La trasferta di Roma, oltre alla quinta sconfitta dopo solo nove giornate, ha riproposto una squadra che sembra distratta e svogliata, priva di entusiasmo e di quella "forza agonistica", indispensabile per poter ottenere risultati positivi.

La colpa, questa volta, non è da attribuire all'allenatore o al modulo adottato, ma ai giocatori, poichè appare evidente che in troppi stiano giocando al di sotto delle loro capacità, quasi fossero estranei al progetto o peggio, desiderassero di essere ceduti.

Quando Mister Pioli, nella conferenza stampa del dopo partita, ha analizzato la partita ha dichiarato: "Sembra quasi che per i giocatori, vincere, perdere o pareggiare, sia la stessa cosa".
Una frase della massima gravità, che descrive perfettamente quanto il momento sia difficile e sia compito dei giocatori assumersi le proprie responsabilità. Forse si sta sottovalutando che questa squadra, così giovane, più che moduli e tattica, ha sempre bisogno di "stimoli", di essere "motivata", di tenere "alta la guardia", altrimenti qualsiasi avversario diventa imbattibile.
Mister Gattuso e il suo staff, lo avevano capito perfettamente, preferendo rinunciare a proporre gioco, esibendo un calcio semplive, tutti dietro la palla e pronti a ripartire, ma coesi per ottenere ogni singolo punto. Gli abbracci dopo ogni partita era la fotografia di quella squadra e tutti davano il massimo. 

A pochi mesi di distanza, avendo migliorato l'organico, perchè non assistiamo allo stesso impegno? Forse serve qualche ritiro punitivo? O forse il desiderio di cambiare squadra, come recentemente fatto da Bonucci prima e Higuain dopo, ha contagiato chi pensa di meritarsi Coppe, Vittorie e maggiori guadagni? 

Sono in troppi a non esprimersi come ci aspettiamo, è giunto il momento di tirarsi su le maniche e fare vedere quanto tengono a questa maglia e quanto valgono.
E' vero che sono giovani, ma in molti sono al Milan già da un triennio e non possono sempre scaricare le colpe su altri.