usciti Zapata, Montolivo Mauri e Bertolacci tutti svincolati. Infine è stato ceduto Cutrone, con grande rammarico dei tifosi, sia perchè parliamo di un giovane promettente del vivaio rossonero, sia perchè il corrispettivo cash (18 mln + bonus) è sembrato ai più inferiore al valore del ragazzo.

Ma si è detto che era indispensabile vendere per cominciare a mettere in cassa qualche soldo; così si è rinunciato a un giocatore che era sicuramente utile tenere e  vediamo invece restare altri giocatori che, come si dice in questi casi non fanno più parte del progetto.

Purtroppo al di là di Krunic e Hernandez, che sono sembrati colpi mirati, gli altri acquisti non ci danno la stessa sensazione. Detto che lo stesso Hernandez diventa il quarto (!!!) esterno sinistro in rosa con Rodriguez Laxalt e Strinic, ci sembra di ricordare che nessuno degli altri tre acquisti fosse la prima scelta del club, che ben prima del loro arrivo aveva cercato in quei ruoli i vari Torreira, Demiral, Sensi, Deulofeu, Ramsey, Keita, Bruno Fernandes e forse Modric, Izco, Ubamecanu,  e altri che sicuramente dimentico.

Da tempo la campagna acquisti si è paralizzata sul nome di Correa, che poi così importante non dev'essere, se lo stesso Milan lo valuta 38 mln (quanto pagato 2 anni fa Andrè Silva ndr) e non così bravo da meritare un incremento della proposta iniziale.

La prestazione in Kossovo (ampiamente oggetto di critiche da parte del sottoscritto in altro articolo) ha trovato pessime conferme, anche se pare ovvio ed evidente che se il Milan fa giocare i giocatori in rosa lo scorso anno rinforzati (si fa per dire) da Andrè Silva, non ci si può sorprendere di tali prestazioni. Gattuso docet.

Purtroppo per la squadra e per noi suoi incredibili tifosi -di cui ad oggi già in 30.000 hanno aderito all'abbonamento per la prossima stagione, secondi solo alla nuova Inter di Conte (incredibile vero?) - siamo a tre giorni dall'inizio del Campionato e a 10 giorni dalla chiusura del Mercato.

La necessità direbbe che mancano ancora due acquisti, che porterebbe la rosa a un numero di 30 giocatori: troppi; per due sole competizioni ne basterebbero 22. In soldoni sono 8 cessioni da fare su 10 operazioni complessive; significa fare un'operazione al giorno, cosa difficilissima e improbabile.

Il timore (fondato) è che gli esuberi di oggi saranno minusvalenze future e zavorre che pagheranno anche personalmente la testardaggine di voler restare al Milan, come dimostrato dagli stessi svincolati di ieri (Montolivo in testa) che ancora non trovano una squadra e rischiano di dover chiudere la loro -in qualche caso ancor giovane- carriera.

Ma anche il club avrà i suoi problemi con un bilancio ancora da equilibrare ed una rosa incompleta e con tante scommesse in ballo; Suso trequartista, personalmente non mi convince; Chanalogu in mediana non mi ha mai convinto; Biglia? gioca solo lateralmente o indietro; Krunic abbiamo già Kessie che gli è superiore; Duarte? non credo sia superiore a Musacchio; Hernandez mi è piaciuto, ma è fermo per infortunio; Leao io lo metterei in campo subito, ma qui è l'allenatore che frena; Bennacer ancora non si è messo la maglietta rossonera; Conti, che secondo me è tra i più forti che abbiamo, lo stiamo pressando perché vada via in prestito.

E poi c'è lui, Piatek. Entrato in crisi (nessuno me ne voglia ma i numeri parlano chiaro) già nel girone di ritorno dello scorso campionato, il regresso è sotto gli occhi di tutti. Piatek è un calciatore facile da leggere: o segna oppure è un corpo estraneo alla squadra. Inutile cercare di farlo diventare ciò che non è; se Giampaolo gli chiede di uscire dall'area, di duettare, di aprire varchi, di collaborare in fase di non possesso, di allargarsi per fornire appoggio agli esterni, ebbene è meglio cercare un altro giocatore.

E non è per nulla detto che anche riportandolo al suo gioco essenziale di finalizzatore, visto che ormai le difese lo hanno inquadrato, egli riesca a esprimere il contributo in gol della passata stagione.

Anche dove la squadra sembra stare a posto ci sono note dolenti: Donnarumma parte? Non parte? problemi grossi sia nel primo (tecnici) sia nel secondo caso (economici); Bonaventura ritorno in attività molto promettente, ma è stato fermo un anno intero...; Romagnoli dà garanzie, ma è partito col freno a mano tirato e da solo sarà comunque dura.

L'inguardabile prestazione di Cesena, basta e avanza per capire con quali timori si va a incominciare: un altra stagione da buttare via? Sarebbe la nona consecutiva!!

Scusate l'amaro sfogo, ma non colgo spunti che esprimano, non dico certezze, ma almeno fondate speranze di un stagione vissuta dal Milan da protagonista; attenzione sig. Singer, non ho detto vincente, ma da protagonista... perchè almeno questo - ai 30.000 nuovi abbonati e agli altri 5 milioni che amano il Milan-  sarebbe più che dovuto.