Il ritorno degli ottavi di finale di Europa League vale per il Milan molto di più che il passaggio ai quarti di finale della competizione.
Il Milan si gioca parte della propria credibilità europea e lo fa dopo una serie di tredici risultati utili consecutivi, interrotta una settimana fa a Milano contro l'Arsenal e ripresa domenica scorsa a Genova grazie al primo gol in campionato di Andrè Silva, siglato al 94'. La rete dell’attaccante lusitano ha avuto un triplice effetto: ha sbloccato il numero 9 in campionato; ha riportato il Milan a meno 5 dall’inter e a meno 6 dal quarto posto (con il derby da recuperare) e ha convinto Gattuso a giocarsi il tutto per tutto a Londra con le due punte.

La prima battaglia da vincere sarà come sempre contro la stampa e i media che, in un clima reso teso dal risultato sportivo dell'andata,contaminano l'ambiente con le puntuali e ormai stancanti insinuazioni sul futuro di Donnarumma, messo in ballo nuovamente da chi fa i propri interessi senza badare a quelli del ragazzo, della Nazionale e del Club che lo ha lanciato a 16 anni e per il quale ha firmato da pochi mesi il rinnovo di contratto fino al 2021. La stessa stampa che finora non è ha indovinata una sul passato, sul presente e sul futuro del Milan: per ricordarne una, in estate doveva partire Donnarumma ed è arrivato Bonucci più altri 10 giocatori.

La seconda battaglia, quella più importante, il Milan dovrà sostenerla all'Emirates Stadium, davanti a 60.000 spettatori, provando a sferrare il colpo di grazia alla trita, e ritrita, carriera di Wenger, a cui Gattuso potrebbe dare la stangata finale. Se è vero quanto da più parti si vocifera, il Milan scenderà in campo con le due punte, cercando finalmente di occupare tutta l'area dei Gunners, mettendo pressione dal primo minuto alla traballante difesa dei “cannonieri”, aspettando pazienti quel varco che possa miracolosamente riaprire il discorso qualificazione.

Se Gattuso sceglierà Zapata al posto di Borini sulla destra avrà le sue ragioni, e se schiererà Montolivo al posto di Biglia, significa che noi tifosi non abbiamo ancora capito niente. Di una cosa può star certo però Gattuso, i milanisti veri sono con lui, lo sostengono e credono fermamente in ogni sua scelta, coscienti del bene che Rino vuole al suo Club e ai suoi tifosi, diversamente da quegli allenatori che invece di essere riconoscenti al Milan per potersi comunque giocare i Quarti di Champions League, vengono allo scoperto solo quando devono risaltare i propri meriti e mai quando devono confessare le proprie mancanze e responsabilità.

Impresa araba quella del Milan, a partire dal PSG che non molla Donnarumma, passando dalla "nuova" cordata araba che vorrebbe rilevare la maggioranza del Club, fino all'Emirates Stadium di Londra. Intrecci arabi per il presente ed il futuro del Milan, mentre il Comandante Gattuso chiede umiltà alla squadra, concentrazione ai propri uomini e una dimostrazione di "rabbia" e di orgoglio, una prova di coraggio che possa mettere a tacere, per un bel pezzo, tutte le voci che circolano attorno alla squadra per risaltare, finalmente, i meriti di Gattuso, ottenuti sul campo con il gioco e con i risultati, a discapito di tante belle risate che, nel recente passato, non hanno portato punti e hanno tenuto a terra i sogni dell’ormai ex sfiaccato aeroplanino Milan.