Abisso fischia il calcio d'inizio e il Cagliari parte forte trovando dopo una manciata di minuti il primo legno di serata, sul cui tap-in arriva Joao Pedro che sigla il vantaggio rossoblù complice l'intervento non impeccabile di Donnarumma.
Il Milan fatica nel primo quarto d'ora, non riesce a trovare le giuste vie per ostacolare la partenza sprint dei sardi e al 16' Barella con un gran destro da fuori centra il palo che tiene in vita i rossoneri.
L'intensità degli uomini di Maran cala e il Milan riesce a rendersi pericoloso in un paio d'occasioni, male Bonaventura che fallisce un traversone a pochi passi dalla porta. Duplice fischio.
Nella ripresa partono meglio i rossoneri che trovano il pareggio al 58' con il Pipita, gol propiziato da un errore in fase di uscita della retroguardia gialloblù: Higuain si ritrova a tu per tu con Cragno lo supera e trova la sua prima rete stagionale e primo centro rossonero. Il Milan rivitalizzato dal pareggio spinge, i sardi, provando a far male in contropiede, si abbassano e cedono a un possesso palla dominato dagli undici di Gattuso che fatta eccezione per qualche conclusione di Suso, non riescono a trovare gli spazi per far male nonostante le forze fresche schierate da Gattuso nella ripresa. Abisso fischia la fine dell'incontro, è 1 a 1.     
Maran sembra si sia giocato tutto nella fase iniziale e a conti fatti la ragione è dalla sua, poiché il Milan trova il pari soltanto grazie a un errore di disimpegno dei sardi, che concedono davvero poco.

Per nulla soddisfatto Gattuso della prestazione dei suoi (come dargli torto), che prima finiscono in balia degli avversari e poi esprimono un gioco latitante e privo di pericolosità, condito da un possesso palla fine a se stesso. La maggior parte si rivelano essere fuori condizione e non pronti a sostenere  90' di gioco, Biglia passeggia, "Cala" lascia l'accelleratore a Milano e Higuain a metà ripresa sembra non averne più e perde lucidità, ma Gattuso sceglie di lasciarlo in mezzo (perchè non Borini?). 
Il gioco pende tutto dalla parte di Suso, Calhanoglu non è in giornata (mai pericoloso) e l'esterno spagnolo si ritrova a doversi accollare la totale manovra rossonera, non nuovo a questo incarico.
Biglia si limita al compitino, mai una giocata con un po' di personalità e in ritardo nel farsi trovare libero dai compagni in fase d'impostazione causa passeggiatine in mezzo al campo (lui dovrebbe essere il cuore del gioco), Bonaventura sbaglia quello che c'è da sbagliare sotto porta e la difesa parte male, come del resto tutta la squadra, incapace di arginare la manovra degli avversari nei primi minuti. Bene Higuain, finché ha energie in corpo, gioca bene di sponda e spesso si abbassa a dare una mano, poco servito dai compagni ma non sbaglia l'unica occasione vera che ha.
Bakayoko e Castillejo non incidono, ma ci sarà tempo per valutazioni più accurate. 

Non è un Milan poi così rigenerato, per usare un eufemismo, anzi presenta buona parte dei problemi della passata stagione: 
- gioco prevedibile, pochi inserimenti e mancanza di piedi buoni atti a servirli;                                                             
- se Suso e Bonaventura sono in giornata anche il Milan lo è;                                                                                         
- assenza di coordinamento tra i reparti e di un leader che guidi la squadra;

Ma la notizia positiva c'è: quest'anno abbiamo un degno numero 9, serviamolo a dovere e ci porterà in alto.