L'arrivo di Ibrahimovich porterà certamente l'allenatore Pioli ad una rivisitazione complessiva degli schemi della squadra, non tanto e non solo perchè il calciatore svedese a prerogative di gioco uniche, quanto perchè bisognerà individuare nella rosa i compagni in grado di legare al meglio con lui, così da esaltare il rendimento del collettivo.

Sarebbe problematico oggi con il calciomercato appena iniziato e con la possibilità quindi che arrivino altri importanti acquisti al Milan, provare a formulare un discorso complessivo di squadra entrando nel merito dei calciatori da schierare al fianco di IBRA.
Meglio quindi indirizzare il discorso verso le caratteristiche dei calciatori presenti in rosa e stabilire attraverso questo esame LE DIFFERENTI POSSIBILITA' TATTICHE tra le quali Pioli potrà sperimentare e quindi scegliere la più approriata con la presenza dello svedese.

Partiamo quindi da come si propone l'IBRA 2020 nella scacchiera dell'attacco milanista: ci aspettiamo un centravanti fisico, che si muove in verticale e in orizzontale limitatamente alla zona centrale compresa tra il limite dell'area e la porta; difficile che svari sulla laterale o che arretri fino al centrocampo, salvo sulle rimesse della difesa, dove la sua imponente struttura risulterebbe di particolare importanza per conquistare il possesso della palla.
Il gioco ragionato d'attacco si svilupperà quindi dalla trequarti campo, da dove IBRA sarebbe non solo utile per la sua capacità di passaggio filtrante, ma anche per le sue innegabili doti di tiratore da fuori area.
L'assistenza che lui predilige è rasoterra, a chiusura di un triangolo o a premiare un inserimento veloce; a sinistra troverebbe Theo Hernandez, un calciatore veloce e scattante sul passaggio smarcante, che possiede dimestichezza col gol; a dialogare con iBRA negli spazi stretti, l'ideale sarebbe un giocatore disposto al sacrificio della copertura centrale (il buco che lo svedese procurerà a causa della mino mobilitità), ma allo stesso tempo a partecipare alla finalizzazione dopo triangolo o imbucata centrale: mi viene in mente Bonaventura.

A destra sarebbe necessario un giocatore capace di saltare l'uomo nell'uno contro uno e di concludere o assistere con la stessa efficacia; una punta esterna importante: non può essere Suso per le caratteristiche di giocare accentrandosi, non può essere Castillejo dinamico e veloce, ma anche fumoso e impreciso. Si potrebbe provare Leao o bisognerà trovare qualcuno sul Mercato.

Riassumendo quindi una prima linea composta da due punte (IBRA e Leao?), un centrocampista avanzato (Bonaventura), un esterno sinistro d'assalto (Theo?), si andrebbe verso un modulo 4-3-1-2 oppure 4-3-2-1 (mettendo Bonaventura e Ibra dietro Piatek).
Ove peraltro Pioli recuperasse Caldara e a destra Conti tornasse ai suoi massimi livelli , si potrebbe ipotizzare un 3-5-2 con i due esterni (Theo e Conti) a coprire l'intera fascia e con Ibra e Piatek (o Leao) a dividersi l'area .

Se invece il Milan volesse cercare nel mercato di gennaio calciatori con le caratteristiche idonee per legare col centravanti svedese, quindi un esterno destro con capacità di saltare l'uomo, affondare in velocità e quindi finalizzare o assistere un compagno dall'esterno, il nome giusto sarebbe a mio avviso Dani Olmo.

Inoltre servirà un centrocampista capace di difendere e costruire con la stessa qualità; l'uomo giusto poteva essere indifferentemente Matic, Vidal o quel Modric da lungo tempo vanamente inseguito, ma immaginate oggi che coppia sarebbe avere nella stessa formazione lui e IBRA...