Si allungano leggermente i tempi per conoscere il destino che attende il Milan.
La sentenza dell'Uefa, attesa inizialmente per questo fine settimana, potrebbe infatti slittare a lunedì. E' ciò che emerge da quanto si legge sul sito Calcioefinanza.it. Secondo il sito, il problema del ritardo sarebbe legato proprio alla complessità della situazione del Milan.

Non vi sarebbero divergenze di opinione all'interno della commissione giudicante, composta da 5 membri, tutti di diversa nazionalità. Il problema, sempre a quanto afferma calcioefinanza.it, sarebbe relativo alla necessità di dettagliare approfonditamente le motivazioni che hanno condotto alla decisione. Infatti, il Milan ha già preannunciato il ricorso al TAS nel caso dovesse arrivare l'esclusione dalle coppe europee, e quindi la commissione giudicante desidererebbe blindare il provvedimento.

Inoltre, sempre secondo calcioefinanza.it, la missione della delegazione milanista a Londra non avrebbe avuto quale scopo l'individuazione di un eventuale socio. Goldman Sachs avrebbe proposto al Milan una serie di interlocutori intenzionati a rifinanziare, almeno parzialmente, il debito col fondo Elliot. 
Intanto, è atteso l'ultimo versamento di capitale di Lì per il 28 giugno. Il proprietario cinese è in ritardo rispetto alla data prevista che era inizialemente il 15 giugno. I manager del fondo Elliot starebbero monitorando con attenzione la sitazione. Infatti, tale ultimo versamento è fondamentale affinchè il fondo Elliot non agisca immediatamente contro il Milan.
C'è anche la possibilità, in caso di ulteriori ritardi, che il versamento sia effettuato dallo stesso fondo.

Insomma, la situazione non è per nulla serena. Le incognite legate alla capienza finanziaria di Lì sono numerose. Il ritardo nel versamento di questa ultima tranche di capitale sarebbe da imputare alla reale difficoltà del manager cinese a reperire i fondi.
Ancora più complessa la situazione legata al rifinanziamento del debito. Infatti, gli interlocutori di cui si parla nell'articolo vorrebbero garanzie precise sul futuro piano industriale del Milan, piano che ad oggi è difficilmente formulabile, stante l'attesa sulle decisioni di Nyon.

Relativamente al socio, sarebbero reali gli interessi di un gruppo di imprenditori americani, sostenuti da importanti gruppi creditizi statunitensi. In questo caso, il problema principale è legato alla scalabilità della società. Infatti, costoro entrerebbero come soci di minoranza, ma è allo studio un progressivo aumento delle quote societarie. In tal caso, le scelte di Lì sarebbero determinanti e vincolanti per l'ingresso dei nuovi soci. Se l'impresario cinese, nel tempo, non dovesse cedere il controllo della società questi interlocutori disponibili attualmente a rilevare un pacchetto di minoranza potrebbero tirarsi indietro.

Sitazione complessa, difficile da definire in tempi brevi. Unica cosa certa è il verdetto di lunedì, che potrebbe anche non spostare di molto le scelte di tutti i diretti interessati all'affare-Milan.
Le sorti del Milan si decidono in palazzi diversi da quello dell'Uefa, e i tempi non sono così brevi.