Il pareggio 1-1 che -vale la pena di sottolinearlo- è la prima gara di una semifinale che potrebbe risultare decisiva e risultare il vero spartiacque della stagione milanista.

Le premesse dunque, in attesa della partita di ritorno, non sono purtroppo positive; sia il punteggio (con il pesantissimo gol segnato su rigore da CR7 che consente ai bianconeri di andare in finale anche solo pareggiando 0-0 al ritorno) sia l'andamento (con le sanzioni arbitrali che tolgono dalla partita allo Stadium tre giocatori determinanti come Ibrahimovic, Hernandez e Castillejo).

Reduci da un derby dove la squadra ha fatto vedere nella stessa partita il meglio e il peggio di sè, ingolfati in una classifica anonima che li piazza all'undicesimo posto, che riduce al lumicino le speranze di qualificazione alla CL e complica anche quelle di qualificarsi alla EL della prossima stagione, la Coppa Italia e la possibilità che questa offre di qualificarsi alla EL rappresentano un autentica ancora di salvezza.

Dunque bisognerà eliminare la Juventus vincendo a Torino, condizione di difficile attuazione per una squadra che soffre lo stadio della Juve, un tabù mai violato in assoluto; farlo adesso in formazione incompleta appare assolutamente di difficile attuazione.

Alla immediata vigilia della gara di San Siro, abbiamo registrato le dichiarazioni, tutt'altro che scontate, di Paolo Maldini; dichiarazioni che attestano, per chi ne dubitava, l'esistenza di una frattura tra la parte amministrativa e quella sportiva tra i dirigenti, ovverossia Gazidis da una parte e il duo Maldini/Boban dall'altra.
Appare evidente che chi invade il campo dell'altro è proprio l'AD Ivan Gazidis, che avendo responsabilità dei conti ha avocato a sè anche il compito di decidere in merito agli acquisti dei calciatori utili alla causa milanista.

Quando Maldini insinua il dubbio che Kjaer e Ibrahimovic (le due deroghe alla scelta di giocatori non affermati) possono non bastare a far grande il Milan, sta lanciando un chiaro messaggio alla Società che ha dettato questa linea.

Tra le righe dobbiamo sottolineare che Elliot, non solo ha scelto di investire in questo modo, ma ha preteso (?) che l'ultima parola in merito spettasse appunto a Gazidis, i cui interventi -forse da esperto revisore di conti, ma di certo da ignorante conoscitore di calciatori- ha prodotto i negativi risultati di questa stagione.

Per intenderci, chi ha rinunciato al riscatto di Bakayoko? Perchè è sfumato un “giovane” come Haaland a prezzo inferiore al suo notevolissimo valore di mercato? Perchè non ci si è fatto scappare di mano Sensi, Dani Olmo, Bruno Fernandes, ? perchè non si è tentato di arrivare ai Zaniolo, ai Barella, agli Icardi ossia giovani ma anche assolutamente campioni conclamati?

Con un piede e mezzo fuori dall''Europa bisognerà ancora una volta ricominciare daccapo; farlo con le solite limitazioni, idee e budget degli anni precedenti servirà solo a sprecare altro tempo e denaro.

Ammesso che nel frattempo la diversità di vedute tra i dirigenti non sfoci in un clamoroso divorzio, che costituirebbe un pericoloso salto nel vuoto; tra le poche certezze che il Milan è in grado di offrire ai suoi tifosi c'è l'attaccamento di Maldini e Boban per questa Società, garanzia che la speranza di un ritorno ai fasti di un tempo potrebbe essere ben riposta; lo attestano le medie altissime di spettatori presenti alle partite dei rossoneri.

Cosa accadrebbe se questo povero Milan restasse in balia del solo Gazidis e delle sue stravaganti idee? Non resta che sperare quindi che la diversità di vedute in seno ai dirigenti si trasformi in un progetto univoco.

L'evidente beneficio che il trentottenne Ibrahimovic ha portato in seno al gruppo dovrebbe essere foriero di una revisione della linea giovani e consentire quegli innesti di giocatori importanti in grado da far fare alla squadra quel salto di qualità, che consenta finalmente ai rossoneri di qualificarsi alla Champions League e instaurare finalmente il circolo virtuoso che faccia rientrare questo glorioso club stabilmente tra le grandi di Europa.
Altrimenti Elliot si affretti a cedere la proprietà a qualcuno che per spessore e idee sia all'altezza del compito.