Zorro Boban scoperchia il vaso di Pandora. In una intervista a "La Gazzetta dello sport", il dirigente rossonero non le manda certo a dire e mette in piazza le divisioni e le due anime presenti nel management rossonero, difatto obbligando ad una resa dei conti e smentendo in parte ciò che è stato dichiarato da Gazidis precendentemente.

Premetto subito che secondo il mio parere i panni sporchi si lavano in casa. Una piazzata del genere, plateale, stile Morgan e Bugo al festival di Sanremo, può essere dovuto al fatto che si è arrivati ad un livello di esasperazione o comunque a delle incomprensioni tali, che si fa il tutto per tutto pur di avere chiarezza. Persino lanciare delle accuse attraverso un quotidiano sportivo.

In questo modo si scoperchia il vaso di Pandora, si obbliga la proprietà, il fondo Elliott, a dover prendere delle decisioni e la si responsabilizza in qualche modo. Il vaso di Pandora, per chi non lo sapesse, nella mitologia greca, detto anche scrigno di Pandora, è il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura.

È un film già visto per noi supporter rossoneri del Milan. Qualcosa di simile accadde gli ultimi anni con la proprietà Fininvest/Silvio Berlusconi, con una diatriba che avvenne tra i due amministratori delegati del club, ovvero Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, con quest'ultima che criticò spesso l'operato di Galliani arrivando anche a fare il nome di Walter Sabatini, profilo molto gradito a Barbara Berlusconi, per il suo modo di fare mercato, bocciando di fatto il modo di lavorare di Adriano Galliani. Queste dichiarazioni portarono addirittura Galliani alle dimissioni, poi respinte da Silvio Berlusconi, che intervenne e fece rientrare la polemica, dividendo i compiti. A Galliani fu affidata la gestione della parte sportiva come amministratore delegato, a Barbara Berlusconi fu affidata, da amministratore delegato, la parte non sportiva. Chiarezza e divisioni dei compiti in modo che nessuno invada il campo dell'altro. 

Ed è quello che è chiamato a fare Elliott. Ad ognuno il suo campo. Ma cosa ha dichiarato Boban a "La Gazzetta dello sport"?

Il Chief football officier del club ha dichiarato che lui e Maldini non sono stati avvisati sui contatti che Gazidis ha avuto con Rangnick, come possibile nuovo allenatore e direttore sportivo del Milan per la prossima annata. E chiede subito un confronto con la proprietà. Boban asserisce, giustamente, che non avvisare Maldini e lui è stato irrispettoso e inelegante. E aggiungerei anche che Gazidis ha fatto a tutti gli effetti un invasione di campo, arrivando a non rispettare i ruoli.

Boban chiede alla proprietà chiarezza sul prossimo budget di mercato e sugli obbiettivi. La proprietà ha chiesto di ringiovanire la rosa e questo è stato fatto. A parere di chi scrive, in maniera leggermente eccessiva. È anche giusto come dice Zorro, che c'è sempre bisogno del giusto mix tra giovani ed esperti, portando come esempio l'impatto positivo che ha avuto l'innesto di Zlatan Ibrahimovic, al quale la società vuole rinnovare il contratto per un'altra stagione.

Per quel che mi riguarda, io sto dalla parte di Maldini e Boban. Gazidis deve occuparsi di conti e sponsor. La parte sportiva e calcistica, deve essere lasciata a Maldini, Boban, Massara e Moncada. Ognuno deve stare al suo posto e non invadere i campi altrui. Il Milan deve tornare a pensare in grande, pur rispettando il FFP

Elliott deve semplicemente fare ciò che fece Silvio Berlusconi. Intervenire, anche attraverso il presidente Paolo Scaroni, anche se sarebbe più gradito un intervento di Paul Singer o Gordon Singer, e fare chiarezza. Dividere i ruoli. La parte calcistica deve essere affidata a Maldini, Boban, Massara e Moncada. A Gazidis vanno affidati i conti. Non deve essere suo compito la scelta del nuovo allenatore. Non rientra nelle sue mansioni.

Boban ha dichiarato che si vuole riportare il Milan in Champions League e riportarlo ad essere grande, in maniera diversa dal passato. Se non puoi avere i campioni sviluppa una idea. Questo è quanto ha detto Zorro Boban.

La società deve prendere in mano la situazione e trovare il modo di essere più presente, anche a livello di comunicazione. Chiarezza e rispetto dei ruoli. È questo quello che occorre fare per risolvere questa diatriba.