Nella mattinata di oggi il Milan è stato chiamato dinanzi alla camera giudicante dell'Union of European Football Association per l'udienza a causa del doppio no ricevuto dallo stesso comitato per il "Voluntary" ed il "Settlement Agreement".

Nell'Adjudicatory Chamber dell'UEFA sono stati presenti l'amministratore delegato Marco Fassone, l'avvocato Roberto Cappelli (responsabile della task force rossonera) ed il direttore finanziario Valentina Montanari.
L'unico assente è stato Umberto Lago, economista capo del Fair Play Finanziario, oltrechè a Massimiliano Mirabelli ed il presidente Li Yonghong. Per quanto riguarda la sentenza potrebbe arrivare tra 48/72 ore (si ipotizza anche un rinvio del giudizio da parte della stessa camera giudicante al fine di avviare un nuovo patteggiamento).


ED IL SOCIO DI MINORANZA?

Pare che nell'udienza odierna non sia stato citato il famigerato socio di minoranza, presente in incognito. Con costui (che potrebbe essere uno tra John Fisher e Stephen Ross) esiste una liquidità tale da rifinanziare il debito col fondo Elliott.
Inoltre il nuovo partner potrebbe pian piano prendere possesso dell'intera quota di maggioranza, diventando il nuovo presidente del Milan. In caso di dileguamento da parte del socio e di mancati pagamenti di Li, il fondo può rilevare l'intero pacchetto azionario dei rossoneri.
Con il Milan escluso dalla prossima Europa League, Fassone e company faranno ricorso al TAS di Losanna.


​FASSONE: "SIAMO STATI ASCOLTATI. ATTENDIAMO LA DECISIONE"

Ad udienza conclusa l'A.D. rossonero Marco Fassone ha parlato su tutto quello che è successo in quelle due ore: "C’è stato un bel contraddittorio con i membri dell’Adjudicatory Chamber, durato circa due ore e siamo stati ascoltati. Attendiamo la decisione. Chiediamo che il Milan venga valutato in coerenza con le decisioni prese in altre occasioni del FPF. Il fatto di rimandare il nostro caso all’Adjudicatory Chamber sia differente rispetto a come sono stati trattati altri casi".

Sulla sentenza del weekend: "Non ci è stato detto quando arriverà la sentenza, che sarà abbastanza veloce. Non abbiamo avuto ulteriori riferimenti da parte del presidente. Non voglio andare a esprimere giudizi prima. L’AC è composta da personaggi di altissimo profilo il tempo per valutare il caso e le nostre memorie, oltre a quello che abbiamo espresso verbalmente questa mattina. Eventualmente, la commenteremo dopo".
Per quanto riguarda il ricorso al TAS: "Come sempre dipenderà dalla decisione che verrà presa. Se sarà una decisione eccessivamente penalizzante, la strada dell’appello è possibile".
Sul socio di minoranza: "Non posso dire nulla, sono fatti che riguardano l’azionista, come tanti di quelli discussi oggi. Abbiamo scelto una linea composta da fatti certi e non di supposizioni. Speriamo che vengano valutati i fatti e non le congetture".

Infine sul mercato: "Mirabelli sta lavorando dietro le quinte, non è andato al mare a prendere il sole. Le sentenze possono modificare il budget, abbiamo un piano A e un piano B e ci muoveremo di conseguenza".