Questo Milan ha stupito tutti: imbattuto da 20 partite, in gol da 24 partite, Ibrahimovic capocannoniere con metà partite giocate, migliore attacco in Europa per reti segnate dal 11 gennaio, maggior numero di punti in classifica sia nel periodo di lockdown che nella stagione in corso. Il tutto con la squadra più giovane e col centravanti meno giovane (solo per l'anagrafe).

Ma c'è dell'altro, molto altro: la squadra gioca un calcio offensivo ma organizzato ed equilibrato; ciò a dispetto di un reparto lacunoso per Covid e infortuni; il centrocampo stupisce per qualità e qualità, nonostante nel reparto a 2 giochino sempre gli stessi Kessie e Benaccer, evidentemente fatti a posta per giocare insieme e dove il grande atteso Tonali dovrà faticare non poco per trovare spazio.

Vorrei spendere ancora una parola in più per l'ivoriano, capace nel derby di svolgere non uno ma due compiti contemporaneamente e farlo riuscendo ad essere il migliore in campo; già perchè Kessie nel derby ha fatto il centrocampista ma ha spesso, soprattutto nel secondo tempo, raddoppiato su Lukaku, uscendo spesso vincitore con la palla incollata al piede e avviando le repliche rossonere.

In attacco l'assenza di Rebic in teoria dovrebbe togliere fisicità e gol (e in effetti Theo sta molto patendo l'assenza del compagno); in pratica, benchè più sbilanciato il reparto acquista con Leao fantasia e profondità, anche se tutti pensiamo che il vero Leao non si sia ancora visto. Ma il fenomeno è ovviamente IBRA, che da solo trascina tutti i compagni a dare il 101%.

Vinto il derby, un vero e proprio tabù negli ultimi anni, i rossoneri hanno dimostrato una coesione e una quadratura che raramente si trovano in un gruppo; il piacere che traspare negli allenamenti, i sorrisi, gli scherzi, ma anche la serietà degli stessi che si riscontra poi in partite tirate magari fino ai supplementari e ai rigori, ma alla fine portate a casa.

Un alchimia di gruppo che varca i confini di Milanello e accorpa milioni di tifosi capaci di trascinare la squadra nonostante i divieti Covid; capaci di gesti come quello scame infinito di motorini a seguito del pullman che porta i giocatori a San Siro per giocare i derby; giocatori prima stupiti poi galvanizzati da questa geniale iniziativa, che li ha indotti a ringraziare sia sul campo (splendido il gesto a fine derby di attraversare l'intero campo per festeggiare con la "loro" invisibile curva) sia nelle dichiarazioni social e del post partita.

Attenzione però quando le cose vanno così bene il granello di polvere che blocca tutto è sempre in agguato; il rischio che la squadra ceda a un eccessivo entusiasmo, a dare per scontato che si possa vincere sempre, a credere che non ci siano punti deboli che le concorrenti possono sfruttare, a non giocare le partite con l'umiltà e lo spirito di sacrificio che sono state la ulteriore arma vincente dei rossoneri, è un rischio esistente e concreto.

Per fortuna ci sono nel Milan tre professionisti che sono sicuro vigileranno con la massima attenzione e soratttutto interverranno in caso di necessità: sono Ibra, Pioli e Paolo Maldini.

Se tutto resterà nei binari e se le turbative legate ai rinnovi di contratto verranno superate positivamente e con ulteriori due tre innesti nel mercato di gennaio, credo che il Milan continuerà a questo livello.

Poi che ciò corrisponda al conseguimento degli obiettivi o addirittura qualcosa di meglio, lo sapremo a fine stagione: nel frattempo amici rossoneri FINALMENTE DIVERTIAMOCI.