Mancano quattro giornate al termine del campionato, quattro partite che sanciranno chi tra Milan ed Inter vincerà il prossimo Scudetto. Insomma quattro partite attesissime e quattro giornate che di volta in volta potrebbero ribaltare l’attuale classifica. Ad avere il coltello dalla parte del manico è senza dubbio il Milan, visto il primo posto mantenuto dopo la mancata vittoria dei cugini nerazzurri nel recupero di Bologna. Ai rossoneri, infatti, basteranno dieci punti da qui alla fine per laurearsi campioni visto il vantaggio accumulato grazie agli scontri diretti.
Dall’altra parte, invece, è d’obbligo vincerle tutte e sperare che gli avversari lascino qualche punto di troppo per strada.
Un finale avvincente, quindi, che potrebbe risolversi anche all’ultima giornata.

Per ironia della sorte il calendario appare abbastanza equo con due partite da giocare contro squadre che non hanno più obiettivi raggiungibili (per il Milan ci sono le sfide contro Verona e Sassuolo mentre l’Inter dovrà affrontare Udinese ed Empoli) e due che invece sono ancora in ballo chi per l’Europa (e le dovrà affrontare il Milan) come Fiorentina e Atalanta chi per la salvezza (e toccheranno ai nerazzurri) come Cagliari e Sampdoria). La prossima giornata, poi, vedrà affrontare le due milanesi le compagini di Fiorentina e Udinese che si sono a loro volta sfidate pochi giorni fa con un esito che potrebbe farle affrontare l’importante partita contro le avversarie per il titolo con umori differenti che potrebbero ripercuotersi sull’esito del match. Da una parte ci sarà una Fiorentina delusa e ferita che dovrà cercare di rilanciarsi per un posto in Europa dall’altra un’Udinese vogliosa di dare seguito agli ultimi risultati e prestazioni che stanno rivalutando in positivo la rosa friulana ed il futuro di Cioffi sempre più vicino alla conferma in panchina.
Ad aprire la giornata sarà il Milan che domenica pomeriggio alle tre ospiterà in un San Siro a dir poco bollente la Fiorentina che come detto è anch’essa in un momento topico della stagione.
Per gli uomini di Pioli, oltre naturalmente ai viola, l’avversario da battere sarà la paura di non riuscire a superare i propri limiti. Paura che ha già fatto effetto nelle partite recenti visto che i rossoneri non hanno approfittato quanto avrebbero potuto del momento negativo dell’Inter. Contro la Fiorentina sarà importante mantenere la calma e non giocare con troppa foga visto che gli avversari potrebbero esaltarsi se lasciati liberi di andare in contropiede. Calma che servirà anche in fase realizzativa visto che nell’ultimo periodo i gol messi a segni sono pochi se consideriamo la mole di gioco e le occasioni create dai rossoneri. Da tenere d’occhio anche la fase difensiva visto che nell’ultimo periodo il duo Kalulu-Tomori non è sembrato proprio lucido e attento come dimostra, ad esempio, il gol lampo di Immobile della scorsa settimana.
Ad affrontare i rossoneri ci sarà, come detto, una Fiorentina abbattuta dalle ultime sconfitte e che rischia seriamente di non approdare in Europa la prossima stagione. Per i viola sarebbe un peccato vista l’ottima stagione messa a referto fin qui e potrebbe segnare anche il futuro di Italiano: il tecnico certamente non è a rischio (nonostante si sia parlato di Napoli in questa settimana) ma mancare l’Europa dopo esserci stato dentro per tutta la stagione rischierebbe di creare malumore tra piazza, giocatori e proprio allenatore. Cosa questa che potrebbe poi ripercuotersi sulla prossima stagione e sul processo di crescita del club di Commisso. I viola dovranno ritrovare compattezza in difesa (apparsa piuttosto svagata nelle ultime partite) e spensieratezza in avanti (troppi errori causati a volte dalla troppa voglia di fare) già a partire da Milano anche perché le partite sono sempre meno e le avversarie non stanno certo a guardare. A livello di formazione i rossoneri dovrebbero scendere in campo con l’undici tipo (tenendo conto delle solite assenze) con Bennacer recuperato in mezzo al campo e Kessiè pronto a partire dalla trequarti al posto di Diaz. Per i viola, invece, tutti a disposizione tranne Castrovilli (si cerca per la prossima stagione un suo sostituto visto il grave infortunio) con Gonzalez e Saponara che dovrebbero agire sugli esterni e Cabral al centro dell’attacco.

Poche ore dopo (alle 18:00) toccherà all’Inter, che sarà protagonista in quel di Udine, scendere in campo e lo farà sapendo già il risultato dei rossoneri cosa che se da una parte può rappresentare una forza in più (soprattutto in caso di risultato negativo del Milan) dall’altra potrebbe essere una spada di Damocle sulla testa, e di conseguenza sull’umore, della squadra di Inzaghi. Umore, tra l’altro, già abbastanza minato dalla sconfitta di Bologna che potrebbe essere stata la partita chiave della stagione. Sconfitta, quella di Bologna, abbastanza inspiegabile visto che i nerazzurri erano partiti alla grande sia dal punto di vista del gioco (Bologna praticamente dominato) che del risultato (già in vantaggio dopo tre minuti con Perisic). Poi dal gol del pareggio rossoblù l’Inter ha completamente cambiato marcia con la testa (nel senso di paura) che ha preso il sopravvento sulle gambe e la fretta che è diventata assoluta protagonista del gioco dei nerazzurri.
Al di là del grave errore di Radu che ha poi condannato i nerazzurri alla sconfitta, è stata la paura di non riuscire più a segnare agli avversari che ha fatto la differenza e non ha permesso alla squadra di Inzaghi di tornare ad esprimersi ai suoi livelli dopo il gol di Arnautovic. Ora, però, bisogna mettere da parte la paura e reagire da squadra anche perché nonostante sia tutto diventato più complicato non è ancora impossibile tornare in vetta alla classifica. Per questo contro l’Udinese sarà importante, oltre ovviamente al risultato, la reazione che i nerazzurri dovranno mettere in campo anche perché l’Udinese sta dimostrando attraverso le ultime prestazioni di essere in ottima forma ed in uno stato di crescita molto importante. Nel 3-5-2 di Inzaghi dovrebbe ritornare tra i pali Handanovic (dopo i problemi che hanno portato al debutto in campionato di Radu contro il Bologna) mentre in difesa dovrebbe toccare a D’Ambrosio sostituire l’infortunato Bastoni. In mezzo al campo al posto dello squalificato Calhanoglu dovrebbe agire Vidal (recuperato dal recente problema), mentre davanti dovrebbe agire la coppia titolare Dzeko-Lautaro.
Nel modulo a specchio di Cioffi pesa ancora l’assenza di Beto (si va verso la conferma di Success al fianco dell’inamovibile Deulofeu) mentre Pereyra potrebbe partire dalla panchina lasciando così spazio alla fisicità di Arslan.