Incanta. E' bello da vedere per come tocca la palla, la accarezza, elegante nel modo di correre, tecnicamente è un elemento di spessore. Tutte queste qualità non sono valorizzate a dovere ma sono fine a se stesse. Se questa bellezza ed eleganza fossero supportate dalla concretezza e dai fatti, ovvero da gol e giocate decisive, diventerebbe un crack assoluto. Sto parlando, o meglio sto scrivendo di André Silva, portoghese di nazionalità, attaccante di mestiere.

I portoghesi, come si suol dire, sono i brasiliani mancati. Eppure, pur essendo in minoranza nel pensare questo, sono convinto che André Silva non sia un bidone. Se migliora può lasciare il segno e non essere l'ennesima meteora inespressa del calcio. André Silva è un "vanitoso" del calcio. Tende a "specchiarsi" troppo, tocca troppe volte la palla, specie quando c'è da essere freddi, veloci, cinici, lesti, e concreti sotto porta. André Silva tende ad aggiustarsi la palla per colpirla esteticamente bene e in maniera bella. Lo possiamo definire il "Narciso" del calcio.

Narciso è un personaggio della mitologia greca. Era un cacciatore famoso per la sua bellezza e il suo essere vanitoso. Era il figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso, (anche se un'altra versione dice che era figlio di Selene ed Endimione). Era sprezzante e crudele contro chiunque lo amasse. Per via di una maledizione divina, si innamora della sua stessa immagine riflessa nell'acqua e muore cadendo nel lago mentre si stava specchiando.

André Silva deve essere più cacciatore dentro l'area, più cinico, meno " bello, pulito e buono" e più "brutto, sporco e cattivo", tanto per citare il film "Brutti, sporchi e cattivi" di Ettore Scola con Nino Manfredi tra i protagonisti. 

André Silva deve migliorare e può farlo se trova un allenatore che crede in lui, che lavora su di lui, lo fa maturare e lo fa crescere sotto il profilo mentale. E' "infantile" a volte nel modo di giocare. Troppo Narciso. Tecnicamente è competitivo, ma:

  1. Deve migliorare nell'essere più veloce palla al piede e deve giocare più di prima e non toccare troppe volte la palla.
  2. Deve essere più lesto nel calciare e migliorare la velocità di esecuzione e di pensiero.
  3. Deve essere meno lezioso, giocare più semplice ed essere più freddo e cinico sotto porta.

Ricollegandomi al termine infantile usato in precedenza, per far comprendere meglio il concetto, posso portare l'esempio di Denilson de Oliveira.  Ex giocatore brasiliano dalla tecnica eccelsa, ma infantile nel  modo di giocare, nel senso che eccedeva in virtuosismi eccessivi, fini a se stesso e inutili, se non per incantare la platea che era ammaliata dalla sua immensa classe ma che poi poteva anche non gradire queste esagerazioni. Ne sanno qualcosa i supporter del Bordeaux, uno dei club dove militò Denilson che erano sia incantati ma al tempo stesso irritati dall'eccesso di virtuosismi che Denilson faceva in campo, facendo continuamente dribbling agli avversari senza tuttavia concludere e rendersi concretamente pericoloso per gli avversari. Quando scrivo di maturità e di crescere sotto il proflio mentale mi riferisco proprio a questo, essere più concreti. André Silva deve essere più concreto e pratico e meno fumoso.

Marco Giampaolo è un allenatore che lavora sui suoi calciatori.  Li migliora. Può essere l'uomo giusto per André Silva. Lo abbiamo visto con Borini riciclato mezz'ala destra con ottimi risultati o con Suso trequartista dietro le due punte che gioca per vie centrali, in verticale e con dei passaggi filtranti in grado di imbeccare benissimo le punte, proprio lui che era un anarchico, che giocava sempre allo stesso modo, largo, come esterno d'attacco e che faceva sempre lo stesso movimento a rientrare e crossava teso verso l'area di rigore oppure andava al tiro. Non ha disimparato a fare questo ma adesso il suo repertorio tecnico è più ricco e variegato.

Tornando ad André Silva, io lo terrei come alternativa agli attaccanti titolari. Credo che Giampaolo lo possa migliorare e penso che abbia talento. Del resto lo stesso fuoriclasse Cristiano Ronaldo, suo compagno portoghese in nazionale si è scomodato dicendo: "Quando mi ritirerò, il Portogallo sarà comunque in ottime mani. Abbiamo trovato un grande attaccante come André Silva".