Facile, troppo facile oggi dirvi "l'avevo detto", dopo gli articoli di aperta critica che sin dal mese di settembre scorso avevo cominciato a scrivere su Gattuso, per me allenatore non all'altezza di guidare un club della levatura del Milan.

Fatto è che -giornata dopo giornata- sfumati senza lottare e quindi ignominiosamente obiettivi internazionali (EL) e nazionali secondari (coppa Italia), siamo giunti alle ultime cinque giornate di campionato, dove sul piatto c'è il traguardo che farà la differenza non su una, ma su ben due stagioni: il quarto posto e la conseguente qualificazione alla CL 2019/2020.

Purtroppo ci presentiamo alla volata finale con il fiato corto, senza più individualità né collettivo.

Già da molti mesi abbiamo perso il contributo di elementi di spicco in grado di risolvere i problemi della squadra con la loro qualità; scomparsi dai radar giocatori infortunatisi e mai recuperati in parte e/o in toto Bonaventura, Conti, Biglia, Caldara, Paquetà, incappati in una stagione negativa o sacrificati dall'allenatore sull'altare di mai applicati schemi di gioco come Suso e Cutrone, o atri perchè geneticamente discontinui come Rodriguez e Chanalogu, a questa squadra non sarebbe restata altra ancora di salvezza che affidarsi alla solidità del collettivo, alla coesione del Gruppo, all'idea di un gioco magari scolastico, ma sperimentato.

Macchè! L'allenatore è andato in confusione, attuando nel momento topico della stagione quegli esperimenti che avrebbe dovuto effettuare nelle amichevoli d'inizio stagioni; mai irrisolto (anche da parte dei suoi predecessori ) il problema del centravanti abbandonato al suo triste isolamento, chiunque fosse e in qualsivoglia modulo, almeno si era trovato un attaccante che segnava ugualmente, anche in assenza di uno straccio di schema che lo favorisse.

Ma Piantek è un calciatore, non uno che fa miracoli e alla fine la sindrome della "9" del Milan ha colpito anche lui, pistolero senza cavallo, senza cartucce, senza speranze....

Certo anche il fato non è stato amico di Rino, quando ha cercato di innovare la sua idea di gioco, inserendo Paquetà e Cutrone con Piatek, in una partita contro l'Udinese che era diventata delicatissima; come ricorderete l'esperimento durò solo una mezz'ora per il grave infortunio occorso al talentuoso brasiliano.
Da quel giorno Gattuso ha variato sovente schemi, formazioni, sostituzioni e lo ha fatto troppe volte senza una logica, perchè al buon Rino manca completamente una idea di gioco, che non sia un lentissimo movimento della palla, per linee orizzontali con cui palesa una costante mancanza di coraggio, che ne implica un atteggiamento ultra difensivo, anche nelle partite assolutamente da vincere ((vedi Lazio in coppa Italia).

Risultato? Una serie negativa ancora in corso in campionato (ultime 6 partite, tre sconfitte due pareggi e una vittoria) e la già citata eliminazione in coppa Italia.

Questo andamento ha ormai convinto i dirigenti sulla inopportunità di confermare Gattuso per la prossima stagione, mentre più improbabile ai nostri occhi appare un avvicendamento a stagione in corso, visto che ormai resta solo un mese di campionato. A meno che non sia lo stesso allenatore a fare un passo indietro, dovesse precipitare la situazione.

Insomma, di riffa o di raffa Gattuso al Milan ha le ore contate e i calciatori, recepita la destabilizzazione della loro Guida, come spesso suuccede in casi del genere, tendono a mollare l'impegno e sciogliere il collettivo.

Povero Milan, qualunque cosa lo attende ora, la dovrà affrontare con un allenatore già virtualmente esonerato e una squadra priva di valori. Conservare il quarto posto in queste condizioni sarà come vincere la Champions...