Il Milan di Elliott è una società seria, lungimirante, organizzata, con una proprietà ambiziosa e potente. Una proprietà che sta attuando pedissequamente quel Programma iniziato nel tardo berlusconiano, proseguito con l’intermezzo dei cinesi (a proposito, grigliate a parte, notizie da Mr Li?), e che ha un unico e imprescindibile obiettivo: RIDIMENSIONAMENTO. 

Dunque, i Nostri si stanno muovendo in maniera certosina e impeccabile per centrare l’obiettivo preposto, vediamo come:

  1. affidare la guida tecnica a Marco Giampaolo da Bellinzona vuol dire senza dubbio evitare di correre il rischio di portarsi in casa un allenatore Top, troppo costoso, troppo ambizioso, che avrebbe  potuto nientepopodimeno pretendere l’acquisizione di giocatori di personalità oltre i 23 anni (non sia mai!), se non addirittura top player (eresia!). Giampaolo è un allenatore che non è mai arrivato tra i primi otto in Seie A, registrando uno score da 1.3 punti di media, non pochissimo ma neanche troppo e quindi perfetto per chi ha come target quello di navigare nelle acque calme  di metà classifica. Il “Maestro di Calcio” caldeggiatissimo da Arrigo Sacchi (lo stesso che questo Agosto sosteneva che “il Milan è da Scudetto”, o che qualche tempo fa indicava Mister Mangia come maestro di didattica?) vanta inoltre un’altra skill imprescindibile per l’indentikit tracciato da Aivan Il Terribile: saper valorizzare i giovani giocatori per rivenderli ad un prezzo maggiorato, vedasi Torreira, Shick, Skriniar e compagnia cantante. Ma soprattutto la mossa geniale nell’ingaggiare un cotanto Mister, è privare una possibile rivale come la Samp del suo infallibile stratega; ditemi voi se non è lungimiranza questa!
  2. Il probabile acquisto di Stefano Sensi dal Sassuolo è un altro irrinunciabile tassello per completare il puzzle strategico della società: son sicuro che in pochissimi, se non i più arguti, abbiano mai pensato all’immediato e inesorabile indebolimento che verrebbe inflitto al Sassuolo Calcio - altra diretta concorrente diretta per il nono/decimo posto - togliendogli uno dei suoi pezzi pregiati. Altra mossa ineccepibile. Applausi.
  3. Ricercare in maniera matta e disperatissima giocatori giovani da rivendere: insomma, il non plus ultra del godimento gazidisiano, le Plusvalenze. Ossessione immarcescibile dei contabili di ogni Provinciale che si rispetti. A Casa Milan sanno bene, perciò, che entro il 30 Giugno un Donnarumma, un Suso o/e un Cutrone vanno venduti quasi ad ogni costo, se non si vuole rallentare quel percorso che ci dovrebbe precipitosamente avvicinare a Udinese e Atalanta (chiedo venia, quest’ultima rappresenta forse un modello sportivo e di business troppo ambizioso, troppo alto. Sorry).
  4. La probabilissima accettazione dell’esclusione dall’Europa League da parte dell’Uefa va nella direzione giusta; non si è mai vista una squadretta con i conti sballati porsi l’obiettivo di giocare una competizione diversa dal torneo nazionale; rischiando addirittura di dover allestire una rosa più ampia per far fronte al doppio impegno!

Insomma, questi sono solo alcuni punti dell’ineluttabile processo che sta portando verso una Provincializzazione della Società Ac Milan, processo che sta procedendo a gonfie vele senza esitazione alcuna. Niente e nessuno potrà fermarlo, né i Social né i probabili fischi di San Siro - a tal proposito prevedo una sontuosa campagna abbonamenti per la stagione 19\20.

Cari sodali di tifo, non siate pessimisti, dunque. Avete una Società con le idee chiarissime, con un programma dettagliato e determinatissima nel raggiungere l’obiettivo: la MEDIOCRITÀ.