Quando si è arrivati molto in alto bisogna essere consapevoli che, se si cade, il dolore sarà proporzionale all'altezza. 
E' da questa considerazione che voglio partire per analizzare la situazione del Milan e, in modo particolare, di quel "malumore" oramai incontenibile che sta avvolgendo i tifosi Milanisti, stufi di vedere vincere le altre compagini.

Abbiamo sempre sostenuto la nostra squadra, la storia lo racconta, sia nei momenti belli, quando è facile, sia in quelli bui. 
La nostra presenza e il sostegno garantito, sono forse la nota più positiva per questo Club che ha sempre ambito ad occupare stabilmente i vertici nazionali ed internazionali, ma che i risultati sportivi degli ultimi anni, non confortano.
E' da NOI, dalla tifoseria, che deve partire la consapevolezza che il Milan tornerà a vincere, che riusciremo ad aprire nuove cicli e come già successo in passato, coloreremo il mondo di rossonero.

Certamente la pressione, mediatica e non, che avvolge tutto l'ambiente, non prospetta vie d'uscita, ma voglio allontanare questa "depressione", questo "vedere tutto negativo", poiché a mio parere, anche se a molti sembra impossibile, il periodo peggiore è alle spalle.

Gli ultimi anni della gestione Berlusconi sono stati costellati da "sbagli", dissidi interni e dalla necessità del "Presidentissimo" di vendere un "piacere" che, una gestione non certamente ottimale, aveva prodotto costi troppo alti anche per uno degli uomini più ricchi del mondo.
Chiudere un ciclo di vittorie, senza proiettare la Società verso il futuro, senza un progetto per lo stadio di proprietà, senza basi "sicure" è stato l'inizio di una caduta impossibile da fermare.
La rosa di giocatori, era formata da qualche giovane proveniente dal vivaio, da prestiti e da atleti ormai giunti a fine carriera. In tre anni la squadra è stata totalmente rifatta, con moltissimi acquisti, giovani e giovanissimi. Sbagli certamente ne sono stati fatti, ma fa parte della vita e del lavoro. La base c'è ed è solida, non servono più stravolgimenti, ma saranno sufficienti pochi acquisti "mirati" ad ogni sessione di mercato. 

Lo sbaglio nella scelta di un allenatore non giustifica il desiderio di arrendersi o di cercare colpevoli fra chi rappresenta il MILAN oggi, senza lasciargli il tempo di dimostrare se e quanto valgono. Fissare obbiettivi oggi sarebbe più dannoso che utile.
Tutto subito, raramente accade in ambito sportivo, non solo per demerito della Società che tifiamo, ma perchè le rivali hanno saputo lavorare nel modo migliore e le vittorie sono sempre frutto delle programmazioni.
A noi tifosi spetta il compito di nascondere in un armadio "virtuale" tutte le coppe, di far finta di dimenticarle, gridando il nostro desiderio di non vivere nei ricordi, ma di spingere per aggiungere altre vittorie.
Fino a quel giorno faremo ardere il desiderio di tornare in alto, molto in alto, ed arricchiti da questa ulteriore lezione sarà difficile farci cadere.

Quello che abbiamo vinto, lo sappiamo, tutto ciò che vinceremo, sarà davanti a noi.
FORZA MILAN