GLI ALTRI SI RINFORZANO... Doveva, anzi, deve essere l’estate della ripartenza.
Il nuovo allenatore è già stato ingaggiato (ed è in procinto di partire per gli Stati Uniti con la sua squadra), così come i nuovi elementi della dirigenza, tutti approdati a Milanello con lo scopo di riportare (gradualmente) i colori rossoneri più in alto possibile. Perchè anche loro se ne sono resi conto: tanti, troppi sono gli anni in cui il Milan è stata una semplice comparsa in un Campionato in cui la Juventus vince già a Dicembre, mentre altri come Napoli, Inter almeno ci provano. E questi altri, stavolta, sembrano fare sul serio, in particolar modo nell’altra sponda del Naviglio, dove stanno consegnando ad Antonio Conte una squadra tutt’altro che da semplice qualificazione in Europa. Da non sottovalutare anche il Napoli e la Roma, dirette concorrenti che stanno mettendo a segno colpi niente male come i vari Manolas, James Rodriguez (che alla fine approderà in azzurro, ne siamo certi), Gianluca Mancini, forse Anderweireld. Tutti giocatori top e pronti a mettersi in gioco in progetti nuovi ed interessanti.

E A MILANELLO FATICANO: Situazione tutt’altra che rosea nella società rossonera. La volontà da parte di Boban e Maldini (due che conoscono il Milan e le ambizioni storiche degne di tale marchio come le loro tasche) c’è ed è evidente che ce la stanno mettendo tutta. Certo, hanno battuto leggeri colpi con Krunic, Theo Hernandez e Bennacer (quest’ultimo sì finalista in Coppa D’Africa con la sua Algeria, ma proviene pur sempre da una neo-retrocessa). Di una cosa però i due dirigenti forse non si sono resi conto: in questa giungla a volte bisogna provare a fare determinati sforzi (anche economici) se dei giocatori interessano davvero. In un mese si sono fatti tanti nomi: quello di Sensi, che sembrava ad un passo e invece (come dargli torto?) ha preferito il progetto nerazzurro, Torreira che alla fine ha scelto di rimanere all’Arsenal, quest’ultima pronta ad accogliere anche Ceballos, per non parlare di Kebak che è approdato allo Schalke, club di certo non così storicamente prestigioso come il Milan. Fino ad arrivare a Veretout, quasi giallorosso. Ed è proprio qui che emerge un’altra verità che forse tutti non accettano: se anni fa il Milan era un punto di arrivo per qualsiasi calciatore, adesso è diventato un club qualunque, dove fare un po’ di gavetta e niente più. Se poi si fa il nome di Demiral (non di certo un crack: solo 14 presenze lo scorso anno al Sassuolo) e puntualmente la Juventus chiede 40 milioni, allora l’imbarazzo aumenta.

MODRIC, CHE TENEREZZA: Onestamente, quasi nessuno scommetterebbe anche un euro sulla possibilità che Luka Modric vesta rossonero la prossima stagione. Certo, un tale miracolo potrà innescare nei prossimi anni una sorta di effetto “Cristiano Ronaldo”, ovvero diventare calamita per altri top player. Guardiamo però la realtà così com’è: se persino giocatori come Sensi e Veretout rifiutano il progetto (?) rossonero, come si può sperare di convincere un giocatore come il croato del Real Madrid, Pallone D’Oro e vice-campione del Mondo? L’amicizia con Boban e nota, ma qui si parla di professionalità e ambizioni. Inoltre, ci sono altri due fattori da tenere in considerazione: l’età del giocatore (34 anni) e un ingaggio che va poco oltre i 10 milioni di euro all’anno: pura fantascienza per le casse rossonere. Con un sacrificio importante come quello di Donnarumma o Suso, quel 2% di speranza forse potrà almeno raggiungere il 20%, ma qui ed ora (18 Luglio 2019) questa indiscrezione sta suscitando solo tenerezza, la stessa tenerezza di quando da ragazzini si aveva la cottarella per la più bella della scuola, ma non si aveva mai il coraggio di dirglielo.

PERCHE’ NON OSARE? A Casa Milan (così come i tifosi) sono più che consapevoli che, almeno nell’immediato, colpi alla De Ligt (tanto per citare l’ultimo della Juventus) sono impossibili. Attenzione però a non giocare con la passione e con la pazienza dei sostenitori milanisti, ormai indigesti dei numerosi bocconi amari degli ultimi anni.
Il mercato è ancora lungo, ma mai come quest’anno si ha l’impressione che le dirette concorrenti siano più agguerrite che mai ad accaparrarsi i loro obiettivi, come ad esempio la Roma, disposta ad interminabili giorni di trattative per raggiungere l’accordo con Veretout e a sborsare la bellezza di 25 milioni per Gianluca Mancini; e l’Inter, che ha pagato Barella 45 milioni. Boban e Maldini hanno un compito molto difficile. La piantina sembra essere interrata, ma per farla germogliare per bene, oltre la pazienza ci vogliono anche dei fertilizzanti all’altezza. La scelta è vasta, bisogna solo guardarsi bene intorno e sforzarsi un po’ di più per farsi che i bocconi amari diventino dei dolci frutti.