MILAN-NAPOLI 0-1 (49' POLITANO) 92' ESPULSO REBIC (MILAN)
FORMAZIONE MILAN: 4/2/3/1: G.DONNARUMMA, DALOT, GABBIA, TOMORI, THEO HERNANDEZ, KESSIE' (21'ST MEITE'), TONALI, CASTILLEJO (15' ST SAELEMAEKERS), CALHANOGLU (15' ST BRAHIM DIAZ), KRUNIC (15' ST REBIC), LEAO. COACH: PIOLI

Premettiamo subito che è stato un Milan poco concreto, efficace, poco preciso e sterile, troppo sterile sotto porta. E' un Milan che è inciampato e ha così riportato una sconfitta contro il Napoli. Poi c'è anche il pessimo arbitraggio che influisce sulla partita, sui nervi e sull'umore dei calciatori che poi si riflettono e influenzano in negativo le prestazioni in campo. Quindi un brutto Milan unito ad un pessimo arbitraggio del signor Pasqua di Nocera Inferiore, provincia di Salerno in Campania, hanno portato a questo risultato, che ha visto il Napoli battere il Milan a San Siro per 1 a 0 con l'ex Gattuso in panchina per i partenopei.

A prescindere dagli errori, di base, è già di per sé assurdo che un arbitro di una determinata provincia diriga una gara di una squadra della città appartenente alla sua stessa regione. Lo stesso Fabrizio Pasqua ha arbitrato Benevento-Milan che ha visto Tonali beccarsi un ingiusto rosso. Senza volere fare polemica, ma è alla base che è proprio sbagliato. Sembra quasi una provocazione mandare un arbitro della stessa regione di una squadra in campo. Sono designazioni da evitare perchè poi si rischia di creare polemiche.

Quando i rigori ci sono bisogna darli. Sempre. Anche se sono tanti rigori. Se ci sono è giusto darli. C'era un fallo netto di Bakayoko su Theo Hernandez ma rigore non dato al Milan. Evidentemente la campagna mediatica fatta contro i rigori dati al Milan che c'erano sta dando i suoi frutti. L'espulsione di Rebic sembra un po' generosa ma di certo era più da espulsione questo fallo da rigore di Bakayoko su Theo Hernandez.

La colpa è della società Milan, che preferisce non proferire verbo. Chi tace acconsente. Per cui la società Milan deve farsi sentire, deve contestare certi arbitraggi, designazioni ed errori nei confronti dei rossoneri, altrimenti è come se si accettassero tutte le ingiustizie. Questo atteggiamento negativo della società fa danno ai calciatori, che possono non sentirsi in qualche modo tutelati e da certi errori depauperati in dei risultati che sono costati impegno e sacrificio. E se i calciatori del Milan non si sentono in qualche modo protetti dalla società, è normale che aumenta le tensione nervosa, ci si sente soli contro tutti e poi proprio per questo nervosismo dovuto a certi errori che si subiscono, possono poi influenzare negativamente anche la prestazione sportiva della squadra, perchè mentalmente si è poco sereni.
Colpa di questa sconfitta è anche del Milan che ci ha messo del suo. Primo tempo davvero noioso con le squadre che sembravano studiarsi ma senza che nessuna delle due riuscisse ad affondare il colpo. Leao è stato davvero inguardabile. Svogliato e poco cinico e freddo sotto porta. E' sterile. Un tiro dal limite dell'area respinto in due tempi da Ospina e una occasione ghiotta mancata da dentro l'area napoletana su ottimo servizio di Rebic. Secondo tempo un poco più frizzante ma nulla di trascendentale.

Leao sono 14 match che non segna. E' troppo anche se giocasse sempre attaccante esterno. Figuriamoci per una prima punta. Essere a secco da 14 match significa diventare a tutti gli effetti un problema per la tua squadra e non una risorsa. E Leao in questo momento, questo Leao che offre queste scialbe prestazioni, è un problema per il Milan.
Il problema del Milan è l'attacco. Mancano le prime punte. Ibrahimovic ha ormai 40 anni e Mandzukic non è mai stato un grande goleador e non è una vera prima punta. Lo può fare ma è anche un attaccante esterno. Quando non ci sono questi due, le prime punte le fanno Rebic e Leao, due adattati, che però non sono incisivi come dovrebbero. Il Milan se vuole crescere e fare un salto di qualità deve prendere due prime punte vere, bomber d'area, goleador duri e puri. Questo manca nella rosa del Milan e si sente.

