Direi che oggi a Udine il Milan ha violato l'articolo 527 del codice penale, in virtù del quale viene punito chiuque in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni. La fattispecie c'è tutta, in quanto:

1) la prestazione è stata oscena;

2) lo stadio del Friuli è un luogo aperto al pubblico.

Certo, i rossoneri potrebbero sostenere che mancano dolo e colpa, visto che non hanno fatto schifo a bella posta e che ce l'hanno messa tutta, per cui ne uscirebbero puliti per manifesta incapacità pedatoria. Sarebbe, comunque, una scappatoia disonorevole.

Pellegatti, in uno dei suoi consueti momenti di entusiasmo, aveva detto che il Milan dovrebbe puntare allo scudetto. E' vero... lo so... intendeva dire che, se vuoi arrivare quarto, devi puntare al titolo, altrimenti finisci per arrivare settimo, ma è anche vero che, quando sei nelle condizioni mostrate con le scamorze del Feronikeli e i ciabattoni del Cesena, forse fai meglio a non farti notare troppo, senza tirare fuori proclami, seppure a fin di bene.

Il problema è che la prestazione indecente di oggi era ampiamente prevedibile, perchè il Milan aveva mostrato poco a Feronikeli e niente a Cesena. Si poteva di certo sperare che nella settimana trascorsa la condizione migliorasse, ma non è avvenuto.

Personalmente credo che Giampaolo abbia giocato un po' d'azzardo. Ha, infatti, fatto lavorare pesantemente la squadra nei primi giorni, dal momento che i rossoneri contro il Novara hanno camminato. Poi, per fare buona figura nella Chissenefrega Cup contro avversari di alta caratura, l'allenatore abbuzzese ha allentato un po' le briglie, torchiando la squadra dopo la partita contro i Red Devils, perchè il lavoro di massa va fatto e, se non provvedi prima, lo devi fare dopo.

Il risultato è che il Milan cammina, cosa che puoi permetterti di fare contro il Feronikeli, ma neanche tanto contro il Cesena, di certo poi è un lusso eccessivo contro l'Udinese. In più Giampaolo si ritrova Theo Hernandez fuori, nonchè Kessie e Bennacer reduci dalla Coppa d'Africa. Leao e Duarte sono forse 2 giovani dotati, ma grezzi, per cui non vanno bruciati. Krunic è un'onorevole riserva, ma niente più, almeno oggi.

La partita ha comunque confermato quello che è evidente a tutti tranne a chi vede le partite con le fette di salame sugli occhi ovvero che Chala non è un regista. Non basta, infatti, avere un buon tocco di palla per ricoprire quel ruolo, ma bisogna percepire il campo a 360° e far girare la palla col senso del tempo di un metronomo. Chala può giostrare al centro solo in posizione avanzata e dietro le punte, liberandosi per il tiro o per dare la palla al compagno che si inserisce.

Il match ha anche confermato che Borini è un giocatore duttile e che si impegna. A mio avviso oggi è stato uno dei meno osceni. Ma resta solo un giocatore duttile e che si impegna.

Paquetà sa giocare anche alla Falcao, perchè ha classe notevole, ma a mio avviso dà il meglio di se in fase offensiva.

La morale della favola è che, se si continua a rompere i chitarrini con la storia della qualificazione alla Champions, il Milan la vedrà col binocolo per tutto il resto della sua storia.
Facciamo quindi come i furbacchioni della panchina di altri tempi e iniziamo il ritornello: "Viviamo alla giornata, mettiamo fieno in cascina e alla fine tireremo le somme.".

E' una maniera dignitosa di dire che si spera nell'aiuto benevolo dell'Onnipotente e, del resto, oggi il fieno in cascina l'ha messo l'Udinese.