Asimmetrico rispetto al mio ultimo scritto, questo elenco è una specie di inno alla speranza, ovvero se Gazidis ha aperto il portafoglio che custodisce per conto dei Singer, nella misura di 80 milioni a gennaio per Paquetá e Piatek, cominciano a far capolino timide speranze e per un centrocampista guardabile entro il 31 gennaio, e per un repulisti per giugno. Quando parlo di repulisti mi riferisco oltre che al plotone di bidoni (da Bertolacci a Borini), anche a quei giocatori cui vogliamo bene, ma la cui collocazione in campo, l’ostinazione a non saper dare una svolta al loro gioco, sta impedendo al Milan di fare un vero salto di qualità : Rodriguez e Kessie, lontanissimi dall’essere il terzino sinistro ed il centrocampista che cambiano il destino di una squadra, Suso e Bonaventura, due solisti che così non servono alla causa : parliamo di 150 milioni per tutti e 4 ; dobbiamo imparare a non considerare loro le colonne di domani, perché non lo sono. Con quella cifra lascio a voi i nomi assai più funzionali che potrebbero sostituirli e farci volare.

Le note positive:

-Conti : è esattamente ciò che non sa essere Rodriguez sulla sinistra! Arriva in fondo, crossa e segna! Il futuro.

-Caldara e Romagnoli: resto convinto che saranno i centrali sia della nazionale sia di un futuro Milan di ben altro livello.

-Bakayoko: se ci liberiamo di un centrocampo equivoco e gli affianchiamo due veri giocatori dai piedi educati, può tranquillamente essere il nuovo Desailly.

-Paquetá: sono convinto che sarà il trequartista che porterà il Milan dove gli compete.

-Piatek e Cutrone : ricordate Shevchenko e Inzaghi? Perché non potrebbero ricalcarne le gesta?

-allenatore: Gattuso ha restituito un minimo di autostima a molti, non tutti, giocatori mediocri. Ci ha messo la faccia quando la societa’ si trincerava dietro il silenzio e avrebbe dovuto parlare! Ma non basta. Ci serve un uomo capace di sfruttare il gioco d’attacco e in grado di blindare la difesa. Ci serve un uomo che non sbagli così spesso a leggere le partite ed i cambi. Nomi non ne faccio : li lascio a voi.