Domenica i rossoneri saranno ospiti della Roma all'Olimpico. Che destino curioso quello dei giallorossi! Nel giro di pochi minuti e una partita, sono passati dalla prospettiva di una sonante vittoria a Bergamo (campo tosto, come ha potuto constatare la Juventus) a un'imprevista rimonta e a un mazziatone, altrettanto imprevisto, a Firenze. E' un crollo che rende ancora più insidiosa la trasferta del Milan, perché se la Roma non è così forte da dettare legge all'Atalanta, è difficile che sia messa tanto male da crollare 7-1 con la Fiorentina. Sì, credo che il Milan debba diffidare di quella che poteva apparire una grande squadra, nel momento in cui stava spianando l'Atalanta, mentre ora può apparire un impegno abbordabile, soprattutto dopo l'eliminazione di Coppa Italia. Nonostante tutto, considererei un risultato positivo un pareggio, che muoverebbe la classifica e terrebbe indietro un'autorevole avversaria nella corsa alla Champion's.

In semifinale di Coppa Italia il Milan troverà, per il secondo anno consecutivo, gli aquilotti della Lazio, che hanno eliminato l'Inter ai rigori. Mi chiedo se i rossoneri siano stati favoriti o sfavoriti dall'esito di Inter - Lazio. Difficile dirlo, perché l'Inter è terza in campionato, ma viene da alcuni risultati negativi e giovedì contro i biancazzurrri è sembrata un po' confusionaria. Di certo sarebbe stato affascinante e stimolante un derby in semifinale, ma un'eliminazione avrebbe mandato i rivali cittadini in finale. Diciamo che, quando si gioca una competizione a eliminazione diretta, l'avversario è sempre il peggiore e nello stesso tempo il migliore possibile, perché tanto non puoi fare nulla per cambiarlo e, se vuoi andare avanti devi eliminarlo. Credo che anche Confucio non dissentirebbe sulla questione.

In questa sessione di mercato il Milan ha portato a casa due rinforzi che fanno ben sperare. Paquetà, almeno per quello che si è visto fino a qui, si sta rivelando un giocatore di calcio e non un figurino da playstation come André Silva. Piatek ha steso il Napoli con un devastante 1-2 in occasione del quale mi ha ricordato Rummenigge. Se solo valesse il 70% di Karl Heinz, sarebbe un grande acquisto, come potremo giudicare nelle prossime settimane.

I rossoneri hanno provato a completare la squadra con acquisti alla Bakayoko, ovvero in prestito, anche oneroso, e con diritto di riscatto. Non potevano fare altrimenti, visto che il Fair Play Finanziario ha assegnato un termine per rientrare nei parametri che, se non è a breve scadenza, esiste e costituisce una deadline da non trascurare. Certi acquisti, insomma, potranno essere definitivi, solo se ci sarà la qualificazione alla prossima Champion's League. Il problema è che Carrasco, come Deulofeu e Saint-Maximin, non sono giocatori da rilanciare, come lo era Bakayoko questa estate, per cui i club di rispettiva appartenenza non avevano motivo di darli in prestito senza avere la certezza di incassare. Il diritto di riscatto favorisce solo il club che acquista il giocatore a titolo temporaneo, perché solo l'obbligo garantisce il club di provenienza, rivelandosi di fatto una cessione con pagamento differito. No, erano operazioni improbabili, senza giocare d'azzardo dando per ottenuta una qualificazione alla Champion's ancora lontana.

Dedico il finale a Mattia De Sciglio, un altro figurino da playstation come André Silva, il cui portamento elegante ha fatto credere che avesse classe. Il ragazzo non chiude neanche a puntargli contro il  mitra e sui cross calcia come se avesse i mattoni forati al posto dei piedi. Dopo aver visto arrivare dalla Juventus Bonucci e Higuain, è stato un toccasana vedere come De Sciglio mostrava il suo valore in Coppa Italia, facendo sì che ogni milanista si levasse a dire: "Questa è una fregatura e l'abbiamo data noi ai bianconeri!". Anche perché questo fenomeno del calcio puntò i piedi per essere ceduto in bianconero, dato che il Milan era troppo poco per la sua immensa classe.
A ben pensarci, non ci fa una bella figura neppure Allegri, che al Milan pretese di spendere i soldi della cessione di Boateng per Matri e che alla Juventus ha puntato i piedi per avere De Sciglio.