LILLE vs MILAN 1-1 (46' CASTILLEJO (MIL), 65' BAMBA (LIL) )
FORMAZIONE MILAN: 4/2/3/1: G.DONNARUMMA, DALOT, KJAER, GABBIA, THEO HERNANDEZ, TONALI, BENNACER, CASTILLEJO, CALHANOGLU, HAUGE, REBIC. COACH: BONERA (SOSTITUISCE PIOLI ASSENTE PER COVID 19 COME IL SUO VICE MURELLI)
SOSTITUZIONI: 61' ST BRAHIM DIAZ PER CALHANOGLU, 61' ST COLOMBO PER REBIC, 77'st KRUNIC PER HAUGE

Prova di maturità. La squadra doveva saper dimostrare di sapersi comportare bene anche senza il suo maestro in campo, Zlatan Ibrahimovic, assente per infortunio. C'è rimpianto perchè il Milan doveva vincere, tuttavia, specialmente nel secondo tempo, c'è stata una crescita importante da parte della squadra, e soprattutto dei giovani Matteo Gabbia e Sandro Tonali che fa ben sperare per il futuro prossimo.

Ad inizio match c'è stato un minuto di raccoglimento per ricordare il leggendario Diego Armando Maradona, scomparso a 60 anni per uno scompenso cardiaco. Se ne va così una stella di prima grandezza, una delle più luminose in assoluto del mondo dello sport e del calcio. I
l Napoli, la cui piazza considera Maradona una divinità, dedicherà il proprio stadio al Pibe de Oro. Tutto il mondo del calcio è stato sotto choc nell'apprendere la notizia. Maradona è morto a casa sua, a Tigre, il 25 novembre del 2020. E' morto, per uno strano scherzo del destino, lo stesso giorno di George Best, altra leggenda del calcio, e Fidel Castro, elemento di spicco e storico politico cubano a cui Maradona era legato da amicizia e ammirazione. Maradona è stato un personaggio controverso, amato alla follia come calciatore, ma criticato come uomo. Viene considerato discutibile per i suoi eccessi come droga e alcol, per i problemi con il fisco, e per le sue relazioni difficili con la proprie partner, tuttavia il suo talento calcistico è stato capace di unire il popolo argentino e quello napoletano soprattutto come nessuno era mai stato in grado di fare. Ha dato gioia ed ha lasciato un segno indelebile nella storia del calcio. E' stato percepito come un uomo che portava con sé il riscatto sociale dalla povertà. Veniva dalla povertà e veniva percepito come un uomo del popolo, amato perchè rappresentava e dava speranza a chi veniva da storie di povertà. Era idolatrato da tutti, in particolare dagli ultimi, che avevano così uno di loro, che aveva vissuto i loro stessi disagi, da ammirare e come punto di riferimento. E' stato il riscatto sociale di un popolo. Napoli, con il quale vinse due campionati italiani, 1 coppa italia, 1 supercoppa italiana e 1 coppa Uefa, lo avrà per sempre nel cuore.

Dopo questa menzione doverosa per la morte di Diego Armando Maradona, tornando al match Lille vs Milan, come scrivevo, c'è rimpianto. Ci deve essere rimpianto perché il Milan deve puntare sempre a vincere, per cui non si deve sentire assolutamente appagato da questo pareggio. Al tempo stesso non bisogna disprezzarlo. Il Lille è una squadra ostica, che sta ben figurando anche nel massimo campionato francese, corrono tantissimo, pressano, è una squadra tecnica ma molto forte fisicamente. 

Il Milan ha fatto più possesso palla. Soprattutto nel primo tempo. C'è stato il possesso palla, ma è mancata lucidità, cattiveria e cinismo sotto porta. C'è stata una azione di Hauge in contropiede dove nel primo tempo si è sprecata una azione che poteva essere molto pericolosa perchè c'era la possibilità di servire Rebic sotto porta e libero in area. Hauge ha sprecato male non riuscendo a servire il croato. Nel primo tempo il Milan tuttavia non ha subito pericoli particolari dal Lille, se non un tiro di Araujo parato da Gigio Donnarumma. Nel primo tempo c'è stato qualche errore di Tonali in impostazione. Nel secondo tempo l'ex Brescia è cresciuto tantissimo, ha preso coraggio ed é stato artefice di un passaggio filtrante davvero notevole che ha imbeccato Rebic in maniera perfetta, che di sinistro, di piatto ha servito Castillejo che di piatto, di sinistro, anticipa il suo marcatore e fa uno a zero.  Nel secondo tempo è cresciuto molto anche Theo Hernandez, autore di un' azione sulla fascia con relativo tunnel all'avversario che ha permesso al Milan di procurarsi un calcio d'angolo. Gabbia è stato artefice di una buona prova, anche molto fisica. Notevoli due anticipi di testa a liberare la difesa rossonera.

