Un paracadutista vuole battere il record mondiale di ritardata apertura del paracadute durante un'esibizione; altimetro al polso, si lancia dall'aereo a caduta libera, segue attentamente le segnalazioni di quanto manca all'atterraggio; a 500 m di altezza gioisce per aver battuto il record, ma non gli basta, vuole strabatterlo... 400-300-200-100- niente il paracadutista non vuol saperne di aprire il suo paracadute; 50-40-30-10-5- 4 3-2- a questo punto la radio trasmette l'ultimo messaggio del paracadutista "... e per due metri che lo apro a fa?"

La morale di questa pseudo barzelletta, applicata alla situazione allenatore-Milan, insegna che ai dirigenti milanisti che oggi dichiarano "...a 4 giornate che serve cambiare allenatore?" bisogna ricordare che già dall'inizio del campionato la guida tecnica del Milan lasciava molto perplessi. A riprova cito i due miei articoli del settembre e ottobre 2018, il primo scritto dopo le prime 4 giornate di campionato, il secondo dopo la penosa sconfitta nel derby di andata.
Eppure tra alti e bassi il Milan -fino a ieri- era comunque stato capace di insediarsi al quarto posto della classifica e perfino al terzo fino al derby del ritorno.
Le cinque vittorie consecutive ottenute prima della partita con l'Inter avevano illuso la tifoseria, benchè anche in quelle partite non mancarono aspre critiche sul poco merito di come la squadra le avesse ottenute. La sconfitta dell'Inter ha marcato lo sconvolgimento psicologico della squadra, non solo incapace di reagire, ma addirittura privata dell'anima, come ammesso dal suo stesso allenatore.
La disperata ricerca di tamponare la crisi da parte di Gattuso ha messo a nudo la sua inesperienza e la sua incapacità di trovare una soluzione alla crisi; anzi l'allenatore, con la sua incertezza tattica, con il suo variare di schemi e formazioni e con il rivelare apertamente le sue insuperabili difficoltà ha allargato a macchia d'olio le problematiche, aggiungendo alle tante di natura tecnica, le non meno gravi di spogliatoio.

In una sola stagione, si sono verificati il mal di pancia di Higuain, la postura di Bakayoko, il disagio di Cutrone, Caldara e Conti spesso in panchina, la sceneggiata Kessie/Biglia, la vergognosa esposizione della maglia di Acerbi da parte dello stesso Kessie e di Bakaioko e l'espulsione di ieri del capitano della squadra Romagnoli, per aver deriso l'arbitro con un plateale battito di mani. E pensare che lo stesso Gattuso elogiava la coesione del suo Gruppo; ragazzi professionali, che si impegnavano ad ogni allenamento, che preferivano lo stare insieme alle loro giornate di riposo... ma per favore!

Adesso a 4 giornate dalla fine, i dirigenti -ma sottolineiamo che Maldini e Leonardo sono minimo corresponsabili di questa situazione- valutano l'opportunità di un avvicendamento, ma hanno forti dubbi per via dello scarso tempo rimasto.
Hanno avuto 34 giornate di campionato, hanno avuto 8 mesi per decidere, ma non l'hanno fatto e oggi è troppo tardi. Troppo poco il tempo a disposizione e poi per affidarsi a chi? Non certo a Giunti, che con la Primavera sta lottando per non... retrocedere; non certo a Leonardo, troppo scaltro per calarsi in una parte cosi rischiosa. Quale altro professionista vorrebbe la patata bollente Milan per un solo mese?

Eppure la classifica ancora non ha girato le spalle; abbiamo visto risultati clamorosi nelle ultime giornate e sono previsti atri confronti diretti tra le squadre in lotta per il terzo e quarto posto.
Per questo motivo Gattuso deve restare alla guida del Milan, perchè regalare ai tifosi la qualificazione alla CL sarebbe un uscita di scena da applausi, per lui e per molti dei suoi fedelissimi giocatori.