MILAN VS FIORENTINA 1 a 3 (14' PULGAR (FI) su rigore, 66' CASTROVILLI (FI), 78' RIBERY (FI), 80' LEAO (MI) ).

Formazione del Milan: 4/3/1/2: G.Donnarumma, Calabria, Musacchio, Romagnoli, Hernandez, Kessiè, Bennacer, Calhanoglu, Suso, Piatek, Leao.

Nel secondo tempo per il Milan è entrato Krunic per Kessiè, Duarte per Piatek e Castillejo per Suso. Al 55esimo è stato espulso Musacchio per un fallo su Ribery. Al 70esimo Gigio Donnarumma ha parato un rigore a Federico Chiesa. Ribery è stato artefice di una grande prestazione che lo ha visto ricevere gli applausi anche dei supporter rossoneri. La curva del Milan ha lasciato lo stadio prima che finisse il match in segno di protesta contro la squadra e la società rossonera.

È un Milan demoralizzato, freezato, spento, distrutto, sportivamente parlando, quello che esce sconfitto a San Siro contro la Fiorentina dell'ex Montella. È stato un Milan molle, senza grinta, non andavano decisi sui palloni, i calciatori rossoneri sono stati troppo leggerini. Questa è una squadra senza anima, svuotata di tutte le sue energie, spaventata e insicura, che ancora è senza identità e che non sa cosa fare in campo. Sembra che contro la Fiorentina non abbia preparato la partita e non abbia studiato gli avversari. È andato in campo in maniera superficiale. È un Milan che è in modalità "camomilla con ghiaccio" quando dovrebbe essere in modalità "caffè bollente".

Il Milan ha incassato contro la Fiorentina la sua quarta sconfitta nelle prime sei partite di Serie A. Precedenti del genere per il Milan sono avvenuti nella stagione 1938/39, con la squadra rossonera che chiuse quel campionato di serie A al nono posto, e ancora prima nel 1930/31, sempre ottenendo lo stesso risultato. 

La situazione è critica. Il tifoso rossonero è raggelato e demoralizzato da questa situazione. E c'è anche un po' di timore. Tralasciando perdere gli haters che prevedono eventi apocalittici e la retrocessione, e che si commentano da soli, e gli inguaribili pessimisti cosmici, tuttavia questo Milan per come sta conducendo questa annata, se non dovesse esserci un cambio di rotta positivo a breve, rischia di finire sesto o ottavo a fine campionato.

E a proposito di cambi, la situazione di Giampaolo è in alto mare. Il coach abruzzese non è saldo sulla panchina rossonera. Maldini ha confermato il tecnico a fine partita davanti alle telecamere facendo intendere che non verrà esonerato. Tuttavia la situazione lontano dalle telecamere potrebbe essere diversa. Di certo un dirigente non può esonerare un allenatore in diretta televisiva. 

Il plenipotenziario rossonero ha suddiviso le colpe a tutti, società, tecnico e squadra, e ha dichiarato che vuole un faccia a faccia con i calciatori per analizzare bene la situazione. Bisogna vedere se la squadra è ancora con Giampaolo, se ha fiducia in lui e se lo segue. Il capitano rossonero Alessio Romagnoli ha dichiarato che saranno con Giampaolo fino alla morte, facendo intendere che la squadra ha fiducia nel suo condottiero.

Il campo però ha dato un altro responso, ovvero di una squadra imbambolata e senza una idea di gioco. Giampaolo ha dichiarato che ha fiducia nelle sue idee e che vuole andare avanti. 

Sapevamo tutti che con tanti giovani in rosa e in campo c'era il rischio che mancasse una leadership, un leader che potesse trascinare la squadra, e sapevamo anche che per il gioco di Giampaolo ci sarebbe voluto tempo, ma quello che realmente manca a questa squadra è il carattere. E questo carattere la squadra lo deve avere indipendentemente dal fatto che non riesca ancora ad applicare i dettami di Giampaolo e a mettere in pratica i suoi insegnamenti di calcio in campo. Non si ha la certezza assoluta che Giampaolo abbia le redini dello spogliatoio in mano. Sembra essere molto insicuro e timoroso, poco coraggioso, e questo può essere recepito dalla squadra per poi tramutarsi nei risultati disastrosi che il Milan sta raccogliendo.

Bennacer ha perso una palla che poi ha dato il via all'azione che ha portato al rigore della Fiorentina e al primo gol della squadra viola. Suso, che andrebbe messo in panchina, è come sempre un pesce fuor d'acqua nel ruolo di trequartista. Non velocizza mai l'azione, non verticalizza, non riesce a giocare per vie centrali, e non si è mai reso pericoloso se non con un tiro da fuori area andato di poco alto.

L'unica nota positiva del Milan è Leao, autore di un gol spettacolare che lo ha visto saltare con una serpentina tre uomini viola per poi di sinistro rasoterra fare centro. Questo è un elemento interessante, ha fatto un gol da campione e deve essere titolare.

Giampaolo è comunque sul filo del rasoio. I nomi che circolano per una sua eventuale sostituzione corrispondono ai nomi di Spalletti, Ranieri, Allegri e Rudi Garcia. Si è ipotizzato di un ritorno di Gattuso ma è alquanto improbabile. Per lui potrebbe profilarsi la possibilità di andare al Genoa al posto di Andreazzoli.

Stando alle dichiarazioni ufficiali, Giampaolo resterà sulla panchina del Milan, ma di questo passo, se continua così, sarà destinato a restarci per poco tempo. Se ci sarà ancora Giampaolo sulla panchina del Milan contro il Genoa, il coach rossonero contro i liguri dovrà portare a casa i tre punti, altrimenti l'esonero sarà inevitabile.