In una notte stellata di fine agosto, con un gradevole venticello che rinfresca l'aria dopo l'afa opprimente di questi ultimi giorni, passeggiando e fischiettando immerso in una odorosa abetaia con il sole rossastro al tramonto che si riverbera sugli occhiali, in uno degli ultimi giorni di vacanza in montagna, con lo smartphone in mano mi soffermo a leggere un bell'articolo del grande Carlo Pellegatti che sottolinea la formazione del Milan di domani sera al Dacia Arena di Udine, con mio e suo stupore constato che è l'esatta fotocopia della gestione gattusiana, sarebbe dunque un'impresa da domatore circense se il nuovo trainer Giampaolo riuscisse, ripeto, con gli stessi interpreti a fare risultato pieno, avremmo ricavato da una semina incerta, passando per una modesta fioritura, un sufficiente raccolto (anche se solo per ora)!

Entro in un bar per concedermi un buon caffè, nel girarmi per far transitare una signora sull'uscio, lo sguardo per un attimo fugge verso il cielo rapidamente solcato da un punto luminoso che in diagonale dalla mia destra verso la mia sinistra percorre in una frazione millesimale di secondo tutta la volta celeste, tersa e stellata sopra la mia testa.
Ma si trattava di una meteora vagante oppure di una stella cadente? La curiosità mi spinge ad indottrinarmi rapidamente su questo misterioso accadimento astrologico, e quindi sfogliando Google scopro che:  1) le stelle cadenti sono in realtà dei fasci meteorici che muoiono (è ovvio che l'evento è accaduto svariati anni luce prima)  2) sono maggiormente visibili ad occhio nudo intorno alla metà di agosto, la loro luce proviene dalla costellazione di Perseo  3) nell'antica Grecia erano interpretate come simboli della fecondazione, poi con la brusca transazione dal culto pagano al cristiano se ne perse la tradizione  4) in seguito se ne associò solo il nome della controparte femminile maggiormente legata a quella di San Lorenzo morto in un martirio ordinato dall'imperatore Valeriano che avvenne proprio la notte del 10 agosto 258 d.c.  5) la leggenda vuole che le sue lacrime versate nel martirio siano proprio le stelle cadenti di quella notte. 
Bene, chiudo la mia Treccani portatile e preferisco pensare di aver visto una stella cadente nel cielo di fine agosto e, come già detto la leggenda suole associare all'evento un desiderio, e quale al di là delle nostre occupazioni e preoccupazioni quotidiane potrei annettervi se non quello di pensare al nostro vecchio Milan!?!  Fosse lui la vera sorpresa del campionato!  Finora non ha dato modo di farci pensare ad una squadra in salute, un solo pareggio e due sconfitte nel recente torneo ICC ed un bilancio estivo completamente a digiuno di vittorie con un Piatek ancora in luna di miele, ma ora inizia il campionato e si fa sul serio, e se fosse vero il detto toscano: "l'acqua cheta rompe i ponti" auspicheremmo in un pronto risveglio, l'obiettivo è, per ora, quello di arrivare alla quarta di campionato, il derby con l'Inter, a pari punti e giocarsela al cardiopalma. Posto che si superi questo primo ostacolo avremo poi il vantaggio di non essere distratti dal pensiero e dalla fatica mentale e fisica della partecipazione a coppe europee, e ci potremo concentrare maggiormente sul proseguo del campionato, ma occhio a due grosse insidie. 
La prima riguarda la condizione psicofisica della squadra che dopo un mese dovrebbe, se vuole ambire al raggiungimento finale del quarto posto, essere al top e cioè con la fase di studio, rodaggio ed assimilazione dei nuovi schemi di gioco dettati da Mr. Giampaolo completata e pronta a domare gli attacchi degli avversari per poi superarli (e purtroppo ci dovremmo armare di tanta santa pazienza!).
La seconda riguarda l'infermeria di Milanello, sarebbe  difatti ingestibile una situazione come già verificatasi lo scorso anno in cui alcuni ruoli non risultavano coperti causa assenza per infortunio nei settori nevralgici della squadra di diversi calciatori.  Il Milan non ha ad oggi purtroppo delle seconde linee al pari di Juventus ed Inter, diventa giocoforza obbligatorio che lo staff dei preparatori atletici faccia del suo meglio per ridurre al minimo la possibilità d'incappare, nella preparazione quotidiana, in una serie d'infotuni muscolari nei carichi di lavoro assegnati.  Secondo me è meglio disporre di un giocatore che scende in campo con una stima di rendimento pari al 70/80 per cento che rischiare di romperlo per portare questa percentuale prossima al cento per cento, specie se in quel ruolo specifico non si disponga di valide alternative.

Detto questo, si potrebbe ipotizzare di duellare onorevolmente nella impari lotta contro la Juve alla 12ma a Torino, ma se superassimo indenni questa gara e proseguissimo con le restanti sette partite con una media di due punti a gara ci troveremmo al giro di boa di fine gennaio a ridosso (si fa per dire) della prima in classifica  campione d'inverno.  Non è utopia, non è un sogno, ma è solo una corretta programmazione per arrivare alla volata finale di maggio che sancirà, verosimilmente al fotofinish, la quarta squadra ammessa alla C.L., linfa vitale per le ormai aride casse rossonere.  Se poi, dulcis in fondo, nel mercato di riparazione di gennaio il nostro trio dirigenziale Boban Maldini Massara impreziosisse la squadra con l'arrivo di un autentico Top Player allora sì che potremmo alzare l'asticella e  magari fare un sogno "tridimensionale"!

In conclusione, applichiamo tanta "calma e gesso" farcita di una monumentale pazienza, ma, con un eufemismo, lo tradurrei questo detto comune con un altro, nuovo, ma decisamente più efficace: "movimento e cemento!" e magari il nostro vecchio Milan tornerà ad essere una nuova stella nel firmamento per tanti e tanti ancora prossimi anni luce!


Un abbraccio.
Massimo 48