Inizia, per il Milan, un calcio mercato ben diverso da quello degli ultimi anni. Ora l'obbligo è restare in alto. Si parte da un secondo posto, da un allenatore, da un gioco e da una squadra sufficientemente collaudata, ma specialmente da una serie di risultati positivi, iniziati nella seconda parte della scorsa stagione e proseguiti in questa che hanno consolidato gruppo e autostima. Un bel punto di partenza, ma certamente non sufficiente per tenere alle spalle tutte le contendenti che non staranno ferme, puntando a rafforzarsi, sia negli organici che nelle guide tecniche. Quello che serve al Milan per potersi migliorare ulteriormente e confermarsi nelle posizioni di vertice del campionato e magari disputare una Champions League, con personalità, anche se inserita nella quarta fascia, è sufficientemente facile da analizzare. L'area tecnica saprà come agire, anche perché le sessioni di mercato degli ultimi due anni hanno messo in mostra quattro strategie che si sono dimostrate vincenti: 
1 - Lavorare senza proclami, evitando facili vantaggi alla concorrenza, sempre pronta alle solite azioni di disturbo, con conseguenti giochi al rialzo, sempre costosi.
2 - L'abilità nel trovare ragazzi giovani, non ancora affermati e quindi a costi contenuti.
3 - Affidarsi a prestiti, per migliorare l'organico, anche nella consapevolezza di non aumentare l'asset economico.
4 - Probabilmente la più importante, riuscire a vendere i giocatori non funzionali. 

La logica conseguenza è che molti dei nomi che si susseguiranno sui giornali, siti o programmi televisivi, saranno solo indiscrezioni o peggio, tentativi per intuire le reali strategie del Milan, che adotta un'atteggiamento, camaleontico ed aggressivo, nel tentativo di saper cogliere ogni minima opportunità. La Dirigenza, benchè giovane, è riuscita nell'intento di muoversi, scusate il paragone un po' azzardato, più da "predatori" che da facili "prede".
La simbiosi fra Dirigenza, Scauting e Area Tecnica deve ora affrontare uno step più complicato rispetto allo scorso anno, perchè c'è la necessità di abbinare il rafforzamento della squadra, all'ottenimento di quei risultati sportivi che non ci facciano indietreggiare da quanto appena ottenuto. 
A mio modesto parere, Mister Pioli potrebbe essere determinante in questo percorso di crescita, non tanto per le sue qualità, ma con una scelta tecnico tattica che potrebbe portare vantaggi sia economici che di risultati. Prima di esporla analizzo la rosa a disposizione ad oggi. Hanno già svuotato gli armadietti di Milanello, i due fratelli portieri, Dalot in prestito dal Manchester Unt., Meite tornato a Torino e Mandzu a fine contratto. Da definire, in breve tempo, il futuro di Diaz, in prestito dal Real Madrid e quale decisione prenderà Calha. A fronte di queste uscite sono momentaneamente ritornati, a conclusione dei prestiti concordati: Caldara, Conti, Laxalt, Pobega, Brescianini, Colombo e Plizzari, ai quali  va aggiunto il primo acquisto della stagione 2021/22 Mike Maignam, il portiere anche della nazionale francese, che giocava con il Lille. Considerando che la proprietà dovrebbe già aver investito 60 Milioni, così ripartiti: 13 per il portiere, 28 per Tomori e 15 per il riscatto di Tonali è evidente che le ulteriore risorse necessarie per completare la squadra dovranno essere recuperate attraverso le cessioni. Il compito di Maldini e Massara e i successi del Milan transiteranno obbligatoriamente da questo passaggio, poiché la campagna di rafforzamento dipenderà totalmente da quanto si riuscirà a quantificare. La lista a loro disposizione è sufficientemente lunga: Romagnoli, il pezzo più pregiato, Conti, Caldara, Laxalt, Castylleco e Krunic, valutando poi le posizioni di Leao e Hauge, oltre a Pobega, che dovrebbe restare, Brescianini, Colombo e Plizzari.                         

