Il Milan ha un nuovo proprietario. È Paul Elliott Singer, imprenditore americano proprietario di Elliott management corporation, fondo speculativo con un fatturato di circa  35 mld di $. Siamo quindi giunti ad una nuova era americana per il club rossonero.

Quindi, il Milan, dopo che Yonghong Li è risultato inadempiente nei confronti del fondo americano per non aver restituito i 32 mln dell'ultimo aumento di capitale al fondo statunitense, che aveva anticipato il denaro, ha perso la proprietà del Milan. 

Il fondo Elliott ha deciso di tenersi il Milan e di valorizzarlo riportandolo ai fasti di un tempo. E ha parlato di progetto a lungo termine. I mezzi economici non mancano per questo, ma ci arriveremo.

Tornando un attimo ad Elliott, gli americani hanno chiarezza di intenti e idee chiare. Elliott, che ricordiamolo è una società quotata in borsa, in un comunicato ufficiale ha dichiarato che il suo obbiettivo per il Milan è creare stabilità finanziaria e di gestione, ottenere successi a lungo termine cominciando dalle fondamenta assicurandosi che il Milan sia adeguatamente capitalizzato. Il nuovo azionista di maggioranza ha dichiarato inoltre di voler creare un modello operativo sostenibile sempre nel rispetto, come è logico che sia, del FFP della Uefa.

Elliott ha deciso di immettere nelle casse del club 50 milioni di equity per stabilizzarne le finanze. Il Milan, che aveva debiti con l'attuale patron, con l'acquisizione di Elliott, si ritrova senza debiti ed è adesso una società sana, in salute, con una proprietà tangibile, solvibile, solida e ricca. La proprietà del Milan è stata trasferita ed è detenuta da Elliott advisors Uk limited, filiale inglese di Elliott management corporation e dicono gli esperti, che gestisce situazioni a lungo termine.

Facciamo adesso una breve presentazione del nuovo proprietario del Milan: come scritto in precedenza, il fondo Elliott gestisce asset per 35 mld di $. Il proprietario è Paul Elliott Singer, che ha un patrimonio personale di circa 2,8 mld di $. Paul Singer è un appassionato di calcio, come uno dei suoi figli, Gordon Singer, e sono entrambi grandi supporter dell'Arsenal.

Ha investito in diversificati settori,  non solo negli States. Nel 2015 ha investito nell'Alcoa Corp, terza azienda produttrice di alluminio nel mondo, e del quale detiene il 6,4%. In Italia è azionista di minoranza in Ansaldi Sts, azienda leader nel sistema di trasporti ferroviari e metropolitani. E inoltre presente anche in Tim essendo azionista di minoranza con l'8% circa delle azioni. In Italia, inoltre, è proprietario al 75% insieme al gruppo finanziario inglese blue skye, che è sempre legato ad Elliott ed è una sua controllata, del prestigioso Hotel Bauer a Venezia. Questa è solo una piccolissima parte delle partecipate di Elliott.

Il 21 luglio 2018 ci sarà un Cda che vedrà Elliott sostituire i componenti cinesi con i suoi uomini di fiducia e il nuovo presidente sarà Paolo Scaroni, già membro del cda rossonero e uomo di fiducia di Elliott. Paolo Scaroni è un cuore rossonero, già nel calcio come presidente del Vicenza Calcio dal 1997 al 1999, ex ad di Enel ed Eni dal 2002 al 2014, azionista di minoranza del Milan e vicepresidente di Rothschild tra le altre cose.

La nuova era rossonera è iniziata. Abbiamo una proprietà americana. Elliott ha come obbiettivo di valorizzare il Milan e di riportarlo tra i pantheon dei top club europei e mondiali. L'obbiettivo, secondo alcuni rumors, di Elliott, è lo scudetto in 3 anni. Ed Elliott quando ha un obbiettivo, difficilmente lo sbaglia e non lo porta a termine.

Elliott è sempre stata la garanzia del Milan. Anche con Yonghong Li al timone. C'era sempre Elliott dietro, questo colosso statunitense che permetteva al Milan di avere le spalle coperte. Con Elliott il Milan può davvero, finalmente, iniziare un percorso di rinascita che lo riporterà ad alti livelli, a competere con i top club mondiali e a vincere trofei. Come è nel Dna rossonero. Con Elliott al timone si può. Yes, we can!