25 Marzo 2017. Il futuro presidente rossonero Li Yonghong dichiara che i soldi per comprare il Milan ci sono, e che l’ultima tranche arriverà da un prestito di 320 milioni da parte del fondo Elliot, un’azienda americana che gestisce gli hedge fund con asset in gestione per 31 miliardi di dollari. La trattativa tra Fininvest e Li nei giorni precedenti era arrivata ad una situazione di stallo, dopo l’ennesimo rinvio e sempre più dubbi sulla effettiva affidabilità finanziaria del compratore. Tuttavia il deus ex machina della situazione fu uno e uno solo: Marco Fassone, che riuscì a coinvolgere il fondo Elliot per sbloccare una volta per tutte la contingenza. Il Milan si ritrova quindi con una nuova proprietà e un nuovo CdA, composto per lo più di uomini di fiducia del fondo americano, con uno spauracchio che non fa dormire sonni tranquilli il presidente Li Yonghong: la scadenza per la restituzione del prestito previsto per Ottobre del 2018. Dopo un’annata di spese enormi sul mercato senza riscontri sufficientemente positivi da parte della gestione tecnica sportiva e dopo un magro raccolto in fatto di sponsor e per la poco efficace presenza in terra cinese di Milan China i dubbi sulla tenuta di questa struttura societaria aumentano sempre di più in funzione dell’avvicinamento alla deadline di Ottobre. La posizione di Mirabelli secondo molte voci si ritrova ad essere in discussione dopo aver accumulato tra spese e entrate un saldo negativo di 158,60 milioni di euro e ritrovare la squadra nella stessa situazione dell’anno scorso, ovvero lottare per un posto in Europa League. Al contrario quella di Fassone è in bilico solo a parole, poiché invece in pratica è considerato forse l’unico della società AC Milan ad avere il posto assicurato, almeno finchè ci sarà Elliot in sella. Considerato infatti l’uomo più fidato del fondo di Paul Singer, avendo portato in dote alla società rossonera proprio il fondo americano, al momento della costituzione della nuova composizione societaria, sembra che nel contratto di Marco Fassone ci sia una clausola che ne dichiara l’illicenziabilità, assicurando quindi la continuità per l’amministratore delegato nel Milan. Vista l’estrema difficoltà nell’arrivare al rifinanziamento del debito (Li non offre abbastanza garanzie) probabilmente le quote dell’ AC Milan passeranno totalmente in mano ad Elliot , rafforzando ancora di più la posizione di Fassone all’interno dell’organigramma societario. Le possibili soluzioni potranno essere fondamentalmente due, la prima più difficile, vista la natura stessa di Elliot : il Milan passerà ad Elliot e deciderà di tenerlo, vista la passione calcistica del figlio di Singer, e in quel caso Fassone rimarrà ad oltranza secondo il suo contratto, a meno di rinnovi. Nella seconda soluzione Fassone rimarrà in capo anche nell’interregno durante il quale Elliot cercherà un compratore definitivo per la società rossonera. Il teorico compratore poi si riserverà la scelta di tenere (poco plausibile) o scegliere qualcun altro per la guida del Milan. Una cosa è certa ad oggi, Fassone non può essere sostituito, nonostante alcune scelte che si sono rivelate non in linea con i proclami di inizio anno, soprattutto per quanto riguarda la costituzione di Milan China, la spinosa faccenda sponsor e i problemi di bilancio, con la principale complicità della scellerata gestione degli ultimi anni da parte del duo Berlusconi-Galliani, che porterà a sanzioni da parte dell’UEFA dopo il sempre più probabile settlement agreement e conseguenti limitazioni sul mercato, rischiando di far cadere il Milan, mettendo in conto tutti i fattori, in una spirale da cui non sarà facile rialzarsi.