Con la messa da parte di Romagnoli prima, e l'uscita di scena di Donnarumma poi, in casa Milan la domanda è lecita: chi porterà la fascia di capitano al braccio al ritorno in campo?
È una scelta importante, che in genere rispecchia la politica e la filosofia di un club. Bonucci capitano ebbe la pretesa di rappresentare discontinuità e cambiamento, per poi invece creare imbarazzo e denotare assoluta mancanza di visione.
Un candidato più che qualificato potrebbe essere Simon Kjær, autore di una stagione spettacolare sfornando prestazioni di livello europeo con una costanza sorprendente. Il danese inoltre ha esperienza da vendere e ha mostrato carattere e influenza nello spogliatoio. C'è da dire però che questa sarebbe una scelta poco futuribile in quanto Simon è a fine carriera, e il prossimo capitano del Milan deve rappresentare prima di tutto il futuro e le ambizioni della squadra.
Un altro nome potrebbe essere Hakan Calhanoglu, certamente meritevole del titolo di capitano, vista la sua ormai lunga esperienza in rossonero. Tuttavia è risaputo che il numero dieci del Milan sia una figura ormai in uscita e, diciamocelo pure, sostanzialmente poco gradita dai tifosi.
Molti invece citano Frank Kessie, reduce da una stagione da assoluto protagonista. Personalità da vendere, il professore si è contraddistinto in qualità e quantità in mezzo al campo. Nelle sue interviste però non è mai apparso particolarmente empatico con i tifosi, non ha mai lanciato messaggi d'amore ai supporters rossoneri, optando invece per una linea più sobria e professionale.

Chi sceglierei io? Davide Calabria. E ho molte ragioni a sostegno di questa scelta.
Cresciuto nelle giovanili rossonere da esordiente nel lontano 2007, Davide non nasconde il fatto di essere milanista. 
Il fortissimo terzino del Milan si è poi meritato la maglia da titolare a suon di prestazioni impeccabili e conquistato la fiducia di mister Pioli per il suo spirito di sacrificio e continuità di rendimento.
Calabria ha la personalità e pure l'età necessaria per ereditare l'agoniata fascia dal ventunenne Donnarumma. Fascia che potrebbe rappresentare un premio (e che premio) di consolazione per l'assurda mancata convocazione in nazionale.