Non siamo distanti dalla stessa situazione della scorsa stagione, quando il grande sogno era Chiesa, troppo costoso e poi acquistato dalla Juventus e non c'era alcuna alternativa a Ibra, se non il giovanissimo Colombo. Se è vero che ora il gruppo è più forte e collaudato, bisogna evidenziare che la Coppa d'Africa priverà di giocatori come Kessie e Bennacer e gli innesti, indispensabili  per migliorare la squadra attuale dovrebbero essere almeno quattro. Un esterno alto destro, un centrocampista e due attaccanti.                                                                                                                      Di positivo c'è la notizia che Bennacer è stato operato al piede e tornerà fra sessanta giorni, che allontana ogni dubbio sulle sue qualità e giustifica ampiamente un calo di rendimento che mi sembrava incomprensibile e non attribuibile al Ramadan. Riproponendo il modulo della passata stagione e aggiornando una formazione ancora indicativa a fronte di arrivi e cessioni, il Milan di Mister Pioli con il 4-2-3-1 giocherebbe con: Maignam, Calabria, Kjaer, Tomori, Theo, Bennacer, Kessie, Salamandra, Calha, Rebic, Ibra. A preoccupare sono le trattative per il rinnovo del "nostro turco" e il futuro del giovane spagnolo, arrivato in prestito dal Real Madrid. Se partissero entrambi, le spese lieviterebbero notevolmente e rinunciare a Calhanoglu, che per quanto abbia garantito un rendimento altalenante, fatto di pochi gol, ma anche sacrificio ed equilibrio tattico, non sarà ne facile ne economico. 
Mister Pioli potrebbe dare un aiuto determinante per disegnare il Milan della prossima stagione. Fra infortuni e squalifiche il Mister è stato bravo e pronto ad apportare i correttivi necessari, senza essere vincolato ad un unico modulo. Per sfruttare al meglio i giocatori già attualmente in rosa, ma specialmente per poter rafforzare la squadra spendendo le poche risorse a disposizione, affidarsi al 4-3-1-2 potrebbe essere molto vantaggioso, specialmente in funzione delle seconde punte già in organico, Rebic e Leao. 

Una scelta non semplice, che dubito venga presa in considerazione e che, sulla carta, penalizzerebbe Salamandra, non adattabile a questo modulo, se non spostandolo nel ruolo di terzino. Eppure sarebbero molti i motivi che consiglierebbero questo cambio, sia prettamente tattici, per affrontare tutte quelle partite definite "sporche", specialmente quando si gioca in casa, da vincere anche a fronte di difficoltà sia fisiche, sia condizionate da difese fin troppo barricate. Poi potrebbe essere più semplice inserire i giocatori per questo modulo, aggiungendo solo due acquisti, un centrocampista da affiancare ai due attuali e uno da posizionare dietro le due punte. Due giocatori di qualità, pronti per affrontare la Champions, senza avventurarsi in prospetti. Il mio personale dilemma tattico è lo stesso che mi accompagnerà durante tutto il mercato sulle reali intenzioni della proprietà. Per quanto abbia piena fiducia in Maldini, Massara e tutta la Dirigenza, pensare che possano arrivare giocatori come Velasquez, per quanto svincolato, Berardi o anche Bernardeschi, che non mi entusiasma, attraverso uno scambio con Romagnoli, mi sembra più argomento da fantacalcio che una possibilità reale.   
Anche il sogno De Paul, che potrebbe avverarsi attraverso la cessione di due giocatori, il probabile Hauge e Casty o Krunic, aggiungendo un conguaglio di 15/20 Milioni in favore dell'Udinese, mi entusiasma, ma mi sembra molto complicato. Per quanto cerchi di quantificare quanto potrebbe entrare nelle casse  dalle cessioni, arrivare alle cifre necessarie per rafforzare il Milan come ogni tifoso vorrebbe, sembra quasi impossibile. La cessione di Romagnoli, che piace tanto solo all'Everton, dell'amico Ancellotti, appare di vitale importanza.

Anche allacciandomi all'intervista rilasciata oggi da Mister Pioli, alla specifica domanda: "Il tetto d'Italia è più vicino? Un passo per volta. L'Inter ci ha messo anni e investimenti, la Juventus sarà di nuovo tra le favorite. Noi non dobbiamo perdere determinazione ed entusiasmo. La nostra proprietà ci sostiene e ci tutela", ma aggiungo io, come successo a gennaio, non è disponibile a oltrepassare quei limiti di budget fissati. Giusto o sbagliato che sia, serve tanta fantasia e non sbagliare le scelte, per scalare le posizioni.                                                             

La Juventus, con il ritorno di Allegri tornerà ad essere la squadra da battere. L'Inter resterà forte nonostante qualche cessiona obbligata. Più indietro Napoli, Atalanta, Milan e Roma, non è ancora iniziato il campionato e siamo già a inseguire. San Siro tornerà a riempirsi e potrà spingere i nostri ragazzi ad altre vittorie. Chiediamo solo di potercela giocare, come quest'anno, fino all'ultima giornata. Confermare il modulo attuale, penalizzerebbe Leao e Hauge obbligando la società a venderli, ecco perchè sogno un 4-3-1-2 con Maignam, Calabria, Kjaer, Tomori, Theo, Renato Sanchez (23 anni, giocatore del Lilla, valore 25 M) Bennacer, Kessie, De Paul, Ibra e Leao o Rebic, due soli acquisti, due rinforzi per sostituire Ibra, Giroud, svincolato e un prestito, con intorno tanta gioventù, passione ed entusiasmo, chiedo troppo?