Dalla Spagna rimbalza una news secondo cui il Milan è ad un passo da Dries Mertens, attaccante belga classe 1987 del Napoli in scadenza di contratto. Secondo il portale spagnolo Todofichajes, il Milan avrebbe già trovato l'accordo con l'attaccante belga per la prossima stagione.

Sarebbe un colpo importante per il Milan per quello che concerne il campo, ma anche un colpo importante alle credenze fin qui manifestate nei confronti della campagna acquisti del club rossonero, secondo cui il Milan avrebbe acquisito solo elementi giovani. A questo punto è facile dedurre che la strategia rossonera in sede di mercatoo non è poi così scontata come sembrava in un primo momento. E non è nemmeno scontato e prevedibile Rangnick, sempre favorito per la panchina del Milan, che visti gli ultimi rumors di mercato, non pare essere così "allergico" agli elementi di esperienza come invece erroneamente viene descritto il manager tedesco.

Mario Gotze, lo stesso Rafinha, ex Inter e elemento brasiliano del Barcellona, sono solo alcuni degli elementi di esperienza accostati ultimamente al Milan. Rumors che sembrano tuttavia portare il Milan a guardare anche ad elementi stagionati e non solo a giovani promesse. Questa cosa è senz'altro positiva, tuttavia c'è da comprendere cosa sarà di Ibrahimovic con l'arrivo di Mertens. Lo svedese resterà in forza al Milan oppure verrà lasciato andare via e Mertens prenderà il suo posto? Ibrahimovic che veniva accostato in precedenza anche allo stesso Napoli, che tra l'altro pare essere interessato a Kessié, così come alcuni club della premier league inglese, per il quale sarebbe disposto a sborsare circa 25 mln poichè elemento gradito a Gattuso, che lo ha allenato nella sua esperienza al Milan.

Mertens al Milan e Ibrahimovic al Napoli sarebbe una specie di scambio di parametri zero tra i due club. Mertens- Ibrahimovic sarebbe una coppia stagionata ma che potrebbe ancora fare faville insieme nel Milan. Tuttavia il gioco di Rangnick è un gioco che richiede un notevole dispendio di energie per via del suo gegenpressing e della velocità che pretende nel portare avanti le sortite offensive.

Milan News per mano del giornalista Antonio Vitiello insiste con il nome di Jovic, che non eslude Mertens a prescindere, ma entrambi escludono Ibrahimovic, perchè i due con Rebic e Leao completerebbero il reparto offensivo per quello che concerne le punte di ruolo. Di certo Ibrahimovic non farà mai panchina e non resta se non è un titolare. 

Si parlava di elementi giovani come David del Gent, Boadu dell'Az Alkmaar e Scamacca dell'Ascoli ma di proprietà del Sassuolo come sostituti di Ibrahimovic, tuttavia questa virata del Milan su profili più stagionati fa capire che determinate dicerie e credenze su Rangnick erano degli abbagli.

Ralf  Rangnick è nato il 29 giugno del 1958 a Backnang in Germania. E' comunque un uomo di calcio e un coach di esperienza. Questa esperienza, non sempre, ma dovrebbe portare in dote la saggezza. Saggezza che si può tramutare nel saper leggere bene le situazioni e adeguarsi alle nuove realtà. Si dà per scontato che Rangnick arrivi al Milan lavorando come ha lavorato al Lipsia, senza apportare delle modifiche, cosa che è consigliabile fare poichè si parla di due realtà molto diverse.

Il Milan non è il Lispia. Rangnick sicuramente lo sa. E il progetto giovani promesse sconosciute da valorizzare che ha fatto egregiamente nel Lipsia e nel Salisburgo e nelle squadre della Red Bull, di cui è Head of Sport and development soccer del gruppo Red Bull, in quei contesti ha funzionato alla grande, ma la stessa cosa difficilmente potrà accadere al Milan se a questo progetto non vengono cucite su misura delle modifiche per il club rossonero.

Il Milan è un club blasonato, è una piazza con maggiori pressioni, più mediatica, con più pretese e più pressante e molto più difficile da affrontare rispetto a realtà come il Lipsia, e per di più che viene da annate deludenti, sia societarie che a livello di risultati sportivi. Non si può di certo pensare di arrivare al Milan e portare lo stesso identico modo di lavorare che c'era al Lipsia. Vanno apportate delle modifiche poichè le realtà da affrontare sono molto diverse. E ciò che funziona al Lipsia se trasportato al Milan non è detto che possa funzionare se non si apportano delle dovute modifiche.

Il fatto di non guardare solo ai giovani ma anche a degli elementi di esperienza può essere un' arma vincente e l'accostamento di Mertens al Milan porta in questa direzione. Non solo Mertens, anche i giovani accostati al Milan come Boubacar Kamara, Mohamed Simakan, Lucas Martinez Quarta, Dayot Upamecano, Szoboszlai, Koopmeiners, Soumaré, Tonali, Dani Olmo, Luka Jovic, a differenza di ciò che avveniva nel Lipsia sono giocatori già alla ribalta e non degli emeriti sconosciuti. E questa rappresenta un'altra modifica positiva rispetto alla strategia che si portava avanti nelle squadre della Red Bull. E' stato accostato anche Mandragora, ma non credo sia una opzione per il Milan visto il costo di 26 mln di euro. Il calciatore dell'Udinese è comunque in orbita Juve ma a quel prezzo e anche a di meno si può trovare decisamente di meglio.

Mertens al Milan sicuramente apre nuovi scenari e fanno comprendere che il Milan e Rangnick sono molto più imprevedibili di quanto si potesse pensare.