Sette partite per fare la storia in Serie A. Due partite per fare la storia in Coppa Italia. Il Milan è chiamato a giocare dando tutto e di più in queste ultime partite. Sarebbe da stupidi, da senza carattere, mollare ad un passo dal traguardo. Si sono fatti davvero tanti sacrifici e non portare a casa lo scudetto, che è nella mani del Milan che ne deciderà il destino, sarebbe un rimpianto che tormenterà i calciatori e il popolo rossonero per anni.
Per Ibrahimovic, che merita di lasciare da vincente quella che è una carriera da sportivo leggendaria. Per Kjaer, che ha salvato la vita una vita umana, quella di Eriksen, e che merita di iniziare ad avere trofei nel suo palmares, per tutti i calciatori rossoneri che devono imparare gestire certe pressioni da alta classifica e da pretese di vittoria. Bisogna trionfare. Bisogna fare il double. Chi vuole stare al Milan deve avere le palle. Qui bisogna vincere. E questo società, proprietà e calciatori se lo devono mettere bene in testa. Al Milan non ci si può limitare a fare buoni piazzamenti. Al Milan si festeggia solo se si vincono trofei.
Bisogna essere più forti di tutti, anche degli haters e dei torti arbitrali che il Milan quest'anno ha subito in maniera considerevole. Mancano almeno 7 punti all'appello. 

Lo scandaloso arbitraggio di Serra a favore dello Spezia con regola del vantaggio negata al Milan con gol di Messias annullato, il gol di Gyasi segnato fuori tempo e decisivo per i tre punti dello Spezia. Il gol annullato a Kessié per un fallo fischiato in favore del Napoli quando era Giroud ad aver subito fallo e anche qui non si è applicata la regola del vantaggio, per non parlare del rigore negato a Calabria contro la Juventus per un fallo netto di Alex Sandro. Ma si potrebbero citare anche altri episodi, anche a favore di altre squadre come il rigore non dato a Belotti per un pestone a favore del Torino e contro l'Inter. Ma non mi voglio dilungare ulteriormente.
A me piace il calcio giocato ed è noioso parlare di errori arbitrali, ma al tempo stesso è pericoloso fare finta di non vedere che tutto questo ci è stato. E ha danneggiato il Milan.
Si dice che a fine anno gli errori arbitrali si ricompensano. Se davvero esiste questa sorte di legge di equilibrio anche nel calcio, allora il Milan sarà campione d'Italia con qualche giornata di anticipo probabilmente.
Tuttavia i rossoneri devono pensare a loro stessi, senza pensare a questa legge di equilibrio calcistica. Chi sta primo posto conduce le danze. E il destino di questo campionato è in mano al Milan. Basta marciare vincendo partita dopo partita e le altre non potranno raggiungere mai i rossoneri.

Torino (SERIE A) in trasferta, Genoa (SERIE A) in casa, poi c'è la semifinale di Coppa Italia contro l'Inter e si parte dallo 0 a 0 dell'andata e il Milan sarà in trasferta per cui per l'ultimo anno c'è la regola del gol che vale doppio in trasferta, poi ci sarà la Lazio (SERIE A) in trasferta, poi ci sarà Milan- Fiorentina, successivamente Verona-Milan, poi Milan- Atalanta e per finire Sassuolo-Milan, per concludere la Serie A. E poi c'è eventualmente la finale di Coppa Italia l'11/5.
In queste 9 finali mi aspetto maggiore apporto da Ibrahimovic, Kessié, Saelemaekers, Rebic e Brahim Diaz. E anche da Leao. Possono dare tanto di più di quanto hanno dato fino ad adesso. Nella scorsa annata, nelle ultime 7 giornate Rebic fece 7 presenze condite da 5 gol di cui 3 contro il Torino, 1 contro la Juventus e 1 con il Genoa mentre Brahim Diaz nelle ultime 8 giornate fece 8 presenze e 2 reti, di cui 1 gol contro la Juventus e 1 rete contro il Torino. Rebic e Diaz l'anno scorso si sono esaltati negli ultimi match. Devono farlo anche questo anno.
9 finali in cui il Milan deve andare oltre le proprie possibilità buttando il cuore oltre l'ostacolo. I rossoneri devono decidere se essere comparse o restare nella storia. Il Milan deve decidere se essere perdente o vincente.
Io ci credo, la squadre deve crederci. La società deve crederci e la proprietà deve crederci. Pioli e il suo staff devono crederci. Tutto il mondo rossonero deve crederci. Per la storia e per la gloria.

"O risorgiamo adesso come collettivo  o saremo annientati individualmente". ​AL PACINO- OGNI MALEDETTA DOMENICA
"Sei tu che devi decidere se diventare un lupo o restare una pecora." DENZEL WASHINGTON- TRAINING DAY