Diversi mesi fa, prima ancora del closing ufficiale, scrivevo di come Li Yonghong fosse solo la persona dietro la quale si nascondevano i veri proprietari del Milan e tentavo di dare un nome agli stessi.

Oggi, dopo numerose ricerche, interviste, smentite, ho raccolto informazioni che credo mi avvicinino alla verità.

Torniamo al giugno 2016, prima ancora della firma del preliminare di agosto. Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff hanno sbaragliato la concorrenza con la loro cordata di imprenditori cinesi per l'acquisizione delle quote di maggioranza del Milan. Gancikoff diventa l'ombra di Galliani e prende in mano le redini finanziare del club per conto dei futuri proprietari. Tutto fa pensare che il passaggio di consegne sia molto più vicino di quanto previsto.
Meno di 2 mesi dopo, però, a pochissime ore dalla firma del preliminare di vendita, la cordata che si scoprirà essere capeggiata da Sonny Wu, viene estromessa dalla trattativa quando ormai sembrava tutto concluso. E' chiaro come Yonghong Li abbia presentato un'offerta nettamente superiore a Fininvest e una lista di soci molto più affidabili dei precedenti. Si inizia a parlare, addirittura, del coinvolgimento diretto dello Stato Cinese

Tutto ciò che accadrà dalla firma del preliminare ad oggi lo conosciamo benissimo, è inutile soffermarsi nuovamente su questioni viste e riviste.
Nell'arco di questo periodo, come detto, ho effettuato delle ricerche e ho cercato di unire i tasselli del puzzle per cercare di capire chi si nasconda realmente dietro Yonghong Li.

Fissiamo l'obiettivo finale della Cina intera, l'organizzazione del Mondiale Cinese 2030. E' il Mondiale del centenario per il quale si parla già della certa organizzazione dello stesso in Uruguay e Argentina. L'Uruguay, Paese ospitante della prima edizione del Mondiale 1930, non è d'accordo con l'Argentina che ha voluto invitare nella "cordata" anche il Paraguay e il Cile. Esponenti della Federcalcio uruguayana hanno minacciato di tirarsi indietro facendo perdere, di fatto, il Mondiale alle altre Nazioni e a tutto il Sud America. La Fifa si sta spazientendo velocemente ed è questo il motivo per il quale si sta già cercando una soluzione alternativa.

Il più grande gruppo imprenditoriale cinese, il Wanda Group proprietario anche del 20% dell'Atletico Madrid e costruttore del Wanda Metropolitano, è diventato uno degli sponsor principali della Fifa sottoscrivendo un accordo di sponsorizzazione fino al 2030. Oltretutto ha rilevato la società Infront che detiene i diritti TV dei prossimi Mondiali e di tutto il calcio europeo.

Il principale antagonista del Wanda Group è il famoso Evergrande Group proprietario del club cinese Guangzhou Evergrande Taobao F.C. di cui Fabio Cannavaro è il nuovo allenatore. Proprio Cannavaro, circa un anno fa, disse che in Cina nessuno conosceva i cinesi del Milan, salvo poi ritrattare il mese scorso quando in un'intervista disse "[...] non capisco sinceramente perchè si debba per forza conoscere il proprietario del Milan. Conta che ha fatto un investimento importante e magari gli manca un po’ di pubblicità [...]".

Qui inizia la corsa contro il tempo di Evergrande Group al fine di contrastare l'ascesa del Wanda Group. Si tratta di una guerra finanziaria a tutti gli effetti e il Milan sarebbe il veicolo perfetto per ottenere questo risultato. La conglomerata cinese costruirebbe anche il nuovo stadio del Milan affidandogli il proprio nome.

Evergrande, però, non è da sola in questo complesso scenario. Il più grande socio di Xu Jiayin, infatti, è Jack Ma proprietario del colosso Alibaba, socio finanziatore di Evergrande Group e coproprietario al 50% del Guangzhou Evergrande Taobao F.C., dal nome della piattaforma e-commerce che vuole conquistare il mercato europeo.

Jack Ma è già entrato, indirettamente, nel calcio italiano. Alibaba, infatti, possiede il 20% di Suning Group, proprietaria dell'Inter. La città di Milano è il centro del progetto che portano avanti i due colossi cinesi tanto che la stessa è stata scelta da Jack Ma come primo hub di Alibaba del Vecchio Continente. Il managing director per tutto il Sud Europa di Alibaba è Rodrigo Cipriani Foresio che ha trascorso 25 anni di carriera all'interno del gruppo Mediaset, non un caso quindi. Nonostante una smentita di rito di Foresio su un eventuale interessamento di Jack Ma al Milan, risalente all'aprile 2016, sulla piattaforma e-commerce aprirà a brevissimo lo store della società rossonera.

I due colossi cinesi, però, sanno che per realizzare in pieno tutto il progetto che sta a cuore anche allo Stato Cinese, hanno bisogno dell'appoggio di un nome importante all'interno del calcio europeo.

La scorsa estate il Milan si è assicurato le prestazioni sportive del miglior talento portoghese considerato da tutti l'erede di Cristiano Ronaldo: André Silva è sbarcato a Milano grazie alla regia di Jorge Mendes che, quindi, crede nel programma della nuova società. Lo stesso Mendes, la cui Gestifute ha venduto importanti quote al gruppo cinese Fosun, avrebbe un interesse economico rilevante nel diventare l'agente di riferimento del nuovo Milan: mettere le mani su tutto il calciomercato cinese dei prossimi anni.

Dopo tutte queste pazzie di una mente contorta ma in grado di ragionare, cosa c'entra l'organizzazione del Mondiale Cinese 2030 con il Milan?
Semplice, facciamo un esempio: i cinesi hanno comprato il Milan, a Pechino sbarcano i vari Baresi, Maldini, ecc. a portare in giro il marchio rossonero, parte un merchandising mirato e, soprattutto, nascono scuole calcio nelle quali far crescere i bambini cinesi di oggi per una buona nazionale nel 2030.

Non sarà la verità, ma i tasselli si incastrano alla perfezione.