GENOA VS MILAN 1 a 2 (41' Schone(Ge),  51' T.Hernandez (Mi), 57' Kessiè (Mi) su rigore)

Formazione Milan: 4/3/1/2: G.DONNARUMMA, CALABRIA, DUARTE, ROMAGNOLI, HERNANDEZ, KESSIÈ, BIGLIA, CALHANOGLU, SUSO, PIATEK, BONAVENTURA.

Nel secondo tempo sono entrati per il Milan Paquetà al posto di Calhanoglu, Leao al posto di Piatek e nel finale Andrea Conti al posto di Jack Bonaventura. Nel secondo tempo sono stati espulsi per il Genoa Saponara e Biraghi. Per il Milan è stato espulso Calabria e Castillejo dalla panchina. Reina nel finale ha parato un rigore a Schone.

Brutto Milan. Senza gioco e senza la giusta cattiveria agonistica. Poco lucido mentalmente e con Giampaolo, che come spesso accade, ha sbagliato la formazione iniziale. Fortunatamente nel secondo tempo ha azzeccato i cambi che hanno dato la svolta al match.

Il Milan ha vinto contro il Genoa in trasferta, ma a parte i tre punti c'è poco da festeggiare.
Nessun
miglioramento sia a livello mentale che di gioco. Il Milan gioca male ed è debole psicologicamente, e questo rende la squadra insicura quando va in campo. Ancora non c'è la mano di Giampaolo sul gioco rossonero. L'unica cosa che ha trasmesso Giampaolo alla squadra è paura e insicurezza. Questo Milan non ha il giusto fuoco dentro.

Non si è capito del perché Jack Bonaventura seconda punta al fianco di Piatek, ancora una volta deludente. Non si è capito del perché sia stato ancora una volta messo Suso titolare. Anche per lui pessima prestazione.  Non si è capito neanche del perché Biglia sia stato messo titolare. Anche lui sottotono. 

Non si è capito perché Leao non sia titolare al fianco di Piatek. Non si è capito perché Paquetà non sia titolare e perché entrambi non partano sempre dall'inizio. L'ingresso di questo due è stato determinante per la vittoria del Milan tanto quanto i gol di Theo Hernandez, ottimo in fase offensiva, ma deve migliorare in quella difensiva, e di Kessiè, apparso in crescita anche se nel finale è stato artefice di un retropassaggio sbagliato che poteva costare caro.

Sono tante le cose del "maestro" che faccio fatica a comprendere. Sostengo che Paquetà, per chi scrive, il giocatore di maggior qualità tecnica della rosa, debba essere sempre titolare e più brasiliano possibile, e non meno brasiliano come sosteneva Giampaolo. Deve essere libero di inventare senza costrizioni e limitazioni. Possibilmente dietro le punte al posto di Suso. 

Leao è un giocatore davvero molto forte. Più gioca e meglio è. Per lui e per il Milan. È veloce, salta l'uomo, un funambolo. Perfetto per fare coppia con Piatek, al quale non gli si può chiedere di abbassarsi a prendere la palla fino a centrocampo. Perde energie che poi non gli permettono di essere lucido sotto porta.

Leao, Paquetà e Piatek devono essere titolari. E soprattutto devono essere lasciati liberi di giocare come meglio credono e sanno fare. Non vanno ingabbiati ma lasciati essere dei cani sciolti.

Contro il Genoa il Milan non gioca sicuro e determinato e ha cali di concentrazione. Con tutto il rispetto, ma non si può vedere il Milan soffrire così tanto contro il Genoa, in crisi per giunta. Mi aspettavo una svolta. Una vittoria netta e convincente. Invece è arrivata sì una vittoria, ma striminzita, sofferta e per nulla convincente.

Il Milan non ha il fuoco dentro. Questa squadra non ha mezze misure. O vince o perde. Non pareggia. Nelle prime sette giornate sono arrivate delle sconfitte contro l'Udinese, Inter, Torino e Fiorentina, mentre sono arrivate delle vittorie contro Brescia, Verona e Genoa. Nessuna di queste in maniera netta ed entusiasmante. Contro il Genoa per la prima volta in questo campionato,i Milan ha fatto meno possesso palla, ovvero 49% contro il 51% del Genoa. Nulla di particolarmente rilevante, una percentuale del 2% di differenza ma può essere visto anche come un altro piccolo passo indietro.

Giampaolo è sempre sotto osservazione. Non si può di certo definire saldo sulla panchina del diavolo. Il Milan non c'è. È spento. Se Reina non avesse parato il rigore di Schone nel finale, dopo essere stato artefice di una papera sul gol dello stesso Schone su punizione, e il Genoa avesse pareggiato, non ci sarebbe stato nulla da recriminare.

Il Milan dentro dovrebbe avere fame di vittorie, essere determinato, grintoso,  avere il fuoco sacro, il fuoco della vanità, essere bello, concreto ed efficace, oltre che convincente.  Almeno contro queste realtà come il Genoa. Se poi non riesce ancora a fare il "giampaolismo", ed è comprensibile, può essere comunque più concreto e determinato in campo.


Questa vittoria è importante ma rischia di essere un fuoco di paglia. Il fuoco sbagliato.