Quando in estate il Milan aveva puntato su Giampaolo e su alcuni giocatori, nessuno avrebbe mai pensato di ritrovarsi nel mese di novembre nella situazione drastica in cui vessa il Milan.
Quando Giampaolo aveva scelto il Milan, piuttosto che la Roma, molti, tra giornalisti ed opinionisti del settore, aggredirono, verbalmente si intende, la Roma, accusandola di essersi lasciata scappare un ottimo tecnico, conoscitore esperto del campionato italiano, per puntare su una scommessa, neanche tanto sicura, che si chiamava Fonseca.
Anche riguardo ad alcuni giocatori, capito', piu' o meno, la stessa cosa, infatti, quando Leao approdo' al Milan, molti furono quelli che accusarono la Roma di non aver preso il giusto sostituto di Dzeko. In estate, purtroppo pero' per il Milan, tutti quei complimenti ricevuti, si basavano su delle ipotesi, la realta', che pero' e' quella di oggi, sta dicendo l'esatto contrario. Infatti, solo a novembre, sulla panchina rossonera, quel grande conoscitore del campionato italiano gia' e' stato rimpiazzato e il suo sostituto naviga in acque anche peggiori. Il grande acquisto Leao, invece, e' soltanto una meteora.
A Roma, invece, la scommessa e' diventata una grande certezza, e che certezza! Mentre, quel sostituto, poi, non e' servito, perche' Dzeko veste ancora i colori giallorossi.

Il Milan, in questo momento, ha le idee piuttosto confuse e i suoi dirigenti, che da calciatori erano stati una lanterna per la squadra, viaggiano nel buio piu' profondo. Per tentare di risollevare il morale dentro e fuori dalla squadra, Boban e Maldini, si stanno attaccando proprio a tutto. Sono partiti con il terzo nome per la panchina che si chiama Ancelotti, che, per il momento, anche se non meglio del Milan, guida il Napoli. Per quanto riguarda, invece, i giocatori, sono tornati indietro nel tempo, abbastanza indietro e hanno fatto il nome di Ibrahimovic.
Con tutto il rispetto per un grande campione come Ibrahimovic, pensare che possa risolvere i problemi del Milan, dà la visione di una grande confusione all'interno della societa'. Ibrahimovic, come ha dichiarato uno dei suoi agenti, ha sempre portato nelle squadre in cui e' andato una grande voglia di vittoria. Lui puo' anche portare la voglia di rivalsa, ma poi la gente in campo deve avere un'idea di gioco, deve avere piena consapevolezza delle proprie forze e qualita'; tutte cose che, attualmente, latitano ampiamente all'interno, non solo della squadra, ma in tutta la societa' del Milan.
Pensare che la formazione di un gruppo unito, che remi nella stessa direzione, debba passare per un giocatore, significa scavalcare il tecnico. Significa non credere che Pioli possa riuscire a compattare il gruppo, quindi, dovesse arrivare Ibrahimovic, i giocatori a chi dovrebbero dar retta? A Ibra o a Pioli?
Infine, si puo' veramente credere che Ibrahimovic, per quanto campione sia, possa da solo cambiare le sorti di un'intera societa' alla luce anche dei suoi anni?