Il gol di Politano è nato da un contropiede improvviso per una palla persa a centrocampo da Castillejo. La difesa stava troppo alta perchè con un lancio Politano si è trovato davanti a Gigio Donnarumma, che non ha potuto fare nulla sul diagonale del calciatore del Napoli. 
Gigio Donnarumma che a fine match ha sbroccato contro la panchina del Napoli, protagonista di continue provocazioni. Gigio Donnarumma che aveva la fascia di capitano. In particolare nel secondo tempo dalla panchina del Napoli, e in particolare dal team manager dei partenopei Matteo Scala, arrivavano continue provocazioni verbali. Poi Gigio si è calmato ed è stato accompagnato negli spogliatoi dal team manager del Milan Andrea Romeo. Un team manager, dirigenti, come lo staff tecnico, sono anche educatori. Un conto è la provocazione, che è anche divertente, a mo' di sfottò e di sfida, come quella che avviene tra il portiere e il rigorista, per cercare di provocare e distrarre il calciatore che batte il rigore, e un conto sono dei dirigenti che provocano a parole dei calciatori in campo. Non è sportivo. Immaginatevi se lo avesse fatto Romeo o un Paolo Maldini. E' impossibile che accada, però provate ad immaginare le polemiche che si sarebbero create. Ci vuole anche compostezza e classe. Non siamo all'oratorio e non ci sono ragazzini o bambini da educare, per cui un po' di garbo e di rispetto per gli avversari, specie se battuti bisogna averlo. Dinamiche e situazione da campo che finiscono lì, in campo.

Il Milan ha fatto 5 tiri in porta contro i 4 tiri in porta fatti dal Napoli con i 13 tiri totali fatti dal Milan e i 15 dai partenopei. Il Milan ha fatto più possesso palla, il 56% contro il 44% del Napoli. In genere il Milan quando fa più possesso palla poi perde il match. Quando fa meno possesso palla degli avversari vince. Non sempre, ma spesso è così.

Il problema del Milan è stata la sterilità offensiva. Calhanoglu, che comunque è reduce da un infortunio e dal Covid ancora non torna in forma. Infatti non si è acceso e a parte un tiro a giro alto nel primo tempo di piatto, non ha avuto spunti degni di nota. Anche Kessié stranamente sottotono. Forse anche un po' di stanchezza per l'ivoriano. Buono il rientro dal primo munito di Gabbia. Tomori è stato il migliore della difesa. Theo e Dalot sottotono. Bene Meitè, che ha recuperato molti palloni. Buona prova anche di Tonali, in entrambe le fasi. Sua la punizione insidiosa che ha portato ad un colpo di testa di Rebic neutralizzato da Ospina. In attacco, dalla trequarti in su, pessime prestazioni da parte di tutti.
Urge un cambio di passo ma soprattutto cominciare a recuperare qualche infortunato. E' assolutamente fondamentale. Non si può sempre giocare in emergenza. Praticamente questo campionato lo stanno giocando più le riserve del Milan che i titolari. Ormai l'Inter ha vinto lo scudetto. Il Milan si tenga stretta la qualificazione in Champions e punti tutto sull'Europa League, la cui vittoria darebbe automaticamente la qualificazione in Champions League, in modo da prendere due piccioni con una fava. Dopo 24 rigori nei preliminari contro il Rio Ave, e dopo essere accessi all'Europa League in questo modo, l'Europa League deve essere un obbiettivo da vincere.

MIGLIORI IN CAMPO: TOMORI, GABBIA, TONALI
PEGGIORI IN CAMPO: LEAO, REBIC, CASTILLEJO
VOTO ALLA PRESTAZIONE DELLA SQUADRA: 5