MILAN vs JUVENTUS 1-3 (18' CHIESA (JUV), 41' CALABRIA (MIL), 62' CHIESA (JUV), 76' MCKENNIE (JUV) )

FORMAZIONE MILAN: 4/2/3/1: G.DONNARUMMA, DALOT, KJAER, ROMAGNOLI, THEO HERNANDEZ, CALABRIA, KESSIE, CASTILLEJO, CALHANOGLU, HAUGE, LEAO. COACH: PIOLI

SOSTITUZIONI: 22' ST BRAHIM DIAZ PER HAUGE, 35' ST CONTI PER DALOT, 35' ST D. MALDINI PER KJAER, 35' ST KALULU PER CALABRIA

7 assenze, di cui due calciatori all'ultimo momento per Covid 19, ovvero Krunic e Rebic, che si uniscono alle assenze di Tonali squalificato, e quelle di Gabbia, Bennacer, Saelemaekers e Ibrahimovic infortunati. Una emergenza estrema che ha portato il Milan dopo 304 giorni al primo stop in Serie A e alla prima sconfitta in campionato contro la Juventus dell'ex Andrea Pirlo. Alcune curiosità prima di iniziare la disamina del match: dopo che lo scorso match Calhanoglu ha raggiunto le 150 presenze contro la maglia del Milan, in questo match Andrea Conti, entrato a gara in corso per Dalot, ha raggiunto le 50 presenze con la maglia del Milan, ma non solo, c'è anche un altro dato curioso, ovvero che Daniel Maldini, entrato verso il finale del match al posto di Kajer, ha portato la dinastia Maldini a raggiungere complessivamente 1000 presenze con la maglia del Milan suddivise in 647 presenze per Paolo Maldini, 347 per Cesare Maldini e 6 per Daniel Maldini.

Passando alla analisi del match, è stato un Milan che non ha abdicato subito nonostante l'estrema emergenza e nonostante ci sarebbe stato anche un rosso per Bentancur per un fallo simile, ma più duro di quello che ha portato nel match precedente all'espulsione di Tonali, ovviamente questa volta non sanzionato. Tuttavia non mi voglio perdere in polemiche arbitrali, perchè comunque la Juventus ha meritato di vincere contro un Milan decimato dalle assenze. Senza voler passare per arroganti, ma la sensazione è che se ci fossero state meno assenze, probabilmente avremmo assistito ad un'altra partita, che magari avrebbe visto il Milan trionfare o pareggiare. Anche alla Juventus mancavano Alex Sandro e Cuadrado per Covid 19 e Morata per infortunio. Tuttavia questo spirito e atteggiamento deve infondare fiducia nella squadra e deve fare sì che il percorso di resilienza rossonera prosegua ad oltranza. Il Milan è in una fase di rinascita e il fatto che in emergenza ha messo in difficoltà la Juventus, dimostra che questa squadra sta acquisendo sempre più consapevolezza nei suoi uomini, in tutti i suoi effettivi, che si sentono tutti utili e importanti per la causa.

Il Milan oltre al gol di Calabria, schierato per via dell'estrema emergenza centrocampista centrale a fianco del "presidente" Kessié. con un bel tiro all'incrocio dei pali di piatto su assist di Leao, ha avuto diverse occasioni impegnando l'estremo difensore bianconero Szczesny con dei tiri in porta di Castillejo, Calhanoglu e Leao in partcolar modo. 20 tiri totali da parte del Milan contro i 14 dei bianconeri, e 8 tiri in porta del Milan contro i 4 della Juventus. La Juventus ha fatto più possesso palla, 58% contro il 42% ed è stata più cinica e efficace sotto porta meritando la vittoria.

Nonostante tutto, non bisogna essere sereni per questa sconfitta, perchè siamo il Milan e la squadra rossonera è in un processo di rinascita e deve tornare nella sua dimensione di vincente per cui deve pretendere sempre il massimo, tuttavia per via della situazione di emergenza, si possono anche tirare fuori delle buone cose.

Riuscire a trovare e a creare più occasioni della Juventus, che è sempre squadra estremamente ostica da affrontare, è un qualcosa di positivo. La Juventus ha una rosa molto competitiva, nonostante si ha la sensazione che sia alla fine di un ciclo, come sta avvenendo anche al Barcellona e al Real Madrid, ma nonostante questo "la vecchia signora" è sempre molto competitiva e dà a tutti filo da torcere. E comunque i bianconeri potranno essere orgogliosi di avere battuto la prima in classifica in Serie A.
Il Milan infatti, complice anche la sconfitta dell'Inter contro la Sampdoria, resta al primo posto in Serie A con un punto di vantaggio sui cugini. La Juventus è stata scavalcata anche in classifica dalla Roma, che può essere una delle sorprese scudetto insieme allo stesso Milan e deve guardarsi le spalle dal Napoli e dall'Atalanta, che hanno una gara in meno.

Il Milan crea molto in fase offensiva, tira in porta e si rende spesso pericoloso, anche con tiri da fuori, ma balla in difesa. Concede molte occasioni agli avversari e Gigio in ogni partita deve sempre metterci una pezza. Sottotono Romagnoli e Theo Hernandez, autori di una prova insufficiente. Theo Hernandez in particolar modo è stato artefice della sua peggiore perfomance da quando è al Milan. Spesso saltato da Chiesa, ha lasciato delle voragini in difesa ed è stato nullo in fase offensiva. 

Calabria in un ruolo non suo ha faticato all'inizio, anche perchè ha saputo all'ultimo che avrebbe giocato in un ruolo diverso dal solito e durante la settimana si è allenato come sempre a giocare da terzino, ma poi è cresciuto molto. Per cui a freddo era difficile prendere le misure ed essere in confidenza con il ruolo, che Calabria rarissimamente ha occupato in prima squadra e lo ha interpretato solo quando era nelle giovanili. Lui nasce mediano. Tuttavia ha fatto bene in questo ruolo non congeniale per lui.

Leao, autore di un assist, è stato artefice di una prova più che sufficiente, anche se da lui ci si aspettava qualche gol. Dalot sottotono così come Hauge e Diaz oltre che Castillejo. Gli altri tutti sufficienti.

Non ci sono drammi da fare per questa sconfitta. Ovviamente il Milan non può vincere per sempre, e 304 giorni di imbattibilità in Serie A sono un buon risultato. Tuttavia non bisogna accontentarsi. Questa squadra, specie in difesa, deve ancora migliorare e crescere. Margini ce ne sono. La società ora non può più fare orecchie da mercante e si sarà resa conto che la rosa è corta, ormai è risaputo, specialmente nello scomparto dei centrocampisti centrali ma anche in difesa sarebbe necessario un innesto così come in attacco, ma se c'è concreta speranza che la società intervenga nel prendere un difensore centrale e un centrocampista centrale, essa non c'è per l'acquisto di una punta. La società pare non propensa a ciò.
Non bisogna abbattersi. Bisogna ripartire subito. Come successe dopo la sconfitta con il Lille, anzi, bisogna fare meglio. E' importante adesso recuperare qualche indisponibile. Il mercato si è aperto il 3 gennaio e chiuderà il primo febbraio. Si spera che la società sia più celere possibile nel chiudere almeno un paio di acquisti.

MIGLIORI IN CAMPO: LEAO, CALABRIA

PEGGIORI IN CAMPO: ROMAGNOLI, THEO HERNANDEZ, HAUGE

VOTO ALLA PRESTAZIONE DELLA SQUADRA: 5,5