Hauge poteva fare meglio, così come Rebic e Calhanoglu, ma tuttavia è incoraggiante vedere la crescita della squadra, in particolare nel secondo tempo. Quando non c'è Ibra l'assenza in avanti inevitabilmente si sente. Ibra è il fulcro dell'attacco rossonero. E' il giocatore più cercato dai compagni. Fa tutto in attacco. Tiene palla, fa salire la squadra, va a contrastare nel gioco aereo a centrocampo, garantisce centimetri, apre varchi per i compagni che si inseriscono, fa rifiatare la squadra, dà sicurezza ai compagni, segna e fa segnare. Quando non c'è Ibra, non essendoci un calciatore con le sue caratteristiche, la manovra offensiva deve essere più coesa e immediata. Rebic, Colombo, sono elementi che non giocano spalle alla porta o di sponda come Ibra, per cui bisogna essere più corali in avanti, andare più dentro l'area avversaria, specie con gli esterni. Rebic, Colombo, lo stesso Leao quando sarà, quando giocano punte centrali, vanno considerati come dei finalizzatori, perché non fanno lo stesso gioco di Ibra. Non tengono la palla per fare rifiatare, se non vicino l'area, non si portano via due marcatori o tre come fa Ibra, per cui deve essere un qualcosa di più immediato e dinamico. Ibra anche fuori area tiene palla, indica movimenti, fa salire la squadra, permette di riorganizzarsi, chiama la giocata e così via. Con Ibra, riuscendo lui a prendere tempo, si ha più possibilità di ragionare durante una azione offensiva. Senza Ibra, come nel caso del gol di Castillejo, c'è bisogno di profondità e velocità. E cinismo. Come si è avuto in occasione del gol e come è mancata in un'altra occasione con Hauge.

Gabbia sul gol del Lille poteva fare meglio su David che ha poi propiziato il gol di Bamba, tuttavia è l'unica macchia in una partita disputata positivamente. Con Ibrahimovic probabilmente avremmo vinto. Dobbiamo essere più concreti sotto porta. La squadra deve imparare ad addormentare la partita e dopo che va in vantaggio mantenere la stessa intensità e provare a chiuderla. E' ora di crescere anche sotto questo aspetto. Si deve imparare ad ammazzare la partita e dopo il vantaggio voler subito raddoppiare e giocare come se si fosse ancora sullo 0 a 0.

Il Milan riesce a tenere il possesso palla. Kjaer è sempre un baluardo ed è il leader nella difesa rossonera. Il Milan non subisce molto. C'è bisogno di essere più cinici sotto porta e più continui specie quando si va in vantaggio. Lì il Milan deve imparare ad alzare i ritmi, addormentare gli avversari per poi colpirli e chiudere la partita.

Senza Ibra, il Milan, nonostante non può essere contento di un pareggio, tuttavia riesce a pareggiare contro un  Lille che è una squadra difficile, ostica e rognosa, in trasferta.  Non c'era Ibra, non c'era Kessié, non c'era Romagnoli, non c'era Calabria, non c'era Leao, tuttavia il Milan ha dimostrato di poter contare anche su altri elementi capaci di non sfigurare. Ci si aspettava di più da Dalot, che si è visto poco e non è stato molto efficace su Bamba durante l'azione del gol del Lille. E' entrato bene in partita Brahim Diaz, che ha garantito sempre la solita frizzantezza alla manovra rossonera. Questo pareggio in Europa League non è comunque da buttare. Il Milan è secondo nel suo girone. Se continuerà a crescere e diventerà più concreta sotto porta, questa squadra si libererà finalmente dall'etichetta di Ibra-dipendente. 

MIGLIORI IN CAMPO: TONALI, KJAER E CASTILLEJO

PEGGIORE IN CAMPO: CALHANOGLU, HAUGE E DALOT

VOTO ALLA PRESTAZIONE DELLA SQUADRA: 6+