MILAN vs CAGLIARI 3 a 0 (10' KLAVARI (AUTORETE), 55' IBRAHIMOVIC, 57' CASTILLEJO )

Primo posto. Nel post covid il Milan raggiunge quota 30 punti ed è la squadra che ha totalizzato più punti in assoluto. Ha una media da scudetto. La fase iniziale della stagione è stata thriller, con Marco Giampaolo all'inizio e con Suso che obbligava i rossoneri al 4/3/3 poichè inadatto a giocare in altri moduli e in altre maniere. Tutto questo è stato nefasto per l'annata rossonera. La svolta è arrivata con l'arrivo di Zlatan Ibrahimovic più che con Pioli, al quale va comunque dato merito di aver rimesso i pezzi del puzzle al proprio posto. Ha normalizzato la situazione da "normal one" come lui si è definito. Ha dimostrato che a volte le cose più semplici sono quelle più efficaci. Ha messo Kessié centrocampista centrale in un centrocampo a due, ruolo che ricopriva all' Atalanta e non più mezz'ala; ha messo Calhanoglu trequartista centrale e ha affidato le chiavi della squadra a Zlatan Ibrahimovic. Questi tre piccoli accorgimenti, più il cambio di modulo, ovvero l'essere passati dal 4/3/3 al 4/2/3/1 sono stati la svolta. E inoltre c'è stato l'innesto di Kjaer che si è rivelato un compagno affidabile nella retroguardia rossonera a fianco di Romagnoli. Tutto questo ha portato notevoli miglioramenti in dote al Milan. Anche la cessione di Suso ha aiutato molto il Milan che necessitava assolutamente di giocare in un modo diverso.

L'ultima di campionato non aveva più nulla da dire sia per il Milan ma anche per il Cagliari, ormai salvo. C'è stato il decimo gol in campionato di Zlatan Ibrahimovic, che chiude così la sua annata in doppia cifra, c'è stato l'esordio di Marco Brescianini, centrocampista rossonero del quale si parla un gran bene, e c'è stata la seconda apparizione di Daniel Maldini. C'è stato il ritorno di Castillejo dopo l'infortunio che ha trovato subito la via del gol e c'è stata la titolarità di Leao che ha propiziato l'autogol del Cagliari che ha portato il Milan in vantaggio.Da annotare anche l'ultima apparizione di Jack Bonaventura in maglia rossonera. Un percorso importante quello di Jack al Milan che ha avuto il suo culmine più alto con la vittoria in Supercoppa italiana nel 2016 contro la Juventus. Il suo ciclo al Milan tuttavia è giunto al termine ed è giusto che le strade si dividano.

Leao sta dimostrando di avere un ottimo potenziale e l'anno prossimo ci si aspetta la sua definitiva consacrazione, come dichiarato anche dal coach rossonero Pioli, che testualmente ha detto che "far esplodere Leao sarà la sfida più affascinante. Se dovessimo arrivare sesti di nuovo non saremmo contenti".

Il Milan si è presentato in questa ultima uscita con il solito 4/2/3/1 con Gigio Donnarumma in porta, Calabria, Kjaer, Gabbia e Theo Hernandez, Kessié e Bennacer a centrocampo, Castillejo, Calhanoglu e Leao a supporto di Zlatan Ibrahimovic. Nel secondo tempo sono entrati Brescianini per Bennacer, Daniel Maldini per Castillejo, Saelemaekers per Calhanoglu, Bonaventura per Leao e nel finale Duarte per Kjaer. Miglori in campo Castillejo, Leao e Ibrahimovic. Castillejo è stato autore di un assist per il gol di Ibrahimovic ed autore di un bel gol, Leao ha propiziato l'autogol e ha sfiorato un eurogol di rovesciata prendendo la traversa e Ibrahimovic, il king, ormai non ha più bisogno di elogi. E' una eccellenza nel mondo del calcio. Ha sbagliato un rigore parato da Cragno ma si è riscattato subito dopo segnando su azione il decimo gol in 18 presenze. Nessuno ha sfigurato, tutti gli altri sono stati più che sufficienti. Una quasi mezz'ora l'hanno giocata anche Brescianini e Daniel Maldini che hanno fatto una partita da 6.

