Napoli-Milan di sabato ha posto in evidenza, come lo scorso anno, un limite nello schieramento offensivo del Milan.
Nel consolidato 4-3-3 proposto da Gattuso, infatti, abbiamo visto come la punta centrale, chiunque essa sia, viva 90 minuti di solitudine mai coinvolta in maniera efficace dal resto della squadra; anche quando questa punta centrale porti il nome di Higuain (probabilmente il centravanti più forte della serie A).
Il Pipita sabato sera non è mai entrato in partita, non si è mai reso pericoloso poiché costantemente ingabbiato ed isolato tra i due difensori centrali partenopei Albiol e Koulibaly. Le due punte esterne, per l'occasione, Suso e Borini, sono rimaste troppo spesso molto larghe anche quando la palla non era in loro possesso, facendo mancare il supporto necessario al bomber centrale negli ultimi 15 metri.
Il problema oltre che dal punto di vista tattico sta nelle caratteristiche tecniche dei laterali offensivi che, molto spesso sono più propensi a curare la fase difensiva (Borini) o a dribblare e ridribblare (Suso) il terzino avversario prima di poter mettere in mezzo all'area un pallone decente per l'attaccante centrale.
Non a caso, i gol, quando arrivano, sono realizzati da centrocampisti o da difensori. E' evidente che, continuando in questo modo, anche Higuain, sulla scia dei vari Kalinic ed Andrè Silva, farà fatica a realizzare quello che gli riesce meglio da  circa un decennio a questa parte: i gol! 
Considerato che il mercato è chiuso, a Gattuso non resta che cambiare da subito modulo di gioco passando ad un 4-4-2 o ad un 4-2-3-1, in modo da avvicinare al bomber argentino giocatori in grado di potergli creare gli spazi necessari per scatenare le sue enormi potenzialità realizzative.
Siamo all'inizio di un campionato e forse si è ancora in tempo per correggere e rimediare, altrimenti (e non me lo auguro) questa potrebbe essere la prima stagione in cui Gonzalo Higuain, come i suoi predecessori, non raggiungerà la doppia cifra!