Dalle ultime, secondo quanto riportato da Bloomberg da fonte segreta, il fondo americano Elliot, verrà ulteriormente incontro al presidente rossonero Yonghong Li, fornendo nuovi capitali, per risolvere le pesanti vicende societarie e i danni d'immagine provocati dalla UEFA, dopo il rinvio a giudizio e la bocciatura del settlment agreement, ovvero il patteggiamento sul mancato rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario.

Questa mossa non è ovviamente da vedere positivamente, perché è un chiaro segno con cui il fondo americano stia tentando in realtà di "far fuori" il proprietario cinese, per poi prendere le redini della società e rivenderla ad altro acquirente già individuato (non arrivano conferme su Stephen Ross). Tutto ciò però al momento è solo una probabilità futura e la cosa più importante per il Milan è adesso convincere la UEFA a non escludere la squadra dall'Europa League. I media cinesi, dove la notizia è subito rimbalzata, sono però restii: "Difficile un rifinanziamento, lo avrebbe già fatto". Sicuramente Mr Li dovrà trovare i 40 milioni per l'aumento di capitale richiesto dal cda nel corso dell'incontro tenutosi ieri, se ciò avverrà sarà tutto più chiaro ovviamente, e lui (Li), verrà fuori allo scoperto, rimanendo con tutta probabilità saldo al suo posto forte dell'investimento fatto. Oggi si terrà un nuovo incontro chiave, dove Fassone, presso lo studio del presidente del collegio sindacale, discuterà probabilmente la strategia meno dannosa da adottare con Elliott, che si presterà si da garante agli occhi della UEFA, ma solo per venire incontro ai propri interessi, perchè quest'ultima ha messo nel mirino soprattutto la figura di Yonghong Li, e non il Milan in generale. Vedremo.

Capitolo mercato: Intanto il Milan incomincia sotto traccia a muovere i propri primi passi sul calciomercato per rafforzare la sua rosa in vista della prossima stagione, e lo fa con parsimonia. Proprio Fassone, forse per calmare gli animi dei tifosi, ammette che si farà un mercato anche nell'eventualità di esclusione dalle coppe, nonostante il decremento sul fatturato di circa 20 milioni. Nel frattempo, qualche giorno fa, dopo l'ultima di campionato, il DS Mirabelli, su domanda esplicita " Marouane Fellaini è un obiettivo?", è uscito allo scoperto, rispondendo che la trattativa è ben avviata, ma non chiusa. Il belga di origini marocchine, con contratto in scadenza il prossimo 30 giugno, avrebbe già rifiutato altre offerte, tra cui, ultima, quella da parte del Marsiglia, non disposto a garantirgli un ingaggio così importante. Con il club di via Aldo Rossi invece le parti sarebbero molto più vicine e come rilevato da uno dei rappresentanti del capelluto calciatore, Armen Manukian, si starebbe provando a limare la differenza tra domanda e offerta, con una richiesta di 6 milioni, e una offerta di 4,5 - per un biennale o triennale al massimo. I negoziati sono quindi ben avviati ed è ormai chiaro, che in Fellaini è stato individuato quel centrocampista d'esperienza mancante.

Altissimo (1,94), Fellaini, molto duttile e abile con i piedi, è un classico centrocampista centrale nel modulo a tre o a quattro, impiegabile all'occorrenza nel ruolo di trequartista, mentre risulta difficile per caratteristiche un suo utilizzo come mezzala, quindi come vice o alter ego di Kessie. Al Manchester United dal 2013, nonostante venga stimato dal suo allenatore Jose Mourinho, che vorrebbe firmasse il prolungamento, ha ormai deciso di cambiare non solo squadra ma anche campionato, dichiarando il suo gradimento per la Serie A e tra le interessate, Inter, Juventus e Roma a spuntarla sarà quindi il Milan. Si parla addirittura di una trattativa, che prima della sentenza Uefa sarebbe giunta ai dettagli in attesa di definizione formale, ma come riportato anche da ‘La Gazzetta dello Sport’, il classe 1987 non avrebbe problemi a trasferirsi comunque al Milan anche nel caso in cui non giochi in Europa. Per lui non si aspetteranno le decisioni definitive della Uefa previste per metà Giugno, anzi sono attese novità nel giro di quattro-cinque giorni.