La prima annata della stagione è stata quasi da retrocessione, o comunque da decimo e undicesimo posto. La seconda parte della stagione post covid è stata da scudetto. Facendo le somme, se la squadra viene migliorata, può ambire tranquillamente a un posto in Champions. Con Zlatan Ibrahimovic da inizio stagione e senza Giampaolo e Suso, probabilmente il Milan sarebbe arrivato quarto. 

E la prossima annata quale obbiettivo il Milan deve porsi? Bisogna alzare l'asticella. L'obbiettivo minimo deve essere la qualificazione in Champions League e magari vincere un trofeo come la Coppa Italia o l'Europa League. Ibrahimovic ha parlato di scudetto, dichiarando che se fosse arrivato lui da subito si sarebbe vinto il campionato. Ma questo Milan la prossima annata può puntare al tricolore? Dipende se nel mercato si faranno le cose fatte bene. Questo Milan ha una buonissima base. C'è Zlatan Ibrahimovic, un campione conclamato e ancora in ottima forma nonostante sia un classe 1981; c'è Gigio Donnarumma, probabilmente il miglior portiere al mondo ad oggi, e c'è Theo Hernandez, miglior terzino sinistro della Serie A e uno dei migliori a livello internazionale, se non il migliore in assoluto. Inoltre c'è Leao in procinto di esplodere e c'è stato un upgrade notevole di Calhanoglu, Kessié e Rebic. L'anno prossimo ci si aspetta anche la definitiva consacrazione di Bennacer. E poi c'è il capitano Romagnoli, che è sempre una garanzia. E che gioca meglio con un partner esperto o impostato fisicamente a fianco.

Insomma una base discreta c'è. Realisticamente un quarto posto è l'obbiettivo più alla portata del Milan che comunque va inserito tra le possibili sorprese del prossimo campionato in ottica tricolore. Napoli e Inter saranno  le squadre più accreditate a vincere lo scudetto. Difficilmente la Juventus, dopo la vittoria di questo campionato e il suo nono scudetto consecutivo, riuscirà a fare il decimo consecutivo. La compagine bianconera, per quanto competitiva, sembra in riserva e alla fine di un ciclo. Sicuramente competerà per lo scudetto ma non la vedo favorita.

E' tutto nelle mani di Paolo Maldini, Ivan Gazidis, Frederic Massara, Geoffrey Moncada e Hendrik Almstadt . A loro il compito di trovare i migliori ingredienti per migliorare la pietanza rossonera. A Pioli il compito di cucinare il tutto per il meglio con la supervisione di Zlatan Ibrahimovic, una specie di allenatore in incognito, che sicuramente con Pioli si confronterà molto sulla squadra e su come metterla in campo e farla giocare.

I nomi impazzano sul calciomercato. Profili come Aurier sono caldamente consigliati poichè sono profili internazionali che potrebbero avere lo stesso impatto di Ibrahimovic e migliorare notevolmente la squadra. A Elliott il compito di mettere le risorse necessarie per migliorare questo Milan dalla base importante ma che necessita di migliorie notevoli se si vuole fare meglio di un miserio sesto posto.

E' stata una annata double face. La prima parte è stata da 4. La seconda da 8. Per cui è stata una stagione da 6 a voler essere generosi. Forse sarebbe più indicato un 6-. Il Milan non può accontentarsi di un sesto posto e di zero titoli. Non è una provinciale. Ogni anno bisogna lottare per i vertici e per portare a casa dei trofei. Questo bisogna metterselo bene in testa. Il Milan non è questo. Quello che si avvicina più al vero Milan è quello di questa seconda parte di stagione, quella che ha avuto una marcia da scudetto. Questo ruolino di marcia deve averlo sempre, anche dall'inizio. Non solo dalla seconda parte di stagione. Un sesto posto non può che essere bocciato. Il Milan deve puntare sempre al massimo dei risultati sportivi.