Stefano Pioli, il parmense allenatore 58nne da quattro stagioni alla guida del Milan ed Edward Smith, il britannico comandante 62nne e per 32 anni al timone dei migliori piroscafi della White Lines Star, hanno seppur a distanza di oltre un secolo, una cosa in comune: il governo di due entità importanti, un'affermata squadra di calcio il primo, l'appena varato Titanic, il transatlantico più grande che abbia mai solcato i mari nel 1912, il secondo.
Tutti ben conosciamo la triste vicenda che portò a causa di un iceberg alla deriva al largo di Terranova alla tragica scomparsa del Titanic, come tutto il popolo rossonero ha assistito muto, impassibile, impotente (alla vana ricerca di una qualsivoglia soluzione balenante nella mente del coach volta per lo meno a salvare la faccia, ma ahimè è stato come rivivere quei terribili momenti volti alla vana ricerca delle introvabili ultime scialuppe di salvataggio del peggior disastro marinaro mai accaduto) all'autentico autoaffondamento tra l'incessante pioggia battente su San Siro, al pari di quella punta dell'iceberg conficcatasi a babordo del Titanic decretandone, nonostante la tanto sviolinata inaffondabilità, il suo tragico epilogo a migliaia di metri sotto l'oceano.
La fresca manita subita al Meazza per mano degli indemoniati cuginastri riecheggia parecchio una sua gemella avvenuta in terra orobica nell'antivigilia di Natale 2019 alla quale fece però seguito un filotto di 28 gare senza sconfitte e parte di questo merito oltre alla presenza di Ibrahimovic va attribuito anche al nostro coach parmense.
Purtuttavia se perdi 5 derby di fila subendo 12 reti reagendo con una solo commovente rete bandiera, risulta arduo andare alla ricerca di una improbabile assoluzione, piuttosto starebbe a sottolineare che sei riuscito con pazienza e maestria ad alambiccare i tuoi schemi di gioco alla tua rosa riuscendo a superare tutte le squadre eccetto l'Inter!
È un po' come se uno studente fosse il classico secchione in tutte le materie tranne la matematica dove risulterebbe un vero asino! È un po' come essere perfezionisti in tutto ma non saper fare in età più che matura... un semplice nodo alla cravatta! Allora perché non andare a ripetizione in questa disciplina dove risulti deficitario?
Tradotto, carissimo Stefano, tutti i tifosi del nostro amato Milan nel ringraziarti per aver riportato la squadra a rigiocare in Europa, oltre ad aver riconquistato uno scudetto dopo 11 anni, ti esortano a voler fare un ulteriore bagno di umiltà e considerare che le stracittadine giocate con i tuoi schemi danno come risultato soltanto sconsolanti desolazioni e questo indigna profondamente il nostro austero lignaggio e perciò ti consigliano al prossimo derby di farti istruire da alcuni tuoi colleghi in pensione ed esperti dei nostri colori quali Sacchi o Capello, vedrai, potrebbe sicuramente andare meglio del recente anno... e soprattutto non ti offendere!
Perché è lungi da noi non considerare il tuo amore ormai radicato per il Milan, il tuo tatuaggio sul braccio, pur essendo cresciuto con un credo nerazzurro, ne è la valida testimonianza.
Dunque, nulla Stefano è ancora andato perduto! Dopo quattro gare sei terzo in campionato e fra 48 ore reinizia la giostra della Champions con l'ex Tonali che verrà a farci visita. La strada per la conquista della Stella è appena iniziata e la lotta per un posto che conta in Europa è solo agli albori. A conti fatti ti consigliamo calma e gesso, anche se l'altra sera Mr. Cardinale ti avrà fatto un triplo shampoo nonostante la tua alopecia, spero che tu lo abbia ben assorbito però mi permetto di girarti un piccolo consiglio Stefano: "Impara a fare il nodo alla cravatta... non si sa mai!!... Nelle grandi occasioni bisogna sapersi presentare...
specie se si tratta dei cugini dell'altra sponda del Naviglio!
Massimo 48
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