Confesso che ho a lungo riflettuto se scrivere e cosa su questo Milan, reduce dall'ennesima partita sconclusionata e dall'ennesimo derby perduto malamente. Molto è già stato detto e molto ho già personalmente evidenziato anche io, proprio su questa rubrica, anche se non tutti hanno condiviso i miei timori, salvo oggi doversi ricredere davanti alle prestazioni e alla classifica. Non ho proprio voglia di polemizzare, ma credo che siamo nuovamente ad un punto di svolta, che richiede l'inevitabile intervento della Società, ammesso che una Società esista ancora... 

Non c'è una cosa, una, che al Milan fili liscia come l'olio. Sono giorni in cui la proprietà è distratta dalle prestazioni sportive e dai risultati della squadra in quanto del tutto coinvolta nella questione "nuovo stadio". Anche da questo punto di vista, il Milan va a cercarsi i problemi; in tutto il mondo non esiste uno stadio di proprietà privata condiviso tra due club; non esiste uno stadio di proprietà privata per il quale bisogna versare un canone al Comune; non esiste uno stadio di proprietà privata che costringa ad abbatterne un altro che è un monumento; non esiste uno stadio di proprietà che dia profitti da dimezzare; non esiste uno stadio di proprietà che prima di decidere se farlo, occorra discutere con gli esponenti dei partiti politici; non esiste uno Stadio di calcio che per decidere di costruirlo necessiti di un referendum. Solo il Milan poteva arrivare a questo, ed è sorprendente che anche l'Inter lo abbia assecondato in questo progetto assolutamente FUORI DA OGNI LOGICA. 

A meno che... già, perché forse una strategia potrebbe esserci; non ci voglio neppure pensare per scherzo, eppure un motivo, segretissimo, impronunciabile, oggi prematuro, ma che fra 5-6 anni quando il nuovo stadio sarà pronto, potrebbe essere fattibile; giusto in tempo per farlo inaugurare A UNA SOLA SQUADRA, quella che potrebbe nascere DALLA FUSIONE DEI DUE CLUB DI MILANO! Già perchè tutta questa voglia di Elliott di far tornare grande il Milan, sembra appassita come le rose in autunno; abbiamo visto con sorpresa come siano cambiate in solo due stagioni le politiche con la UEFA (da contenzioso a sanzioni condivise), politiche di mercato (da supposti top player a giovani di belle speranze), politiche relazionali (dalla presenza a Milano di Gordon Singer alla totale assenza anche verbale dei proprietari). Se ieri noi tifosi ci siamo illusi ed abbiamo sperato che Elliott avrebbe riportato in alto il Milan, oggi sappiamo che il Fondo è tornato a fare il Fondo, ossia trarre profitto da un affare seppur di natura sportiva. Allora carissima famiglia Singer, per favore VENDETE IL MILAN PRESTO E VENDETELO A UN GRANDE GRUPPO COME APPUNTO POTREBBE ESSERE LOUIS VUITTON, se fossero fondate le ripetute indiscrezioni sull'interesse del proprietario Arnault sul nostro NOBILE, DECADUTO amatissimo Club.

Così mentre Elliott pensa al problema stadio con annessi e connessi, la squadra vive il suo tormentato inizio di stagione, dove si assommano la confusione ed insicurezza dell'allenatore, le criticità dello spogliatoio, l'inesperienza dei dirigenti. In questo MISERO STATO è già un miracolo aver conseguito sei punti in classifica, che difatti sono frutto di risultati ottenuti con prestazioni penose, senza gioco, senza agonismo, senza amor proprio... Inutile entrare nel dettaglio delle problematiche: basta sfogliare i giornali, ascoltare gli opinionisti, vedere e rivedere le partite del Milan. I dati statistici sono mortificanti sia a livello singolo che di squadra, anche quando magnificano le grandi prestazioni di Donnarumma (quando il migliore in campo di una squadra è il portiere il segnale è pessimo) o la prevalenza del possesso palla (figuriamoci giocate solo in orizzontale o indietro, mai in verticale verso la porta avversaria, che probabilmente andrebbe segnalata ai nostri giocatori con appositi cartelli....).

E' incredibile la fede del popolo rossonero, che è mortificato da anni, che va allo stadio senza più divertirsi, che dopo solo 4 partite è già a 6 punti dalla prima, con la beffa e lo scorno che la prima è la sua acerrima rivale cittadina. Quattro partite due sconfitte; due gol realizzati, uno su rigore, tre subiti; ultima nella classifica dei tiri in porta. I media scrivono che i prossimi tre turni prima della sosta ottobrina, saranno decisivi ai fini della conferma di Giampaolo; vorrei ricordare i campionati con Allegri, Inzaghi, Gattuso in bilico un turno sì e uno no; con i vari dirigenti succedutisi incapaci di trovare il momento di intervenire per esonerare l'allenatore o finire per farlo troppo tardi per raddrizzare la stagione e con campionati anonimi tutti finiti con piazzamento fuori dalla Champions League. Si obietta che ci vuole tempo per crescere, ma ne abbiamo? La classifica dice che non solo ci sono davanti le solite tre, ma viaggiano meglio di noi anche le romane, il Bologna, la stessa Atalanta e il Torino, che affronteremo giovedi. Cinque squadre per un posto e poi noi. Non mi pare che possiamo permetterci il lusso di aspettare troppo....

Soprattutto direi che val la pena di apettare se si notasse qualcosa di positivo nella conduzione tecnica; invece il mister non ha ancora in testa un modulo, una formazione, uno schema. La squadra non mostra agonismo, non ha velocità di esecuzione, non ha idee e non sembra neppure in condizione; chi avesse dovuto giudicare nel derby quale squadra avesse avuto un turno infrasettimanale di coppa, non avrebbe certo indicato l'Inter. Una squadra insicura, timorosa, senza personaltà che purtroppo riassume le caratteristiche del suo allenatore; allora se si deve cambiare, E SI DEVE, non perdiamo altro tempo facciamolo, scegliendo con cura A CHI AFFIDARE LA SQUADRA. Se non lo faremo ora, non avrà nessuna utilità farlo quando saremo troppo lontani dal quarto posto e per IL NONO ANNO CONSECUTIVO ad aspettare SIN DA NATALE il prossimo campionato, con il timore che il processo di trasformazione dalla NOBILTA' di un tempo alla MISERIA attuale, sia IRREVERSIBILE.